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speciality_conservativa ducono durante la meccanica masticatoria. Il “build-up diagnostico” rende possibile l’eliminazione di tutti quei fattori che potrebbero avere un ruolo nel determinismo della sintomatologia, e consente di analizzare a breve termine (normalmente nell’ambito delle 24-48 ore successive al primo intervento) la remissione o l’esacerbazione della sintomatologia con cui il paziente si presenta alla nostra osservazione. Può quindi dare un’indicazione chiara sul percorso diagnostico e terapeutico eseguito e da eseguire. Non abbiamo ritenuto opportuno in questo caso specifico, effettuare nessun tipo di macro buildup (se non il solo “microbuild-up” effettuato con il composito flow). Dalla toilette cavitaria e dalla preparazione non è risultata infatti una cavità che presentasse dei franchi sottosquadri, inoltre si voleva evitare di “stressare” preventivamente lo strato ibrido con build-up multi o monoincrementali, che nonostante un “C factor” particolarmente favorevole, avrebbero scaricato inutili stress da contrazione da polimerizzazione su quest’ultimo strato (v. Fig. 13). Di norma, in caso di elementi dentali con incrinature più o meno evidenti, preferiamo utilizzare sempre una tecnica di build-up multi incremento. Questo ci permette di distribuire meglio ed indirizzare più consapevolmente gli stress che si producono dal processo di contrazione da polimerizzazione del materiale composito. La soluzione di utilizzare un onlay in composito per ridare caratteristiche biomeccaniche all’elemento dentale, oltre a darci la possibilità di mantenere vitale un elemento dentale di cui non si può valutare preventivamente la reazione che avrà quando sottoposto nuovamente a meccanica masticatoria, non ci nega, senza togliere effetto ferula cuspale, la possibilità di reintervento sull’elemento dentale, senza deteriorare i margini di chiusura e sigillo marginale(15). È infatti ormai ampiamente comprovata la possibilità di reintervento e “riparabilità”(16) di questi manufatti in composito, anche quando si renda necessario un eventuale accesso endodontico, senza dover minare le caratteristiche di cerchiaggio tipiche di questa metodica di ricostruzione conservativa indiretta. Nella maggioranza dei casi di Sindrome del dente incrinato di Classe I, i restauri coronali totali sono da considerarsi, nell’ottica di una odontoiatria moderna e adesiva, un overtreatment evitabile, o perlomeno fortemente procrastinabile(12), tenendo in giusto conto che il manufatto in composito correttamente progettato ed adeso alla struttura dentale residua può ancora essere utilizzato, come “base preprotesica” per la realizzazione tramite fresatura di eventuale moncone preprotesico. È necessario, pertanto, un appropriato trattamento terapeutico per prevenire un’ulteriore lesione del dente, mentre la mancata diagnosi di tale affezione (difficile dal momento che non è possibile né incuneare la linea di incrinatura, né separare i frammenti, né evidenziare la lesione con l’esame rx, sebbene essa possa precedere una vera e propria frattura) può comportare la perdita del dente coinvolto(13, 14). _Bibliografia 1. Kahler W. The cracked tooth conundrum: terminology, classification, diagnosis, and management. “American journal of dentistry”. Am J Dent. 2008 Oct; 21(5):275-82. 2. Cameron CE. Cracked-tooth syndrome. JADA 1964;68:405-11. 3. Ritchey B, Mendenhall R, Orban B. Pulpitis resulting from incomplete tooth fracture. Oral Med Oral Surg Oral Pathol 1957; 10:665-70. 4. Turp JC, Gobetti JP. The cracked tooth syndrome: an elusive diagnosis. J Am Dent Assoc 1996;127;1502-1507. 5. Boushell LW. Cracked tooth. J Esthet Restor Dent. 2009;21(1):68-9. 6. Luebke RG. Vertical crown-root fractures in posterior teeth. Dent Clin North Am 1984;28:883-94. 7. Williams JJ. Cracked tooth syndrome: a new classification. Dent Today,June July : 34-39, 1993. 8. Tatum RC. Two new schemes for classifying propagating cracks in human tooth structure. Compend Contin Educ Dent. 1998;19(2):211-214, 216-218. 9. Griffin JD Jr. Efficient, conservative treatment of symptomatic cracked teeth. 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Meeting in Orlando (1997). _gli autori Gianfranco Politano E-mail: studiodentistico.politano@gmail.com Adele Scattarella E-mail: adelescattarella@libero.it Andrea Forabosco E-mail: andrea.forabosco@unimore.it 18 cosmetic dentistry 1_2010

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