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meeting_cosmetic events “Il sorriso ai tempi del bisturi” Volti illustri al convegno di Catania Non basta sorridere per star bene, ma basta per star meglio con tutti. In una società ogni giorno più frenetica, un semplice sorriso può aprire le porte del mondo. E se non è “a regola d’arte”? No problem e vediamo perché. Il 5 dicembre a Catania “Il sorriso ai tempi del bisturi” è stato al centro di un gradevole talkshow abilmente condotto da Michele Cocuzza dinanzi a oltre 1000 spettatori che gremivano platea e tribuna del Teatro Sangiorgi, ispirato al Liberty tanto in voga nella città etnea alla metà del secolo scorso. All’odontoiatra Ezio Campagna, al chirurgo estetico Pietro Lorenzetti e all’endocrinologo Salvo Mazzarino il compito di rispondere alle domande di giornalisti illustri quali Luciano Onder, direttore del Tg2 Salute, e Margherita De Bac, del Corriere della Sera. Presente anche Maria Perrusi, Miss Italia 2009. Forte dei suoi innumerevoli confronti in TV con personaggi dello spettacolo che fanno del sorriso un elemento di presa sul pubblico, Cocuzza ha voluto sottolinearne il ruolo sociale, valenza e centralità nei rapporti interpersonali e perfino l’incidenza sulla sfera emotiva dell’individuo, oltre che l’importanza come strumento di successo professionale. Ma come fare se i geni o il trascorrere degli anni non danno il sorriso sperato? Campagna, da odontoiatra, ha dato la sua risposta: “Un sorriso, con le giuste proporzioni in ogni elemento, nel rispetto dell’individualità, si può certamente ottenere. Bisogna, naturalmente studiare la persona, la bocca, la conformazione, i denti e una lunga serie di parametri per tradurre un progetto, da virtuale in un’inaspettata e, soprattutto, insperata, realtà”. Insieme al chirurgo Lorenzetti ha sottolineato lo stretto rapporto tra odontoiatra e chirurgo estetico, rievocando ameni episodi di vita professionale a dimostrazione delle molte facce di un percorso clinico-decisionale che dà un ruolo centrale alle esigenze estetico-funzionali del paziente. Se ne deve tener conto, ma anche riaffermare il principio che il professionista deve “saper dir di no” quando, in contrasto con le esigenze oggettive dei pazienti, rispondano solo a un bisogno individuale. Molti pazienti vivono un disagio interiore, che si traduce spesso in un conflitto con l’aspetto esteriore “alla continua ricerca di modelli estetici per raggiungere la cosiddetta bellezza”. L’endocrinologo Mazzarino, esperto in procedure di dimagrimento legate alla dieta alimentare, ha illustrato le necessità di integrare un bel sorriso a una condizione fisica adeguata. Onder e la De Bac hanno parlato anche di requisiti delle strutture sanitarie interessate e della qualificazione del personale operante, per ridurre rischi di infezioni durante le procedure chirurgiche. Hanno inoltre accennato all’esigenza di controlli rigorosi sui metodi e materiali normalmente usati in Odontoiatria e Chirurgia estetica. È stata ricordata la cosiddetta “tracciabilità” dei manufatti protesici e la certificazione, di cui sono esempio i filler, non sottoposti in Italia agli stessi rigorosi controlli dei farmaci. Conseguenza? Nel nostro Paese ve ne sono più di 100 autorizzati contro gli appena 7 degli Stati Uniti. Grande attenzione andrebbe posta, inoltre, ai centri odontoiatrici ed estetici “low cost”, a diffusione massiccia, soprattutto via Internet. Luoghi di cura, o presunti tali, dove ci si può prenotare semplicemente stando dietro a un computer per eseguire vari trattamenti in giornata. Richiami che arrivano dall’estero senza controllo delle professionalità, dei materiali e soprattutto, senz’alcuna garanzia di essere seguiti nel post-operatorio a fronte di eventuali complicazioni. Un Far West che qualcuno dovrà pure arginare. Alla fine tutti d’accordo sul sorriso: nessuno è così ricco da poterne fare a meno, ma nessuno nelle foto: Ezio Campagna e Maria Perrusi, Miss Italia 2009. 48 cosmetic dentistry 1_2010

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