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fatti e opinioni_intervista Formazione e informazione: le parole chiave della chirurgia estetica In occasione del II Congresso internazionale Cosmetic Beauty & Science “Denti e dintorni” (Salerno, 5-7 giugno 2009) e del II Convegno di Odontoiatria e Igiene dentale “Estetica del sorriso: valore aggiunto” (Modena, 11-12 dicembre 2009), Cosmetic Dentistry ha avuto il piacere di incontrare il prof. Paolo Gottarelli, chirurgo rinoplastico specializzato in rinoplastica senza dolore post operatorio e senza tamponi. A lui abbiamo posto qualche domanda sul futuro della medicina estetica e sulla necessità di formazione unita all’informazione. Paolo Gottarelli. e il rapporto con il paziente è delicatissimo. Bisogna imparare a fare una buona comunicazione e capire il modo per sviscerare i più intimi desideri palesi o nascosti. Nell’odontoiatra ho trovato una “elasticità” mentale e pratica più sviluppata che in altri specialisti, con in più la possibilità di vedere tante bocche e tanti volti. E che dire riguardo la grande destrezza nell’usare la “carpule”. E ancora l’abilità del colpo d’occhio nel valutare i rapporti fra denti, mascellari e parti molli. Sempre a Salerno ha parlato delle novità, in particolare fillers e fotoringiovanimento ablativo e non ablativo. Può brevemente riassumerle? Per quanto concerne i fillers per il volto c’è stata la definitiva consacrazione degli acidi ialuronici dovuta anche alla spinta dell’FDA e della SICPRE (Società Italiana Chirurgia Plastica) che nelle loro linee-guida per il trattamento delle labbra l’hanno definito come “l’unico trattamento sicuro utilizzabile”. Il grande limite dei “riempitivi” è dato dall’impossibilità di correzione per i vasti cedimenti tissutali con rughe profonde e diffuse dove si rischiano ipercorrezioni con aspetti mostruosi e fantascientifici. In questi casi l’unica alternativa era fino ad ora rappresentata dalla messa in tensione della pelle (lifting). I nuovi macchinari per il fotoringiovanimento ablativo non hanno creato un’alternativa alla più complessa dermoabrasione meccanica dandoci la possibilità di migliorare la trama tissutale non solo levigando, ma anche creando i presupposti per la crescita di neo tessuto connettivo e per fibroblasti con un reale ringiovanimento della pelle. Il fotoringiovanimento non ablativo sta pertanto riscuotendo un grande successo proprio per i risultati che è in grado di dare velocemente e senza troppi sacrifici per il paziente. Oggi molti sostengono che non si può prescindere da un’analisi generale del viso per i trattamenti estetici e cosmetici della Professor Gottarelli, lei nel 2009 ha partecipato come relatore a due congressi odontoiatrici, a Salerno e a Modena, sui temi dell’estetica del viso e del sorriso in qualità di chirurgo plastico, ma anche specializzato in odontostomatologia. In particolare a Salerno ha sostenuto, come già dichiarato fin dal 1995, che i medici dentisti hanno un’ottima manualità nella correzione estetica delle labbra e della regione periorale. Può esporre ai nostri lettori perché e quali secondo lei sono le metodiche in cui queste capacità possono esprimersi? Non è solo questione di manualità, ma anche e soprattutto di formazione. La formazione di chi si occupa di correzioni estetiche, di funzione, di forma come avviene in modo così ampio solo in odontoiatria e chirurgia maxillo-facciale, oltre che naturalmente in chirurgia plastica, non si deve limitare al solo studio del gesto tecnico, ma deve assumere caratteristiche artistiche che richiedono una specifica linea formativa. Lo studio delle forme delle varie parti anatomiche, delle loro proporzioni e del loro inserimento nel contesto in cui si trovano richiedono un tipo di studio che si deve allargare allo studio dell’arte e dei classici. Un secondo punto nodale che va al di là della “semplice” manualità è che dove c’è cambiamento estetico, c’è la possibilità di varie interpretazioni, 06 cosmetic dentistry 1_2010

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