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Anno III n. 1 Inserto di Dental Tribune Italian Edition Anno VI, n. 4 - Aprile 2010 Aprile 2010 Malattia parOdOntale e ObeSità addOMinale I risultati di un’interessante ricerca effettuata su 20 pazienti (maschi e femmine) per capire le eventuali correlazioni tra malat- tia parodontale e obesità addo- minale. > pagina 24 igieniSti e apprOcciO al paziente diSabile Per gli igienisti dentali, gestire un paziente disabile è un’abilità che si acquisisce nel corso di una lunga formazione psicologica, con un’attenzione particolare all’ascolto e all’osservazione. > pagina 20 intrOduziOne al laSer nell’igiene dentale La nota consulente Jeanne M. Godettillustraailettoriivantag- gi dell’utilizzo della tecnologia laser anche nell’Igiene dentale, semplificando molto la giornata dell’operatore igienista. > pagina 26 L’igienista nel Servizio Sanitario Nazionale tra scienza e legalità Paola Lastella Il lungo percorso che ha visto il riconoscimento della figura professionale dell’igienista den- tale in Italia risale alla costitu- zione della prima Scuola diretta a fini speciali di Bari nel 1978 fino a giungere alla definizione del profilo, attualmente in vigo- re, dettato dal Decreto Ministe- riale del 15 marzo 1999 n. 137 e pubblicato nella Gazzetta Uffi- ciale n. 114 del 18 maggio 1999: “Il Regolamento recante norme per l’individuazione della figura e relativo profilo professionale dell’IgienistaDentale,individua il seguente profilo: l’igienista dentale è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante (attual- mente Laurea di 1° livello o diploma equipollente), svolge compiti relativi alla prevenzio- ne delle affezioni oro-dentali. Nel dettaglio del profilo, emer- ge fra le tante attività di com- petenza dell’igienista dentale questa dicitura: svolge attività di educazione sanitaria dentale e partecipa a progetti di pre- venzione primaria, nell’ambito del sistema sanitario pubblico. L’igienista dentale svolge la sua attività professionale in struttu- re sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libe- ro-professionale, su indicazione degli odontoiatri e dei medici chirurghi legittimati all’eserci- zio della odontoiatria”. Con questo decreto si supe- rano i concetti che vedevano l’igienista dentale “alle strette dipendenze” (DM n. 30/88) e, successivamente, “alle dipen- denze” (DM n. 669/94). Oltre a riconoscergli, quindi, tut- te le competenze in ambito di gestione della prevenzione della patologia orale, dall’utilizzo di mezzi diagnostici all’istruzione e motivazione all’igiene ora- le, fino alle indicazioni di una alimentazione razionale ai fini della tutela della salute dentale, gli viene riconosciuta una certa autonomia decisionale e opera- tiva nell’impostazione del piano terapeutico e preventivo al fine del mantenimento della salute orale, evidenziando la sua col- locazione fisiologica nei Piani di prevenzione nell’ambito del Ser- vizio Sanitario Nazionale. Tutti d’accordo – Stato, Sanità pub- blica, politici, Università, liberi professionisti, cittadini – nello stabilire che la prevenzione è alla base della salute individua- le e collettiva della popolazione. Ma vediamo qual è la situa- zione reale dell’approccio del Sistema Sanitario alla salute. HT pagina 18 Abstract Questolavoronascedall’esigen- zadiproporreunacollaborazione con l’educatore professionale per approcciare i pazienti in ambito odontoiatrico che presentano del- le situazioni di disagio. Lo scopo è quello di progettare un proto- collo operativo di prevenzione che interagisca con le conoscenze in ambito pedagogico. Il concetto di salute “Uno stato di benessere psico- fisico e ambientale in assenza di malattia e malformazioni”. Tale definizione di salu- te proposta dall’Oms è molto impegnativa; infatti, la sua tra- duzione in termini operativi, e soprattutto in azioni, ha sem- pre suscitato dubbi, riflessioni, discussioni. Il carattere “utopi- stico” di tale definizione è molto chiaro e condivisibile, in quanto descrive una situazione di com- pletasoddisfazioneefelicitàche, forse, non potrebbe mai essere raggiunta; ciononostante costi- tuisce un punto di riferimento verso il quale orientare i propri sforzi. La traduzione di dichia- razioni di principio in strategie operative costituisce da sempre un processo complesso e diffici- le, soprattutto quando le impli- cazioni per l’azione richiedono il cambiamento del nostro modo di pensare e di agire. In que- sto senso per dare un impulso significativo al perseguimento della salute da parte dei gover- ni, a diversi livelli, l’Oms ha cercato di rendere operativa, a partire dagli anni ’80, due stra- tegie che vanno sotto il nome rispettivamente di “promozione dellasalute”edi“strategiedella salute per tutti”. Ciò, soprattut- to, nella consapevolezza che la salute è il risultato di una serie di determinanti, di tipo sociale, ambientale, economico e gene- tico, e non il semplice prodotto di una organizzazione sanitaria. HT pagina 21 Sistemi educativo-relazionali in adolescenti a rischio di devianza G.M. Nardi, O. Marchisio, P. Calzolaio

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