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26 Speciale Italian EditionAnno III n. 1 - Aprile 2010 Introduzione al laser nell’Igiene dentale L’esperienza di una nota consulente Che cosa è un laser? Come può essere utilizzato per l’igiene den- tale? Domande normali per chi si interessa per la prima volta all’uso della tecnologia laser, che può semplificare molto la giorna- ta di un igienista dentale, tanto da introdurre un’odontoiatria conservativa completa, dando al tempo stesso ai pazienti il denti- sta che vogliono e meritano, oltre alla possibilità di salvaguardare il loro investimento. Che cosa è un laser? La parola laser è l’acronimo di “amplificazione di luce median- te emissione stimolata di radia- zione”. La luce è una forma di energia che esiste come parti- cella, chiamata fotone e viaggia in unonda. Unonda fotone ha tre proprietà di base: - velocità: la velocità della luce; - ampiezza: la misurazione verticale dell’altezza d’on- da, dall’asse zero al picco, ne descrive l’energia. Per como- dità, l’energia è misurata in millijoule; - lunghezza d’onda: la distan- za orizzontale tra due punti corrispondenti dell’onda. In odontoiatria si usano lun- ghezze d’onda varianti tra i 450 nm e 10.600 nm. La luce laser si distingue da quella ordinaria in quanto è monocromatica, può essere visi- bile o invisibile, e ogni onda è coerente o identica per dimen- sioni e forma. L’energia laser è una radiazione non ionizzante. Introdotti in odontoiatria nel 1960, i laser sono in grado di fornire risultati comparabili o superiori a tecniche e strumen- ti convenzionali. Ci sono più di due dozzine di indicazioni per l’uso del laser, dall’individua- zione e rimozione della carie, la preparazione e la cura del den- te. L’energia laser può essere riflessa, assorbita, trasmessa o dispersa all’interno del tessuto bersaglio o può passare attra- verso senza alcun effetto. La famiglia dei laser a diodi ha un ambito di lunghezze d’on- da variante da 808 nm a 1064 I laser nella pratica quotidiana Con l’adozione del laser si ha finalmente la possibilità di rag- giungere più elevati livelli di salute per i pazienti. Il primo laser usato durante una seduta è quello con lunghezza d’onda di 655 nm per rilevare calco- li sotto e sovra-gengivali con la punta Perio allegata (si noti che DIAGNOdent utilizza una punta standard per il rilevamento della carie e unaltra per il rilevamento di calcoli nelle tasche parodonta- li. Quindi si tratta di due stru- menti in uno cambiando solo la punta). Il calcolo dei tempi non è mai stato così facile da indivi- duare, perché riduce al minimo i tempi clinici (Fig. 1). I pazienti lasciano lo studio con minor trauma e disagi. In secon- do luogo, uso il laser a diodi per ridurre batteri e agenti patogeni neisolchidelclienteoinunatasca parodontale infetta utilizzando semplicemente una fibra ottica di piccole dimensioni, quasi la metà di una sonda parodontale, irro- rando l’energia del laser nel solco. È ciò che nell’ambito dell’igiene laser viene chiamata “deconta- minazione”(1) , o “laser-riduzione della carica batterica” (LBR), che è la riduzione di batteri e agenti patogeni all’interno dei solchi. Si procedepoiconl’usodiultrasuoni e strumenti manuali per la rimo- zione del biofilm e del tartaro dai tessuti duri, per finire con l’uso di laser a diodo per la degranu- lazione (curettage). Con la stessa fibra ottica si entra quindi, anco- ra una volta, in una tasca paro- dontale infetta. Si può rimuovere selettivamente il tessuto di gra- nulazione prodotto da infezioni e malattie infiammatorie come la parodontite. Oggi gli igienisti hanno la capacità di rimuovere selettivamente e semplicemente i batteri che vivono nella bocca dei pazienti. La ricerca mostra che il 96% dei germi delle tasche paro- dontali sono pigmentati e posso- no quindi essere selettivamente distrutti dal laser. Indirizzando semplicemente l’energia laser nel tessuto del solco, possiamo tranquillamente ed efficacemen- te abbatterli fino a un massimo di 56 giorni(2) . Inoltre, l’energia della luce attraverso la biostimo- lazione può accelerare il processo di guarigione delle ferite e altri rigenerativi. Infine, termino la seduta con lo stesso laser di 655 nm di lunghezza d’onda (ancora una volta il DIAGNOdent, KaVo) per il rilevamento della carie. Sono in grado di fornire al medi- co le informazioni necessarie per diagnosticare la carie dei pazienti con un gold standar più elevato e una odontoiatria minimamen- te invasiva. Il trattamento della carie allo stadio iniziale preserva lo smalto naturale del paziente per tutta la vita. Il mio acquisto laser più recente è KaVoGEN- TLEray980nmPremium,dotato di irrigazione ad acqua, fonte di minori traumi per i tessuti, insie- me a 12 watt di una lieve energia micro-pulsante. La luce pulsante consente ai tessuti di rilassarsi termicamente e di raffreddare prima di ogni impulso successi- vo, nell’arco di millisecondi. Per- sonalmente uso Closys (Rowpar Pharmaceuticals,Inc.,Scottsdale, Arizona) per l’irrigazione mentre utilizzo il laser sui tessuti produ- cendo una irrigazione antimicro- bica insieme al raffreddamento ad acqua. È l’unico laser a diodo di questo tipo disponibile e sono soddisfatta dell’effetto saluta- re sui pazienti. Avendo ricevuto una formazione su laser a diodi di lunghezze d’onda da 808 nm a 1064 nm e lavorato con essi nel corso degli ultimi otto anni, raccomando i benefici provenien- ti dalla lunghezza d’onda di 980 nm, assorbita anche più facil- mente dall’acqua rispetto le altre lunghezze dei laser a diodo. Uno svantaggio sottolineato da alcuni studi è il costo iniziale. Tuttavia, con una formazione adeguata e l’integrazione laser (che ritengo mia specialità), il ROI (ritorno sull’investimento) può essere inferiore a tre mesi. Profitti e benefici Amo collaborare con studi den- tisticidituttoilPaese,assistendoli nell’integrazione della tecnologia laser e offrendo ai clienti questo nuovo gold standard tecnologi- co. Gli studi in cui ho lavorato stanno costatando un migliora- mento nella salute dei clienti e, in contemporanea, vedono che anche l’area igiene dello studio genera profitti. Si raccomanda cordialmente, se si ha intenzione di utilizzare la tecnologia laser, di provvedere a unattenta formazio- ne. L’Academy of Laser Dentistry (ALD, www.laserdentistry.org) ne fornisce una a carattere deci- samente obiettivo e per giunta certificato. Il mio suggerimento è di investire nella tecnologia laser per incrementare i livelli di salu- te dei pazienti. Occorre, infatti, trarre profitto dall’eccellenza in materia di igiene dentale. Jeanne M. Godett La bibliografia è disponibile presso l’Editore. nm. Sono laser per tessuti molli, assorbiti dall’emoglobina, dagli altri componenti del sangue e dalla melanina. L’idrossiapatite non le assorbe. Il Nd:YAG a 1064 nm è per tessuti molli, i 2 laser Erbium con lunghezze d’onda di 2.780 nm e 2.940 nm sono gli unici per tessuti duri. Questo tipo di energia viene assorbita più facilmente dall’acqua e dalla struttura del dente. Anche il CO2 per tessuti mol- li, con una lunghezza d’onda di 10.600 nm. è assorbito più facilmente, come la famiglia degli Erbium, dall’acqua e dal- la struttura del dente. È uti- lizzato tuttavia solamente sui tessuti molli. Un dentista o un igienista devono scegliere il più adatto a seconda del trattamen- to desiderato. I laser Erbium utilizzano un impulso di durata estremamente breve e possono facilmente asportare strati di tessuto calcificato con minimo effetto termico. Per via di pro- prietà di assorbimento uniche, tutte le lunghezze d’onda hanno diverse profondità di penetrazio- ne all’interno dei tessuti. I laser Erbium e CO2 vengono assorbiti sulla superficie del tessuto ber- saglio, mentre quelli a diodo e Nd:YAG possono raggiungere diverse migliaia di micron in profondità nei tessuti. Fig. 1 - Punta laser KaVo per la rilevazione di calcoli. Fig. 2 - Fibra laser nel solco. Per ordini e info: 011 0463350 / 011 19715665 / www.tueor.com 125,00 €+ IVA 100,00 €+ IVA IN PRONTA CONSEGNA IN PRONTA CONSEGNA TIZIANO TESTORI TECNICACHIRURGICASTEPBYSTEP L'ELEVAZIONE DEL SENO MASCELLARE APPROCCIO LATERALE CRESTALE L’Anatomia Chirurgica nella Pratica Odontoiatrica MAURO LABANCA LUIGI F. RODELLA con la collaborazione di Manfred Tschabitscher L’odontoiatria appartiene alle discipline che maggiormente fanno ricorso alla chirurgia. Il vi- deo è realizzato a quattro mani da un clinico e da un anatomico, entrambi da anni impegnati in ambito corsistico e didattico sull’argomento. La scarsa qualità ossea e la presenza del seno mascellare avevano in passato limitato le pos- sibilità di posizionare impianti in questa zona. In questi casi clinici il ricorso alla chirurgia sinusa- le rappresenta l’unica soluzione.

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