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Italian Edition News Internazionali Il terremoto di Haiti ha lascia- to ben poco di quello che già era un sistema sanitario povero. Anche prima, l’assistenza medi- ca e dentale era spesso fornita solo grazie a volontari interna- zionali. Gary Godley e il figlio Lance sono due dentisti che esercitano a Naples, in Florida. Hannodecisodilasciareilloro Paese e portare alla popolazione di Haiti le cure odontoiatriche di cui c’è maggior necessità. Daniel Zimmermann, Group Editor DTI, ha avuto modo di parlare con loro dell’esperienza di una missione nel 2009 e dello stato dell’odontoiatria ad Haiti prima del terremoto. Voi avete recentemente par- tecipato a una missione den- tale ad Haiti. Come siete stati coinvolti nel programma e per quanto tempo siete rimasti nel Paese? Gary Godley: Nel maggio del 2009, Lance e io abbiamo viag- giato con un altro dentista, Garth McCaffrey e il pilota Bill Earls per Haiti. Eravamo sponsorizza- ti da “Hope for Haiti”, organiz- zazione fondata più di 20 anni fa da Joanne Kuehner. Da allora, “Hope for Haiti” fornisce aiuti ai bambini e alla popolazione adulta, concentran- dosi sulle esigenze di istruzione e sanitarie. Il nostro viaggio è stato un tentativo di valutare la possi- bilità di offrire cure odontoiatri- che agli abitanti di Les Cayes, situata sulla costa meridionale. Siamo stati ad Haiti per 4 giorni e abbiamo fornito assistenza den- tale di base a bambini e adulti. Il luogo in cui abbiamo trattato i pazienti era una clinica medica avviata da “Hope for Haiti” con un medico addestrato a Cuba. I pazienti ci erano grati, ma molti erano seriamente malati e ave- vano bisogno di trattamenti che andavano al di là delle nostre capacità e risorse. Lance Godley: Purtroppo siamo stati ostacolati dalla mancanza di rifornimenti e dalla perdita degli strumenti odontoiatrici pri- ma dell’arrivo. Grazie a un den- tista di Haiti, che ci ha prestato alcuni strumenti rudimentali, siamo stati in grado di fornire un trattamento chirurgico ai pazien- ti più bisognosi. Quali gli obiettivi principali del programma? G.G.: Lo scopo principale della missione era valutare la situazio- ne e la necessità di cure dentisti- che. Certo, il bisogno era sempre presente e l’attrezzatura divenne via via più idonea con l’arrivo di apparecchi dentali. Le persone si mettono in fila per i trattamenti e sono molto riconoscenti per sforzi dei volontari. Quali sono stati i vostri primi pensieri quando avete visto le fotografie della distruzione di Haiti? G.G.: Rimasi letteralmente scon- volto e volevo subito ritornarvi. La preoccupazione principale era come persone con così poco potes- sero sopravvivere alla perdita dei loro cari, all’aumento di condi- zioni antigieniche, al dilagare delle malattie e alla perdita di tanti volontari che fornivano loro aiuti prima del terremoto. Per fortuna, il mondo ha risposto in un modo che non può che definir- si un miracolo. Le mie preoccupazioni su Hai- ti, prima del terribile terremo- to, riguardavano il cibo, l’acqua potabile, i servizi igienici, alloggi adeguati, il personale medico e l’alto tasso di mortalità infantile (il 20% dei bambini muore pri- ma dei 5 anni). Molti bambini mangiano biscot- ti di fango per placare la fame e sono malnutriti. L’estrema povertà di Haiti è sconosciuta alla gran parte degli americani e di altri Paesi del mondo. La popolazione non può farce- la da sola senza l’aiuto di altri Paesi e dei volontari. Le mon- tagne sono spoglie, i fiumi sono letti di fango. Detto questo, ho trovato un Pae- se ricco di bellezza naturale e un popolo fiero e vivace. DT pagina 34 Haiti: la maggior parte degli interventi odontoiatrici è a carattere volontario News Internazionali Haiti: la maggior parte degli interventi odontoiatrici è a carattere volontario

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