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16 Italian EditionAnno VI n. 5 - Maggio 2010 Per informazioni chiamare 011 0463350 DT pagina 15 Sfortunatamente, PAT® è basa- to su diversi parametri, ovvero l’età del paziente, la frequenza del- le visite odontoiatriche, anamnesi positiva per consumo di tabacco, diabete, igiene orale, storia pre- gressa di chirurgia parodontale mirata alla riduzione delle pro- fondità di sondaggio, profondità di sondaggio (sito più profondo per sestante), sanguinamento al son- daggio, margini di restauri al di sotto del margine gengivale, tar- taro al di sotto del margine gen- givale, altezza ossea radiografica, lesioni inter-radicolari, e difetti ossei verticali. Inoltre, l’algoritmo per il calcolo del rischio di PAT® non è attualmente pubblicato. La complessità del metodo PAT e la sua non immediata disponibilità hanno costituito parte del razio- nale per la elaborazione di metodi più semplici come UniFe. Nel 2009 è stato condotto uno studio il cui obiettivo primario era il confronto del metodo UniFe con PAT® in un campione di pazienti selezionato casualmente all’inter- nodiunapopolazioneafferentead un centro specializzato nel tratta- mento delle malattie parodonta- li(43) . Sulla base dei risultati dello studio di Trombelli et al. (2009), il confronto tra il metodo UniFe e PAT® ha dimostrato un buon livello di accordo tra metodi. Tali risultati indicano che il metodo UniFe, pur essendo un metodo semplificato, mantiene l’accura- tezza necessaria per costituire un valido strumento clinico. Conclusioni La valutazione dei determinan- ti del rischio in Parodontologia è fondamentale per l’identificazione precoce dei soggetti ad alto rischio e la formulazione di strategie pre- ventive e terapeutiche personaliz- zate che consentano il controllo mirato dei fattori di rischio. Tra i metodi per la valutazione del rischio attualmente disponibili, il metodo UniFe costituisce uno strumento di facile e rapido utiliz- zo,clinicamenteapplicabileaqual- siasi tipologia di paziente. Inoltre, UniFe è uno strumento efficace nell’individuazione di variazio- ni del rischio in seguito a terapia parodontale, come dimostrato dal caso clinico illustrato. Una sem- pre migliore conoscenza dei fat- tori di rischio parodontali e della loro rilevanza specifica nel rischio complessivo del paziente, attraver- so studi longitudinali controllati e di intervento, consentirà lo svilup- po e la validazione di metodi di valutazione del rischio individua- le sempre più accurati e affidabili. La bibliografia è disponibile presso l’Editore Fig. 1m Fig. 1l Fig. 1h Fig. 1f Fig. 1i Fig. 1g Fig. 1n Clinica & Ricerca

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