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17 Anno VI n. 5 - Maggio 2010Italian Edition Trends Estrazioni semplici, prevedibili e redditizie? Carlo De Bei, direttore tecnico di Odontoiatrica - Torino ha intervistato Sonia Leziy, DDS, Perio Dipl., FCDS (BC), FRCD (C) Le estrazioni sembrano essere una delle procedure più difficili che facciamo come dentisti. Molti dentisti sono a disagio a eseguire estrazioni e si appog- giano a collaboratori esterni, perché alle volte si trovano in situazioni difficili e impreve- dibili. Noi tutti abbiamo speri- mentato una brutta sensazione quando sentiamo “lo schiocco” di una punta della radice che si frattura e abbiamo dovuto rimuovere dell’osso per termi- nare l’estrazione. Queste even- tualità portano a perdite di tempo e, quindi, a estrazioni non redditizie, ritardi per il pro- gramma terapeutico, stress per i nostri pazienti e per noi. Oltre due anni fa mi è stato introdotto un concetto nuovo e rivoluzionario tramite degli utensili per estrazione, le pin- ze Phyisic di Golden-Misch. Le pinze di Misch sono un insieme di strumenti per l’estrazione dei denti in maniera atraumati- ca, che permettono un miglior risultato dal punto di vista della velocità, della sicurezza e del- la prevedibilità, cosa che con il nostro strumentario tradiziona- le difficilmente potremo avere in concomitanza. Negli ultimi due anni, ho estratto alcune centinaia di denti con questi strumenti e i risultati sono stati impressionanti. Sono in grado di estrarre denti in maniera del tutto atraumatica, prevedibile e dunque redditizia. Grazie ai principi biomeccanici applicati a questi strumenti, non ho più il timore di fratturare apici radi- cali e sono in grado di preserva- re nella maniera più assoluta il margine alveolare e nella mag- gior parte dei casi il setto infra- radicolare, con miglioramento dell’assistenza ai pazienti. Tut- to questo ha aumentato il mio livello di fiducia nelle estrazioni dei denti senza timore di com- plicazioni e in meno tempo. Il concetto biomeccanico del- le pinze Physics è incentrato sul fatto che esse agiscono come una leva semplice di prima clas- se. Una forza è applicata con il becco sul lato linguale del dente o della radice. La seconda forza è applicata tramite il “paraurti” che si trova sulla cresta alveo- lare in corrispondenza della giunzione mucogengivale (Fig. 3). Le maniglie delle pinze Phy- sics non vanno schiacciate, ma la forza ad esse applicata deve essere esclusivamente quella sufficiente a mantenere il becco a contatto del dente da estrarre. Una forza dolce e costante di rotazione è applicata attraverso un piccolo movimento del pol- so solo (circa 3° - 4° di forza di rotazione). Poi, una continua pressione in questa posizione per circa 15 secondi - 2 minuti. A questo punto la deformazio- ne elastica dell’osso permette al legamento parodontale di allungarsi e successivamente di rilasciare il dente. Una volta che questo accade, il dente si innal- za di circa 1-2 mm rispetto alla normale linea occlusale. DT pagina 18 Fig. 1 - Le pinze convenzionali permettono di “stappare” la bottiglia, ma non offrono un vantaggio meccanico per rimuovere il tappo. Fig. 2 - Le pinze Physics Forceps applicano il vantaggio meccanico di una leva di prima classe, in modo simile a quella di un apribottiglie. Fig. 3 - Particolare del becco e del paraurti con gommino in teflon.

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