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18 Italian EditionAnno VI n. 5 - Maggio 2010 Trends DT pagina 17 Il dente è ora pronto per essere estratto dall’alveolo con una sem- plice pinza emostatica o con una pinza convenzionale. Quando ho visto la prima volta questi stru- menti, ero molto interessata ai danni potenziali che si sarebbero potuti arrecare all’osso vestibola- re. Ma appena ho appreso e appli- cato la tecnica corretta, mi sono resa conto che avrei potuto dav- vero preservare l’osso. Questo è molto importante per l’immedia- to posizionamento dell’impian- to e, in generale, per mantenere intatta la gengiva. La ragione per cui l’osso vestibolare non viene danneggiato è perché la forza di compressione che viene applica- ta dal paraurti supporta, grazie alla sua voluta estensione oriz- RIChARD GOLDEN, presidente e assistente profes- sore di clinica orale e Chirurgia Maxillo-Facciale presso l’Università di Detroit Mercy Dental School. È anche un membro della facoltà per il Misch Internatio- nal Implant Institute. CARL E. MISCh, co-presidente del consiglio di ammi- nistrazione dell’Organizzazione internazionale del Con- gresso di Implantologia orale, la più grande organizzazio- ne del mondo; è anche il proprietario e direttore del Misch Implant Institute International. Dal 1984 a oggi ha for- mato più di 3500 dentisti provenienti da tutto il mondo. Entrambi sono consulenti per la Physic Forcep. SONIA LEzIy, Praticante dal 1993, Sonia Leziy ha con- seguito la laurea in odontoiatria presso la McGill Univer- sity. La specializzazione in Parodontologia è stata comple- tata presso la University of British Columbia nel 1993. La dr.ssa Leziy è membro del Royal College of Dentist del Canada, membro della ICOI e un membro della Society of British Columbia periodontists, l’Accademia canadese di parodontologia e la American Academy of periodontists. È un profes- sore associato e docente di seduta clinica presso l’Università della British Columbia e co-tutor al multi-disciplinare studio club VIP. Ha pubblicato su estetica implantare e protocolli chirurgici, tra cui un capitolo del libro di testo multi-disciplinare Pianificazione del trattamento, pubblicato da Quintessence Publishing (2008). Informazioni legamento parodontale è simile alla deformazione dell’osso, per cui il carico costante indebolisce il legamento stesso. Così, un cari- co costante sul dente nel corso del tempo aumenta la dimensione dell’alveolo e diminuisce la forza del legamento. Quando, dopo qualche minu- to, la deformazione ha ampliato e indebolito il legamento paro- dontale, la Physic Forcep può essere ruotata lentamente per qualche altro paio di gradi per 20 - 30 secondi. Questa azione contribuisce a favorire la rot- tura del legamento e di solito innalza il dente di pochi mil- limetri dall’alveolo. A questo punto il dente è scollato e pronto per essere estratto dalla sua sede utilizzando qualsiasi pinza da estrazione o pinzetta chirurgica. L’estrazione di un dente con le Physics Forceps è simile al movi- mento utilizzato per stappare una bottiglia oppure alla rimo- zione di un chiodo con un mar- tello piuttosto che con un paio di pinze. Il manico del martello è una leva, e il becco del mar- tello va ad agganciare il chiodo. La testa del martello è il fulcro. La forza di rotazione applicata al martello è direttamente pro- porzionale alla lunghezza del manico, e il chiodo viene estrat- to agevolmente dal legno. A differenza di un chiodo nel legnochehalatiparalleliequin- di ha maggiore attrito lungo il suo corpo, un dente è conico. Se il dente si è sollevato di pochi millimetri, significa che le fibre del legamento parodontale si sono rotte e il dente può quindi essere facilmente rimosso senza applicare ulteriore forza. Perché non si provocano dan- ni all’osso? Tutti i materiali reagiscono all’applicazione di carichi esterni in base alle loro caratteristiche di resistenza alla trazione, alla compressione e al taglio. In generale tutti i mate- riali sono più deboli alle forze di taglio che alle sollecitazioni di compressione. L’osso ha una buo- na resistenza alla compressione, è del 30% più debole alla trazio- ne, e più debole ancora del 65% se sollecitato a forze applicate di taglio. Quando una forza di rotazione è applicata dalla Phy- sic Forcep su un dente, lo stress sul dente e sui legamenti paro- dontali è un componente della forza applicata di taglio sull’os- so. La forza applicata alle gengi- ve e all’osso dall’appoggio delle Physics Forceps ha una superfi- cie volutamente estesa, in que- sto modo invece dello sforzo di taglio si applicherà all’osso una semplice forza di compressione, aiutati anche dal rivestimento in teflon, per questo sull’osso non vengono trasmesse solleci- tazioni di taglio. Fig. 4 - Discesa del dente dopo il distacco del legamento parodontale. Fig. 5 - La radice intatta dopo l’avulsione. zontale, l’osso vestibolare. Questi strumenti vanno effettivamente utilizzati come degli estrattori, ed essi non sono destinati a estrar- re completamente il dente dalla sua sede. Rispettando la tecnica raccomandata, ho scoperto che anche con sottili ossa facciali, esse sono in grado di preserva- re efficacemente l’osso. Nel mio studio odontoiatrico, le pinze di Misch mi hanno consentito di: - effettuare estrazioni diffici- li velocemente, facilmente e in modo atraumatico; - estrazioni facilmente preve- dibili di denti anche com- pletamente scoronati o denti trattati endodonticamente; - in pratica eliminano la necessità di lembi chirurgi- ci, e la perdita ossea conse- guente le estrazioni; - contribuire a facilitare il posizionamento immediato diimpiantiodialtrirestauri; - ridurre il mio stress solita- mente associato alle estra- zioni; - per i miei pazienti, cambia- re il modo di affrontare le estrazioni! Le pinze di Misch sono sta- te una gradita aggiunta al mio strumentario chirurgico. Essen- do semplici, prevedibili e atrau- matiche, sono diventate il mio strumento preferito anche per le estrazioni più difficili. Perché le Physics Forceps sono sicure? La “Deformazione Pla- stica” è un fenomeno per cui un materiale continua a cambiare forma nel corso del tempo sotto un carico costante. In un dente da estrarre, la “Deformazione Plastica” può verificarsi sull’os- so e sul legamento parodontale. Stabilita la curva di defor- mazione delle ossa, e applica- to un carico costante, nell’osso avvengono nel corso del tempo dei cambiamenti in 3 differenti momenti: la maggioranza delle alterazioni ossee si manifestano entro il primo minuto, per cui la sede della radice (alveolo) viene modificata. Maggiore è la forza che viene applicata, maggiore è la deformazione dell’alveolo. Questo processo permette al dente di uscire dalla sua sede. L’azione secondaria di defor- mazione si verifica nel corso del tempo e permette di deformare ulteriormente l’osso quando la forza è applicata per un perio- do che va da 1 a 5 minuti. Più lungo è il tempo, maggiore è la deformazione, tuttavia, può aumentare soltanto di un 10% - 20% rispetto alla deformazio- ne dei primi minuti. Alla fine, la terza fase della curva indica che si provoca la frattura delle ossa se il carico viene applicato per troppo tempo. Un fenomeno analogo si verifica nel legamento parodontale. Le forze meccani- che applicate provocano il movi- mento primario del legamento parodontale, essendo aumentato anche lo spazio. Continuando ad applicare la forza si avranno dei lievi movimenti dentali addizio- nali. Pertanto, lo scollamento del

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