DTIT0510

20 Trends Italian EditionAnno VI n. 5 - Maggio 2010 così dall’inquinamento provocato dai residui alimentari e dai batteri comunque presenti. Il prodotto può essere applicato dall’odon- toiatra all’interno delle lesioni (tasche paro- dontali, ferite ecc.) mediante siringa con ago smusso e ricurvo. Quando la soluzione filmogena viene applicata mediante pennellino su ferite o a protezione di suture, esplica l’azione princi- pale proteggendo meccanicamente la ferita mediante la formazione del film insolubile che funge da barriera impedendo l’infiltrazione batterica. Sono stati osservati 42 pazienti, di cui 38 maschi e 4 femmine di età compresa tra i 22 e i 47 anni affetti da disodontiasi del III molare con pericoronarite, la cui diagnosi è stata con- fermata tramite visita odontostomatologica. In particolare, sono stati presi in considera- zione pazienti che non avevano mai presen- tato episodi ascessuali a livello degli elementi interessati né linfoadenopatia locoregionale o trisma. Sono stati esclusi pazienti affetti da diabete, cardiopatie, gravidanza, allergia da principio attivo e suoi derivati. Nella prima visita, dopo la raccolta di dati anamnestici e clinici, i pazienti sono stati sot- toposti a una igiene orale professionale asso- ciata a una toilette della lesione stessa. È stata valutata l’iperemia della regione peri- coronale, la dolenzia spontanea o provocata e il gemizio di pus alla palpazione. Si è provveduto quindi all’applicazione topi- ca della Piperacillina e Tazobactam all’interno dello spazio tra il cappuccio mucoso che par- zialmente ricopriva il dente stesso. La manovra di posizionamento del dispo- sitivo medico è stata eseguita senza difficol- tà inserendo l’ago al di sotto del cappuccio mucoso e riempiendo lo spazio virtuale con la soluzione filmogena (Figg. 2 e 3). È stato quindi spruzzato un leggero soffio di aria al fine di facilitare l’evaporazione dell’alco- ol in modo da solidificare e stabilizzare la solu- zione. I pazienti sono stati invitati a mantenere Fig. 2 - Iperemia pericoronale. Fig. 4 - Incidenza di segni e sintomi alla prima visita. Fig. 5 - Variazione dei segni e dei sintomi al primo controllo. Fig. 6 - Segni e sintomi nei pazienti al secondo controllo. Fig. 7 - Incidenza di segni e sintomi al terzo controllo. Fig. 8 - Riepilogo della presenza di segni e sin- tomi alla prima visita e nei successivi controlli. Fig. 3 - Applicazione della soluzione filmogena in corrispondenza della lesione. una corretta igiene orale. Il trattamento per ogni singolo paziente comprendeva l’applicazione della soluzione filmogena in 3 sedute distanziate di 4 giorni l’una dall’altra. Sono stati quindi rivalutati sia dopo la seconda somministrazione (dopo 8 giorni), sia alla terza somministrazione (dopo 12 giorni) sia dopo una settimana dalla terza sommini- strazione. In queste sedute di controllo sono stati riva- lutati i parametri clinici iniziali. Risultati L’età dei pazienti varia tra 22 e 47 anni con una media di 34,5 anni. Dei 42 pazienti tutti presentavano iperemia pericoronale alla pri- ma visita. Di questi 10 presentavano anche iperemia loco regionale; 12 presentavano iperemia associata a gemizio di pus in seguito a palpa- zione. Alla prima visita, inoltre, era presente, in 38 pazienti una lieve dolenzia esacerbata alla palpazione, mentre 4 di questi non lamentava- no sintomatologia. La Fig. 4 mostra l’incidenza dei segni e sin- tomi al momento iniziale della prima visita. efficacia per diversi giorni, rilasciando gra- dualmente e localmente il principio attivo. Questi dispositivi farmaceutici di rilascio consentono un doppio effetto positivo: da un lato permettono di usufruire di un’elevata efficacia, data la maggiore concentrazione di farmaco inoculata nel sito, e permettono il controllo e monitoraggio della concentrazio- ne desiderata del principio attivo nel sito di applicazione, dall’altro consentono una ridu- zione degli effetti avversi (percezione di cat- tivo sapore, alterazione della colorazione del dente). Facendo riferimento alla validità dell’utilizzo di antibiotici topici, risulta di particolare inte- resse l’introduzione di una soluzione antibio- tica topica contenente Piperacillina sodica e Tazobactam e da una soluzione fluida a base alcolica (alcool etilico 95% ) in cui sono disciol- te due resine acriliche alla concentrazione del 12% (amminoalchilmetacrilato copolimero, ammonio metacrilato copolimero). Queste resine, solidificando, rilasciano per circa 7 giorni il principio attivo. Tale dispositivo viene generalmente indicato nel trattamento delle tasche parodontali, come ausilio nella guarigione di lesioni chirurgiche e nel tratta- mento delle periimplantiti. L’utilizzo di questo prodotto potrebbe pre- sentare numerosi vantaggi in parodontologia per il controllo delle tasche, ma anche nel trattamento della disodontiasi dell’ottavo, da sola e/o in associazione all’antibiotico-terapia sistemica pre e postchirurgica in base al qua- dro clinico. Materiali e Metodi Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare l’utilizzo e l’efficacia di una soluzio- ne filmogena a base di Piperacillina sodica e Tazobactam sodico nelle disodontiasi dell’ot- tavo, complicate da pericoronarite acuta semplice. La piperacillina sodica è una penicillina semisintetica ad ampio spettro d’azione, con una spiccata efficacia sui batteri Gram- e anaerobi, caratterizzata dalla presenza di un anello beta lattamico che svolge un ruolo spe- cifico nell’azione antibatterica. La sua azione si manifesta penetrando all’interno della cel- lula batterica e acilando in modo selettivo e irreversibile le proteine leganti le penicilline (PBP); tali sostanze sono enzimi essenziali della membrana microbica che hanno il com- pito di assicurare la sintesi del vallo batterico, struttura protettiva alla lisi osmotica, e di gui- dare la forma del microrganismo nella fase di crescita e moltiplicazione cellulare. Per- tanto, in presenza di difetto di PBP, il micror- ganismo va incontro a processi di autolisi. Il Tazobactam è un inibitore delle beta-latta- masi, con un Ratio Piperacillina:Tazobactam di 8:1. Tali sostanze vengono associate alla peni- cillina per strutture batteriche che producono beta-lattamasi. Tali farmaci legano e inattivano le betalattamasi e permettono alle penicilline di entrare nella cellula batterica senza subire la degradazione enzimatica. Il prodotto si presenta come una soluzione fluida a base di alcool etilico (95%) nel quale sono disciolte due resine acriliche che, dopo l’applicazione, solidificano rapidamente per evaporazione dell’alcool ed assicurano un rilascio graduale e costante dei principi attivi per 7/10 giorni. In caso di non totale utilizzo del prodotto è possibile conservarlo per 4 setti- mane a una temperatura di 4°C mentre a tem- peratura ambiente la sua efficacia si riduce a 1 settimana. La sostanza è costituita da una soluzione fluida che si applica topicamente in tasche parodontali, su soluzioni di continuo della mucosa dopo terapia chirurgica muco-gen- givale o in presenza di processi infiammatori gengivali o parodontali. Ha la funzione di agire come protezione della ferita permettendo così una più rapida guarigione; tende infatti a formare un film che viene ad aderire alla gengiva proteggendola Al primo controllo, in quarta giornata, si è osservato che su un totale di 42 pazienti, l’iperemia era presente in 24 pazienti, mentre la sintomatologia dolorosa era presente in 23 pazienti; si osservava anche una riduzione dei pazienti che avevano presentato gemizio di pus alla palpazione, segno presente in 10 pazienti come mostrato in Fig. 5. Al secondo controllo, in dodicesima giorna- ta, si è osservata la presenza dell’iperemia in 20 pazienti, gemizio di pus in 8 pazienti e la presenza di dolenzia in 20 pazienti (Fig. 6). Al terzo controllo, infine, ovvero ad una settimana dalla ultima somministrazione, i pazienti con iperemia erano 4, quelli con dolenzia locale 5 e quelli nei quali si eviden- ziava ancora gemizio di pus alla palpazione 4 come mostrato in Fig. 7. La Fig. 8 mostra l’andamento generale dei sintomi nel nostro campione dalla prima visita al terzo controllo. La sintomatologia algica e l’iperemia loco- regionale subiscono una riduzione totale del 87,5% dalla prima visita al terzo controllo. La fuoriuscita di pus alla palpazione, invece, ha presentato un decremento del 66%. In 4 casi, per mancanza di remissione sin- tomatologica, si è dovuto ricorrere a terapia antibiotica a base di amoxicillina e acido clavulanico (una cpr da 1 g. ogni 12 h per 5 giorni). Discussioni e Conclusioni Scopo del nostro studio è stato quello di valutare se il trattamento con Piperacilli- na sodica e Tazobactam sodico locale può determinare un miglioramento clinico nei casi di pericoronariti da disodontiasi dell’ottavo. Come riportato in letteratura, si discute sulla necessità o meno e sui vantaggi e svantaggi dell’utilizzo di antibiotici topici rispetto a quelli

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