DTIT0510

7 Anno VI n. 5 - Maggio 2010Italian Edition Politica Sanitaria Italiani soddisfatti dei servizi sanitari Nel complesso, i cittadini ita- liani hanno espresso un giudizio positivo sui servizi e sulle pre- stazioni erogate dal SSN. È quanto emerge dall’inda- gine del Censis, commissionata dal Ministero della Salute. Di fronte a un bisogno, importante e psicologicamente destabilizzante quale è il biso- gno di salute, il nostro servizio sanitario, universale e gratuito, comunque risponde. Le quote più alte di fiducia sono nella medicina generale, sopratutto nel medico di medici- na generale, primo e più impor- tante referente (il 92% degli intervistati esprime un giudizio buono) e nella farmaceutica ter- ritoriale. Quest’ultima cresce come pre- sidio importante nell’offerta dei servizi da quando, per effetto della legge 69/2009, è prevista l’erogazione di servizi come la misurazione della pressione, la partecipazione al servizio di assistenza domiciliare integra- ta, consegna dei farmaci e dei dispositivi medici necessari a domicilio ecc. Positive le opinioni sui pedia- tri di libera scelta (promossi al 90%). Seguono i laboratori di analisi pubblici (84%), ambula- tori e consultori pubblici (84%), ospedali e pronto soccorso (81%), assistenza domiciliare (72%). È pari al 64,4% la quota degli ita- liani che ritengono che i servi- zi amministrativi della propria Asl siano efficienti e ben orga- nizzati, anche se un 35% invece esprime parere negativo. Come per altri aspetti della Sanità, questa opinione tro- va d’accordo i residenti del Nord-Ovest e Nord-Est, men- tre diminuisce nettamente nel Mezzogiorno e nel Centro. Non sono pochi, però, i proble- mi legati al territorio. Purtroppo il sistema di offer- ta è disomogeneo sul territorio nazionale a svantaggio del Meri- dione, soprattutto per quanto riguarda ospedali e pronto soc- corso (in questo caso il giudizio negativo supera il 26%, contro una media nazionale del 19%). In queste regioni si lamenta la scarsità delle strutture di riabi- litazione e dell’assistenza domi- ciliare. Altro spinoso problema è quello dei casi di malasanità. Al Sud il 34,5% dei residenti li ritiene frequenti (parliamo di errori diagnostici o terapeutici con conseguenze rilevanti per la salute dei pazienti). Mentre nel Nord-Est i casi di malasanità sono ritenuti poco probabili nel 71% dei casi. Inaspettatamente migliorato il rapporto medico-paziente: il 76,2% dei cittadini che nell’ul- timo anno ha ricevuto cure in regime di ricovero, ritiene di essere sempre stato puntual- mente informato della propria condizione, mentre purtroppo è sempre alta la percentuale di coloro che lamentano di esser- si dovuti visitare privatamen- te o intra moenia dal medico dell’ospedale, pur avendo già ricevuto l’indicazione del ricove- ro da un altro medico; la quota sale al 46,6% tra i residenti del Sud, e una quota non inferiore al 30% afferma di aver dovuto ricorrere a conoscenze perso- nali per facilitare l’accesso in ospedale. Altro elemento di criticità sono le liste di attesa correlate, queste, al tipo di prenotazione. I tempi risultano più contenu- ti se si tratta di strutture private convenzionate (mediamente l’at- tesa è di 27 giorni), mentre chi si è rivolto al CUP regionale ha dovuto attendere 76 giorni per l’ospedale pubblico, 78 giorni per il poliambulatorio regionale (quota che è calata a 50 giorni e 46 se l’utente si è recato perso- nalmente allo sportello). Alcuni strumenti di correzio- ne sono stati individuati nell’in- dagine del Censis; tra questi vogliamo segnalare l’audit cli- nico che rappresenta un modo importante per individuare le disfunzionalità, da collegarsi però al gradiente di soddisfazio- ne espresso dal cittadino. Emanuela Medi vogliamo segnalare l’audit cli-

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