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PosteItalianes.p.a.-SpedizioneinAbbonamentoPostale-D.L.353/2003(conv.inL.27/02/2004n°46)art.1,comma1,DCBTorino-Contieneinsertipubblicitari Speciale Regeneration USO DI EMOCOMPONENTI IN ODONTOIATRIA La nuova normativa ha liberaliz- zato la “processazione” degli emo- componenti anche al di fuori del Servizio Trasfusionale: Fiorentino spiega ai lettori come l’odontoiatra possa agire legittimamente. > pagina 22 Clinica & Pratica SOSTITUZIONE DEL DENTE SINGOLO IN AREA ESTETICA Un team di esperti mostra come l’inserimento di impianti imme- diati in siti post-estrattivi rappre- senti un’efficace alternativa alla tradizionale terapia implanto- protesica. > pagina 8 Trends PIANIFICAZIONE IMPLANTARE VIRTUALE La tomografia computerizzata (CBCT): metodo per visualizzare e comprendere l’anatomia tridi- mensionale e la base per l’imple- mentazione di successo dell’im- plantologia orale. > pagina 14 Anno IV n. 2 Supplemento n.2 di Dental Tribune Italian Edition Anno VI, n. 5 - Maggio 2010 Maggio 2010 I MARZIANI DEGLI ULTRASUONI www.esacrom.com Successo clinico a lungo termine degli impianti post-estrattivi immediati Simone Marconcini, Ugo Covani, Antonio Barone Introduzione La stesura del protocollo Branemark, datata primi anni Ottanta, ha conferito alla di- sciplina implantologica una di- gnità scientifica, che fino a quel momento non le apparteneva. Da allora, importanti sono stati i passi avanti compiuti in im- plantologia. Il miglioramento della tecno- logia delle superfici implantari, delle tecniche chirurgiche e la sempre maggiore conoscenza dei processi di riparazione e di guarigione del sito post estratti- vo, hanno fornito agli odontoia- tri un’arma in grado di trattare un numero sempre maggiore di condizioni cliniche(1) . Ad oggi, alcuni dei prerequi- siti considerati fondamentali da Branemark e collaboratori, al fine di ottenere un processo di osteointegrazione tra osso alveo- lare e superficie implantare, sono stati drasticamente rimessi in discussione. Le sempre maggiori esigen- ze dei pazienti in termini di riduzione della tempistica di trattamento, risultato estetico e confort post-operatorio, han- no stimolato clinici e ricercatori alla ricerca di protocolli opera- tivi più snelli e in grado di as- sociare alle necessità cliniche dell’operatore le esigenze del paziente(2) . Ilprimo“clinicalstudies”pub- blicato in letteratura sugli im- pianti post-estrattivi risale alla fine degli anni Settanta (Shulte 1978); ad oggi il posizionamen- to di impianti contestualmente all’estrazione dell’elemento den- tale da riabilitare è da conside- rarsi un protocollo operativo in grado di garantire una elevata predicibilità di successo(3) . Mol- ti studi sperimentali condotti su modello animale hanno di- mostrato l’elevata percentuale di successi degli impianti post- estrattivi immediati(4) . Un capitolo a sé, e grandemen- te dibattuto, deve essere consi- derato l’utilizzo di membrane o procedure rigenerative. Molto spesso, infatti, a causa delle dif- ferenti dimensioni esistenti tra impianto e sito post-estrattivo, il posizionamento di un impian- to immediato può esitare in un gap tra superficie implantare e osso alveolare, specialmente a livello della porzione cervicale(5). È opinione degli autori che l’uti- lizzo dei biomateriali possa esse- re considerato un valido suppor- to terapeutico atto a controllare e ridurre l’entità del rimodella- mento osseo post-estrattivo. IT pagina 5 Implantologia e dintorni Gian Carlo Pescarmona Nel 1988, con il mio ami- co Franco Dana, sotto la magistrale guida di Massi- mo Simion e Marco Polcan (Fig. 1), ho inserito l’Implan- tologia a completamento dell’Odontoiatria globale che da quarant’anni pratico nel- lo studio di Saluzzo, dove ho vissuto con il dott. Carlo De Chiesa (Fig. 2) l’epoca mitica dei corsi pratici ereditati dal dott. Biaggi, la televisione in diretta senza rete, il labora- torio-scuola, i manichini, i denti di sapone, le piastre didattiche e le innovative le- zioni dei relatori americani: la gnatologia con P.K. Tho- mas e la parodontologia con Dick Petralis. Un’esperien- za irripetibile con il grande piacere dei contatti diretti e molto genuini con i colleghi. La mia formazione è avve- nuta a Ginevra, all’Istituto Dentale, con una laurea in Odontoiatria e quindi tre anni in Università come assistente al mattino e pra- tica privata al pomeriggio. I tempi cambiano, le tecni- che e i materiali pure, ma soprattutto il nostro modo di pensare, inesorabilmente condizionato dalle richieste di pazienti esigenti in temi di estetica, di tempi brevi, di predicibilità, e molto attenti ai preventivi. Ci guardiamo intorno e vediamo dentisti sempre di più orientati ver- so competenze specifiche già dai primi anni di Università; è umano capire che un gio- vane si ponga obiettivi accat- tivanti e remunerativi: di qui il grande interesse di molti per l’Implantologia. Tutta- via, spesso, l’esperienza mo- notematica può risultare for- temente penalizzante per la mancanza di una visione più ampia del problema “bocca”. IT pagina 2

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