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Anno IV n. 2 - Maggio 2010Italian Edition Tiziano Testori parla del prossimo congresso su “Ricerca traslazionale e pratica clinica” Implant Tribune ha intervistato Tiziano Testori sul congresso organizzato dalla Clinica Odontoiatrica dell’Istituto Galeazzi (presidente Roberto Weinstein, coor- dinatori scientifici Tiziano Testori, Massimo Del Fabbro) in programma dal 20 al 22 gennaio 2011 all’Hotel Ata Executive di Milano. Partiamo dal titolo generale “Ricerca traslazionale e prati- ca clinica” e soffermiamoci sul termine “traslazionale” ripor- tato dal Decreto 288 del 2003 che citiamo testualmente: “Gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico sono enti a rilevanza nazionale dotati di autonomia e personalità giuri- dica che, secondo standard di eccellenza, perseguono finali- tà di ricerca, prevalentemen- te clinica e traslazionale, nel campo biomedico e in quello dell’organizzazione e gestione dei servizi sanitari, unitamente a prestazioni di ricovero e cura di alta specialità”. L’interpreta- zione più comune del termine è “trasferibilità della ricerca”, ovvero dei risultati stessi al pa- ziente e quindi all’assistenza, previa interiorizzazione e speri- mentazione. L’Istituto Galeazzi persegue queste finalità e vuo- le trasferirle con questo evento formativo? Può dare ai lettori la vostra interpretazione? L’Istituto Galeazzi si interessa di ricerca in campo ortopedico, maxillo-facciale e odontostomato- logico, ed essendo un IRCCS può compiere un tipo di ricerca irrea- lizzabile negli studi professionali. L’odontoiatria è per il 95% priva- ta in ambito libero-professionale e spesso a corsi e congressi si parla di cellule staminali, fattori di cresci- ta, proteine morfogenetiche senza conoscenze e reali applicazioni, li- mitazioni cliniche e legislative. Il congresso farà luce su questi punti basilari avendo invitato i più il- lustri ricercatori e clinici a livello mondiale. A Roberto Weinstein, direttore della Clinica Universi- taria dell’Istituto Ortopedico Ga- leazzi, ed Enrico Gherlone, diret- tore della Clinica Universitaria dell’Istituto Scientifico Universita- rio del S. Raffaele, per figura isti- tuzionale e competenza in mate- ria, l’arduo compito di sintetizzare quanto appreso dai vari relatori, decodificando e rendendo fruibili per la professione i contenuti delle relazioni. Data la complessità de- gli argomenti, se i partecipanti al congresso non vorranno perdere il “take home message” (i messaggi da portare a casa, traduzione lette- rale), dovranno rimanere fino alla fine, perché le conclusioni saranno un’importante parte del congresso e non il momento dei saluti. Il Congresso è diviso in tre gior- nate corrispondenti a tre argo- menti distinti, se pur coerenti. Nella prima, il corso precon- gressuale è dedicato all’anato- mia e alla diagnosi per immagi- ni. In tutti i recenti congressi si è sottolineato come la diagnosi diventi la parte più importante. Ci può esprimere la vostra opi- nione e come si può inquadrare questa giornata intitolata “Inte- grazione fra anatomia clinica e diagnosi per immagini”? Il pre-corso sarà essenzialmente di anatomia clinica. La diagnostica per immagini sarà integrata con le conoscenze di anatomia, e tale con- nubio permetterà al clinico di ave- re una maggior tranquillità quan- do opera. Il clinico che si interessa di chirurgia orale e implantologia è sempre molto concentrato sugli aspetti prettamente tecnici di un intervento chirurgico, rappresenta- ti dal disegno del lembo, dalle tec- niche di preparazione del sito im- piantare, dal relativo strumentario utilizzato, dalle tecniche di sutura. Di solito trascura un’adeguata pre- parazione sull’anatomia chirurgi- ca del distretto oro-facciale, studia- to anni prima solo in modo teorico. Un moderno ed etico approccio te- rapeutico presuppone di applicare procedure a tecniche chirurgiche che mantengono integre sensibilità e funzione del distretto anatomico operato. L’approfondita conoscenza delle basi anatomiche rappresenta il presupposto indispensabile per operare in sicurezza a tranquil- lità, senza timori e ansie. Mentre la mancanza di un’adeguata co- noscenza anatomica è alla base di gravi complicanze neurologiche o vascolari in corso di interventi chirurgici di per sé semplici. Da teorica materia di studio, l’anato- mia diventa specchio della real- tà e acquista vitalità applicativa, permettendo al chirurgo di calarsi nella complessità tridimensionale delle strutture anatomiche. In un tempo in cui è in costante e sensi- bile aumento il numero di colleghi che praticano l’implantologia, il pre-corso vuole essere un ausilio didattico per i chirurghi orali e implantologi che vogliono prati- care la professione secondo scienza e coscienza, consapevoli dei rischi cheipazienticorronoselecapacità cliniche e tecniche non sono soli- damente fondate sulle conoscenze anatomiche. Senza paura di essere smentito, si può affermare che ogni intervento chirurgico ha le proprie particolarità e diversità soprattutto per le varianti anatomiche che il chirurgo incontra. Parliamo ora della seconda giornata, quella di maggior in- teresse in questa sezione del giornale dedicata alla “Regene- ration” che ci rimanda all’idea di ricerca traslazionale. Il titolo è accattivante: “Quali biotecno- logie il clinico può realmente utilizzare nella pratica clini- ca?”. Come risponderà questo Congresso e con quali temi? Lei ha dedicato molti anni alle bio- tecnologie, anche in tempi in cui il loro utilizzo era solamen- te all’inizio. Oggi, invece, l’inte- resse generale e le applicazioni anche negli studi privati è mol- to diffuso. Può darci la sua per- sonale opinione? In questa se- zione ci sono importanti nomi stranieri. Perché questa scelta? Chiude la seconda giornata l’in- tervento di Enrico Gherlone su un tema tutt’altro che risolto e chiaro: la legislazione vigente. La seconda giornata vuole essen- zialmente dare una risposta al sottotitolo del Congresso “Quali biotecnologie l’odontoiatra può realmente utilizzare nella pratica quotidiana?”. Abbiamo invitato ricercatori e clinici di fama mon- diale che ci permetteranno di fare il punto della situazione su argo- menti attuali ma poco conosciuti in modo realmente scientifico. Ele- na Cattaneo, ricercatrice a livello internazionale (basta cliccare su PubMed e controllare la sua pro- duzione scientifica), ci parlerà del- la sfida delle cellule staminali: una presentazione affascinante. Ci dirà cosa è vero e cosa è falso, la realtà e i miti. Ispizua Belmonte del Salk Institute – Istituto per gli Studi Biologici di San Diego in Califor- nia – è uno dei massimi esperti di medicina rigenerativa. Le sue ri- cerche hanno portato a interessan- tissime scoperte sulle interazioni cellulari che conducono alla genesi di organi dotati di funzione. Dopo due “ricercatori puri”, che pongo- no solide basi culturali per la gior- nata, segue un gruppo di ricerca- tori in campo odontostomatologico e maxillo-facciale che fa ricerca e clinica allo stesso tempo e ha pub- blicato su riviste prestigiose nei rispettivi campi di competenza. Ci illustrerà i risultati clinici validati dalla letteratura internazionale, cosa è vero o falso, cosa è realtà e cosa ci riserva il futuro. Alla luce di quanto detto, Gherlone e Vinci chiariranno cosa è realmente uti- lizzabile in Italia e quanto è trasfe- ribile dalla ricerca alla clinica. La giornata si preannuncia ricca di sorprese e rappresenta un appun- tamento da non perdere per essere pronti nei nostri studi a dare rispo- ste scientificamente corrette alla famedisaperedeipazienti,chetal- voltaattingonola“verità”dagior- nali pseudoscientifici o da Internet. Un’ultima domanda: siamo af- fascinati dal tema della terza giornata “Total Face Approach (TFA), un moderno approccio diagnostico/terapeutico in im- plantologia e ortognatodonzia. Questa sezione, invece, è italia- na. L’aggettivo da voi scelto per presentarla è “moderno”. Bre- vemente, qual è la novità? L’ultima giornata è tutta clini- ca, con l’apertura di Giulio Preti, maestro di scienza e di vita, che parlerà dell’approccio psicologi- co della riabilitazione orale: una relazione apprezzata non solo in campo odontoiatrico, ma anche in altri ambiti della medicina. Infat- ti, spesso, Giulio Preti è invitato in congressi internazionali di psicolo- gia.Dallasuarelazioneogniodon- toiatra trarrà utilissime indicazio- ni per la pratica di tutti i giorni e migliorare la qualità di vita dei pazienti. Roberto Brusati, padre della moderna chirurgia maxillo- facciale, illustre docente e clinico eccelso, parlerà delle sinergie fra la chirurgia maxillo-facciale e l’odontostomatologia. Seguono due relazioni cliniche, pur di argomen- to diverso, aventi in comune un approccio globale al paziente dal punto di vista diagnostico-opera- tivo. Non voglio anticipare nulla, ma sono sicuro che il Total Face Approach (TFA), concetto consoli- dato in chirurgia maxillo-facciale e in ortognatodonzia, diventerà lo standard anche in implantologia. Bisogna venire al congresso per capirlo! Chiuderà la giornata Ga- etano Calesini, relatore di fama internazionale e presidente in ca- rica della prestigiosa Accademia di Odontoiatria Protesica, che illu- strerà in modo magistrale le varie soluzioni protesiche. Ricordiamoci cheilpazientesiaffidaanoiperri- acquistarelasaluteoraleeallafine cigiudicasoprattuttoperquelloche vede e apprezza: una protesi, che oltre a far riacquistare la funzio- ne deve anche soddisfare l’estetica. Patrizia Gatto Speciale RegeneRation

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