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Anno IV n. 2 - Maggio 2010Italian Edition IT pagina 28 Commenti Nella nostra esperienza clinica, il materiale NanoBone ha rivelato ottime qualità di maneggevolezza e idrofilia. La casistica condotta finoadoggisembradareottimiri- sultatisiaclinicicheradiografici.Il tessuto rigenerato si è rivelato del tutto simile all’osso nativo, duro e perfettamente adeguato non solo all’inserimento di impianti, ma anche al carico immediato. Non abbiamo potuto eseguire prelievi per verifiche istologiche, ma l’ap- parenza clinica dei tessuti sembra confermare i risultati istologici presentati in letteratura. Sebbene gli studi documentino l’impiego con successo di NanoBone senza essere miscelato con osso autolo- go, per ora noi abbiamo preferito mescolarlo, considerato che siamo soliti raccogliere osso durante l’in- tervento. Il materiale per le doti di maneggevolezza e per la per- formance clinica si è confermato come una valida alternativa all’os- so bovino deproteneizzato nel trat- tamento di difetti ossei e nell’ele- vazione del seno mascellare. La bibliografia è disponibile presso l’Editore Caso 2 Fig. 2.1 - Dente fratturato in posizione 1.2 che viene estratto. Fig. 2.2 - Il sito postestrattivo si presenta gravemente compromesso con perdita della parete ossea vestibolare. Viene inserito NanoBone e osso autologo che verranno ricoperti con membrana riassorbibile. Fig. 2.3 - Controllo radiografico al momento del rientro a 18 settimane che mostra un’ottima integrazione del materiale innestato. Fig. 2.4 - Visione del sito rigenerato a 18 settimane. Il nuovo tessuto si presenta duro alla palpazione e al sondaggio. Non sono visibili particelle residue di NanoBone. Fig. 2.5 - Inserimento dell’impianto al momento del rientro a 4 mesi e mezzo. Fig. 2.6 - La qualità del tessuto rigenerato ci fa decidere per l’inserimento del perno per un carico immediato. Fig. 2.7 - Provvisorio avvitato in sito. Fig. 2.1 Fig. 2.2 Fig. 2.3 Fig. 2.4 Fig. 2.5 Fig. 2.6 Fig. 2.7 Fig. 3.1 Fig. 3.2 Fig. 3.3 Fig. 3.4 Caso 3 Fig. 3.1 - Visione clinica della zona edentula nell’arcata superiore. Fig. 3.2 - Radiografica endorale preoperatoria. Si noti che l’altezza ossea residua crestale varia da circa 3 a 0,5 mm. Verrà eseguito un intervento di grande rialzo di seno mediante la tecnica della finestra vestibolare secondo Caldwell Luc. Fig. 3.3 - Effettuato rialzo del seno mediante l’impiego di osso autologo raccolto durante l’intervento e NanoBone nelle percentuali 70/30 vengono contestualmente inseriti due impianti che ovviamente avevano ottima stabilità primaria. Fig. 3.4 - A 4 mesi e mezzo viene effettuata la scopertura degli impianti che vengono protesizzati mediante ponte zirconia avvitato. 29Speciale RegeneRation

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