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3 Anno IV n. 2 - Maggio 2010Italian Edition Fatti & Opinioni ESACROM SRL - Imola - Italy - Phone: +39 0542643527 E-mail: esacrom@esacrom.com - Website: www.esacrom.com T-BLACK MINORE ABRASIONE E USURA MIGLIORE EFFICIENZA DI TAGLIO E MINOR RISCALDAMENTO DEI TESSUTI SUPERFICIE ANTIRIFLESSO I MARZIANI DEGLI ULTRASUONI SURGYSONIC MOTOrappresentalasvoltanellachirur- gia dei tessuti duri. Ultrasuoni e micromotore chirurgico brushlessduetecnologie-undispositivounico. IT pagina 2 Questi 25 anni di Implanto- logia osteointegrata hanno dato un contorno ben preciso a una branca che ha cambiato l’Odon- toiatria, trasformandola in una scienza biotecnologica sofistica- ta e con grandi possibilità. In questo contesto si sono svi- luppate molteplici occasioni di ricerca per nuovi materiali e proposte per nuove tecniche: im- pianti con geometrie più vicine ai denti naturali, superfici nano- tecno-definite per migliorare l’osteointegrazione, connessioni a esagono interno, esterno, a qua- drifoglio, conometriche e im- pianti corti. L’evoluzione operati- va ha accorciato i tempi necessari per utilizzare gli impianti; sem- pre più spesso si fanno impianti post-estrattivi, si propongono con moltadisinvolturacarichiimme- diati o protetti (personalmente propongo un po’ più di prudenza nel valutare le condizioni). È giu- sto cercare nuovi orizzonti e pro- porre soluzioni avanzate, io però vorrei fare il punto su quanto di certo in questi anni di lavoro si è consolidato in valida esperienza. È finita l’era del sacrificio di elementi integri per utilizzarli come elementi di ponte. Tipica è la soluzione delle agenesie (Fig. 5), delle fratture per incidente (Fig. 6), delle selle edentule mono e bilaterali (Fig. 7) regno incontrastato per anni di scheletrati con ganci o at- tacchi di precisione. Il paziente adulto con dentatura fortemente compromessa, per i più disparati motivi, da anni viene risolto con protesi fisse utilizzando impian- ti multipli (Fig. 8). Un passaggio di grande im- portanza è stato l’approccio pro- tesicamente guidato al progetto implantare che, implicitamen- te, richiama il concetto di rige- nerazione ossea con annesso il grande capitolo delle membrane e dei sostituti d’osso (artificiali o naturali, autologhi, omologhi o eterologhi). In questi ultimi anni, poi, si è fatta strada una nuova tecni- ca che prepara i siti con inserti piezoelettrici; un’altra prepara a bassa velocità senza raffred- damento e con il recupero di “pappa” d’osso, utilizza espanso- ri montati a bassissima velocità e compensa le perdite d’osso con PRGF che è un concentrato ge- lificato di piastrine ricco di fat- tore di crescita (Fig. 9). Vengono preconizzati impian- ti corti e di diametro largo, in siti particolarmente delicati evi- tando lunghe procedure rigene- rative ed elementi a sbalzo. È tutto bello e molto esaltante, ma attenzione: alcune tecniche danno i risultati descritti solo in mani molto esperte. È una vec- chia leggenda metropolitana “se lo faccio io puoi farlo anche tu”: il percorso di apprendimento è sempre lungo e faticoso. Vorrei chiudere questa chiac- chierata, leggera ma sincera, affermando che l’Implantologia dovrebbe essere il punto di ar- rivo per un dentista esperto che abbia maturato una buona base di chirurgia parodontale e buc- cale, una mentalità metodica e precisa derivante dalla conser- vativa ed endodonzia, conoscen- ze basilari di protesi. Consigli: rispettate i tempi della biologia, siate prudenti, delicati e poco invasivi, pratica- te un’odontoiatria razionale nei metodi e ragionevole nei costi, ricordando sempre quel che un giorno disse il grande maestro Andrée Marmasse: “All’apice del dente è sempre appeso un uomo”. Gian Carlo Pescarmona Fig. 8 - 1995: riabilitazione fissa completa su dati di registrazione pantografica individuale. Ad oggi tutto ok. Fig. 9 - 2007: piezo, espansione lenta, riempimento con PRGF.

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