5 Anno IV n. 2 - Maggio 2010Italian Edition Clinica & Ricerca IT pagina 1 Per comprendere l’entità del problema è importante sottoli- neare come esistano in lettera- tura evidenze scientifiche che hanno quantificato in circa il 45% la percentuale di osso cre- stale alveolare riassorbita a se- guito di estrazione di elemento dentale; questo processo fisio- logico di riassorbimento avvie- ne principalmente nei primi 6 mesi post-estrazione(6) . A questo proposito, è razionale sostenere che il posizionamento di una fixture immediatamente dopo l’estrazione del dente possa con- sentire il posizionamento di un impianto più lungo e di diame- tro maggiore e migliorare in ul- tima analisi il rapporto corona- radice. Un miglioramento del rapporto corono-radicolare con- sentirà a sua volta un aumento della superficie di contatto tra osso e impianto, una migliore distribuzione del carico occlusa- le a livello dell’interfaccia osso- impianto e il tutto si tradurrà in un sostanziale miglioramento delle chance di successo. Scopo del presente studio è stato valu- tare la percentuale di successo globale a 10 anni di impianti dentali posizionati al momen- to dell’estrazione dell’elemento dentale naturale. Materiali e Metodi 115 pazienti (66 uomini e 49 donne) di età compresa tra i 20 e i 68 anni sono stati inclusi nello studio. Tutti i pazienti selezio- nati presentavano la necessità di almeno un’estrazione di elemen- to dentale mono-radicolato (Fig. 1). Dei 159 denti estratti, 45 era- no estratti per carie intrattabili, 60 per fratture radicolari, 25 per complicanze endodontiche, 29 per cause parodontali. I criteri di inclusione dei pa- zienti nello studio erano i se- guenti: anamnesi medica in grado di non condizionare il processo di guarigione fisiologi- ca del sito chirurgico; presenza di un minimo di 4 mm di osso oltre l’apice radicolare, così da garantire una buona stabilità primaria dell’impianto; assenza di segni clinici di infiamma- zione acuta a livello del sito im- plantare. A tutti i pazienti inclusi nello studio era richiesto di firmare un modello standard di consen- so informale. Ciascun caso era, quindi, analizzato attraverso modelli diagnostici, così da va- lutare la relazione tra le arcate dentarie, radiografie periapicali e panoramica (OPT) e TC, lad- dove ritenuto necessario. A seguito di un’accurata anamnesi medica e di una pri- ma ispezione clinica, ogni pa- ziente era sottoposto a una se- duta di igiene orale durante la quale, oltre alle consuete pro- cedure di scaling e root plan- ning, era istruito a una corretta igiene orale domiciliare, così da creare i presupposti per una più agevole guarigione del sito chi- rurgico. Il posizionamento degli impianti avveniva a seguito di incisioni intrasulculari e verti- cali eseguite al fine di elevare un lembo muco-periosteo ed estese oltre la giunzione muco- gengivale. I denti erano estrat- ti con estrema cura in modo da mantenere il più possibile l’inte- grità delle pareti alveolari. IT pagina 6 Successo clinico a lungo termine degli impianti post-estrattivi immediati Simone Marconcini - DDS, PhD*, Ugo Covani - MD, DDS**, Antonio Barone - DDS, PhD, MSc*** *Research fellow - Dep.t of Oral Medicine and Pathology, School of Dental Medicine, University of Genoa, Italy and Istituto Stomatologico Tirreno, Camaiore, Italy **Assistant Professor - Dep.t of Oral Medicine and Pathology, School of Dental Medicine, University of Genoa, Italy and Istituto Stomatologico Tirreno, Camaiore, Italy ***Chairman - Dep.t of Oral Medicine and Pathology, School of Dental Medicine, University of Dep.t of Genoa, Italy and Istituto Stomatologico Tirreno, Camaiore, Italy