ITIT0210

9 Anno IV n. 2 - Maggio 2010Italian Edition IT pagina 8 Caso clinico Una paziente di anni 40 si è presentata alla nostra osserva- zione, necessitando l’estrazio- ne dell’elemento 1.1 a causa di un’ampia rizolisi post-traumati- ca (Figg. 1, 2). Un’attenta valutazione clini- ca ha permesso di apprezzare il buono stato di salute del tes- suto parodontale dell’elemento, condizione senza la quale non è possibile mantenere un profilo estetico accettabile. A tale scopo si è proceduto con manovre avulsive attente e conservative dell’integrità delle pareti alveolari (Figg. 3, 4). Nell’alveolo è stato quindi inserito l’impianto 3i Certain® Prevail® , prestando particolare attenzione al posizionamento in senso bucco-linguale e col- locando la piattaforma della fixture 3 mm più apicale ri- spetto al margine gengivale libero (Figg. 5, 6). L’utilità di questa tipologia di impianto nel nostro caso clinico deriva dal fatto che questa fixture presenta un diametro esterno di tipo wide, mantenendo in- vece la connessione interna per la componentistica protesica di diametro standard. In tal modo risulta agevo- le per l’operatore raggiungere un’ottima stabilità primaria sui tessuti duri, senza avere un’emergenza larga del pilastro protesico, che potrebbe indurre zone di compressione sui tessu- ti molli con conseguenti retra- zioni del margine gengivale. Un pilastro protesico provviso- rio in titanio è stato preparato alla poltrona ed incorporato alla corona provvisoria così da ottenere un elemento in resina avvitato (Figg. 7, 8). Trascorsi dodici mesi è stata rilevata un’impronta definitiva, personalizzando un transfert pick-up standard secondo la tec- nica descritta da Hinds(8) , repli- cando così il tragitto transmu- coso originale (Fig. 9). Il laboratorio odontotecni- co ha così potuto realizzare un abutment definitivo personaliz- zato, utilizzando la tecnologia cad-cam del sistema Atlantis™ (Astra Tech AB, Mölndal, Swe- den) (Figg. 10, 11), che consente di realizzare pilastri protesici interamente in zirconio (senza essere quindi cementati su una connessione in titanio), compa- tibile con le più diffuse piatta- forme implantari. Su questo è stata cemen- tata una corona in ceramica integrale Procera® allumina (Nobel Biocare AB, Göteborg, Sweden) che rispecchiasse il più possibile l’estetica origi- nale del sorriso della paziente (Figg. 12, 13). Ottimale appare il man- tenimento dei tessuti duri e molli e delle linee estetiche della paziente dopo due anni di follow-up. Discussione e Conclusioni Quando si sostituisce un elemento naturale nella zona estetica, la vera sfida oggi non è l’ottenimento dell’osteointe- grazione, ma il mantenimento di una stabile architettura dei tessuti perimplantari. IT pagina 10 Fig. 4 - Alveolo post-estrattivo, visione frontale. Fig. 5 - Inserimento dell’impianto immediato. Clinica & Pratica

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