CDIT0210

dentistry 2_2010 cosmetic10 fatti e opinioni_neuro-estetica La formulazione: è il momento iniziale in cui il professionista, osservando la bocca del pazien- te, inizia a pensare a come risolvere il problema. In pratica, a pensare come la forma, il colore, la dimensione ecc. dei denti possano essere modi- ficati nel rispetto della fisionomia del volto e nel modo più consono al caso. La ricerca: è intesa come lo spazio tempo- rale necessario per ricercare tutte le soluzioni realizzabili e che si completa quando non è più possibile raccogliere ulteriori informazioni utili alla soluzione del problema. Si arriva così a un limite massimo di conoscenza rispetto allo stes- so problema. Le informazioni raccolte tramite il processo visivo sono successivamente trasferite in un’altra zona del cervello, affinché possano essere elaborate in maniera diversa dal consueto modo di pensare. La riflessione: inizia quando il cervello comin- cia a pensare al problema in modo differente da- gli usuali procedimenti cognitivi e finisce quando si trova la soluzione. Col perdurare del processo analitico si arriva alla soluzione: in essa, proble- ma e risposta si fondono. L’aver intuito il come risolvere il problema, insieme alla soddisfazione derivante da ciò, rimane nella memoria, e proprio in questo momento la presa di coscienza diven- ta un’unità creativa. Dopo questa fase il cervello mette in funzione l’attività motoria che provve- de a fare iniziare fisicamente al professionista le varie fasi che portano al completamento della ricostruzione dentale. L’analisi: è la fase in cui la soluzione viene verificata sia come utilità sia come esattezza, poiché compete alla conoscenza (se l’odontoia- tra non usa adeguatamente questa funzione del cervello, il buon esito del trattamento può risul- tare seriamente compromesso). L’ultima fase del processo creativo si può considerare in definitiva come la presa di co- scienza di ciò che si fa o che si è fatto. Il tempo necessario per completare l’analisi solitamente è indeterminabile, essendo la soluzione del pro- blema estetico soggetto a continue e probabili ricontestualizzazioni. Nella nostra professione, lo scopo principale della creatività è di realizzare ricostruzioni den- tali che, oltre a essere funzionali, devono anche essere esteticamente belle. Poiché l’analisi è lo sviluppo che passa dall’idea come soluzione alla formazione del pensiero, per poi trasferirlo nella realizzazione oggettiva del dente artificiale, il senso estetico della correttezza e della bellezza fa in modo che il prodotto finale, il sorriso artificiale, rifletta la bellezza rivelatasi al momento dell’illuminazione. Questa regola aiuta notevolmente il professioni- sta nell’atto di progettazione di un sorriso ed è necessario ricordare che lo scopo principale di questa interpretazione è l’integrazione armonica della riabilitazione orale nella struttura facciale, il che equivale a dire che il sorriso più bello non è il risultato della media di tutti i sorrisi, ma la media dei sorrisi considerati più belli. Per contatti: www.smiller.it

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