CDIT0210

Una regolarità che è talmente radicata in natura da costituire, secondo molti scienziati, lo scheletro essenziale della nostra realtà. La sim- metria è ovunque intorno a noi: nella natura, nei nostri corpi, nell’arte, in matematica. Perché, come afferma il matematico Marcus du Sautoy, tutti noi siamo “geneticamente programmati per la simmetria”. Regolare = bello, dunque! Per quanto fornita sia la bibliografia e gran- de la testimonianza scientifica di cui disponiamo, risulta difficile trovare linee guida che facilitino l’operato del professionista. La semplicità con cui immaginiamo un bel sorriso e l’importanza che gli attribuiamo non sono realmente sostenute da tecniche o strategie operative di facile realiz- zazione. In questo lavoro si è cercato di riunire l’esperienza di più professionisti nel tentativo di far convergere in un comune denominatore i parametri matematici che sostengono i risultati estetici. Il principio fondamentale per tale valu- tazione è l’esame del volto basato essenzialmente sull’osservazione e sull’utilizzo dei principi per- cettivi della visione, perchè l’80% delle informa- zioni che ci provengono dall’ambiente esterno ci arrivano sotto forma di immagini. L’utilizzo di tecnologie computerizzate ci aiuta enormemen- te in questo, riuscendo a metterci in condizione di ottenere anticipatamente il risultato finale, del nostro intervento sfruttando principi neuro-fisio- logici, costituenti la base del processo creativo. La realizzazione di un sorriso deve essere consi- derata come il frutto di un’idea che si trasforma in un progetto che, successivamente prende for- ma grazie all’azione motoria delle mani, il tutto supportato da mezzi computerizzati offerti dalla moderna tecnologia. Viviamo così tale espressio- ne artistica, che porta alla realizzazione del lavoro dentale attraverso passaggi emozionali in cui si alternano fasi operative e fasi creative, guidate a loro volta dalle funzioni cognitive del nostro cer- vello. Sappiamo che il cervello riceve informazioni dall’esterno tramite immagini, che poi elabora ba- sandosi su informazioni già presenti nella nostra memoria: attiva così un elaborato attraverso un proprio modulo cerebrale. Sono le cellule nervo- se che decidono, soprattutto i neuroni specchio. Grazie a loro e alle emozioni immagazzinate dalla memoria, “riconosciamo” la bellezza. Noi dentisti possiamo considerarci a modo nostro dei neuro- scienziati, perché riusciamo a sollecitare il cervel- lo a provocare la tempesta chimica ed emotiva che ci fa pronunciare quel “che bello!”. È questa la tesi di Semir Zeki che, intorno alla metà degli anni Novanta, ha fondato una nuova disciplina: la Neuro-estetica. Nel territorio cerebrale c’è inoltre una vasta area specializzata nel riconoscimen- to dei volti e delle espressioni facciali, chiamata fatti e opinioni_neuro-estetica 08 dentistry 2_2010 cosmetic

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