DTIT0610

4 Italian EditionAnno VI n. 6 - Giugno 2010 News e Commenti Ricerca integrata Key-Stone fotografa lo stato di salute del dentale A Brugg molti sono gli appun- tamento importanti cui è un “must” partecipare. Basta ricor- dare l’ormai tradizionale conve- gno sull’Odontoiatria essenziale che ha la magica virtù di radu- nare nella stessa sala i rappre- sentanti di numerosissime sigle, unitedallasolidarietà,madivise dal “campanile” e dai vari modi di intendere l’aiuto agli altri. Se, invece, si vuole “tastare il polso” al dentale, conoscerne il trend, sapere dove sta andando, basta presenziare alla (ormai tradizionale anch’essa) “Anali- si di Settore” che la Key-Stone, Istituto specializzato in salute e benessere, svolge in nome e per contodiUnidi,conocchioappro- fondito e “sintetico”, spaziando dall’alto (e da vicino) sulla filie- ra, per ricavarne un quadro che va oltre le aride cifre. Una panoramica statistica su quasi tutto lo scibile del dentale, talmente attesa e apprezzata che quel sabato 29 mattina, oltre ai giornalisti,c’eranotuttiicompo- nenti della filiera. Prescindendo dai committenti dell’indagine (Matteuzzi e Gamberini in pri- ma fila), c’era schierato lo stato maggiore della nuova Dirigenza Andi (compreso l’ex presidente Callioni), i rappresentanti delle sigle odontotecniche (tra tutti il presidente Fenaodi, Ziliotti), a raccogliere da Roberto Rosso, patron della Key-Stone, la coor- dinate del dentale per il periodo 2005-2008. Rosso si è basato sulle risul- tanze di un’indagine compiuta su un campione rappresentativo di oltre 1000 dentisti, integrata da un’altra tra 650 laboratori odontotecnici e oltre 300 azien- de, per sciorinare dati e cifre che fanno pensare. Dall’estesa ricerca emerge, infatti, che nel 2009 un milio- ne di cittadini in meno è andato dal dentista, con un calo medio del 7% (negli ambulatori priva- ti). È sceso in modo consisten- te il numero complessivo (16,5 milioni) di cittadini rivoltisi al dentista privato. Ossia, poco più di un terzo della popolazio- ne adulta. Di conseguenza, c’è stata una riduzione dell’8% dei ricavi degli Studi, dovuto proba- bilmente al minor sviluppo di protesi, che più di tutte hanno sofferto la situazione congiuntu- rale. La loro produzione è calata del 14% nel 2009, con una ridu- zione più marcata per quelle in ceramica (più costose). Il decremento risulta più mar- cato anche dal punto di vista geografico: in Meridione, dove si registra una crisi più profon- da, la diminuzione dei pazienti è del’11% e del 17% nelle protesi. Altra diversificazione: la ridu- zione ha toccato circa il 40% degli Studi dentistici e il 60% dei laboratori odontotecnici, e tra i primi sono i più piccoli (quelli monotematici, magari con una sola poltrona) a risenti- re il maggior calo (con il 15% di calo tra i pazienti). In parallelo i laboratori più piccoli scendono fino al 22%. Dai dati raccolti da Rosso, emerge inoltre prepotente un fenomeno, una tendenza, che non può lasciare alcun dubbio che la crisi esista, almeno fino allo scorso anno. Per la prima volta, infatti, un mercato da 1,1 miliardi di euro, quello dei pro- dotti e delle attrezzature a uso dentale, con circa 4000 addetti, ha risentito di una crisi. Non era mai accaduto che il mercato dei prodotti odontoiatrici subisse un calo, particolarmente mar- cato per prodotti odontotecnici (-9,5%,), consumo dei dentisti (-7%) e implantologia (-4,5%). Quindi, con un settore merceo- logico in recessione del 7%. Quel che stupisce l’osserva- tore è l’eterogeneità delle per- formance degli Studi – “Un chiaro segno”, dice il presidente di Key-Stone – che, in penden- za della crisi, non tutti i dentisti e gli odontotecnici han saputo riorganizzare in modo efficace. Un segnale, quindi, di scarso orientamento imprenditoriale da parte dei più anziani e delle micro strutture. “I primi dati 2010 – osserva tuttavia – sono di nuovo positi- vi, il che fa ben sperare per un recupero strutturale del mer- cato. Il vero problema rimane la scarsità di pazienti. C’è da auspicare che, insieme al recu- pero del mercato dell’industria e della distribuzione, i cittadini possano nuovamente dedicarsi alla cura del proprio sorriso e, soprattutto, della salute”. Al di là di una disanima tanto approfondita, e per alcuni versi sconfortante, c’è da registrare comunque la decisa voglia di combattere. “A febbraio – ha detto Ziliot- ti al termine della conferenza stampa – è nato un coordina- mento tra le varie Organizzazio- ni di odontotecnici”, fatto assai significativo avendo sempre pro- ceduto su strade diverse, mentre lo stesso Rosso ha annunciato un simposio dedicato al manage- ment dentale, già programmato per il prossimo 8 ottobre, in cui farà da moderatore. Il titolo è più che invitante: “L’odontoia- tria italiana all’alba del nuovo decennio”, ma lo sono anche i protagonisti, perché interverrà anche Enrico Gherone. L’Unidi, “attenta non solo ai numeri e ai bilanci, ma anche al futuro” – così ha detto Matteuzzi – ha espresso subito la sua adesione, seguita dall’Andi e dagli odon- totecnici, in vista di “un tavolo dentale comune”.

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