DTIT0710

15 Anno III n. 2 – Luglio-Agosto 2010Italian Edition HT pagina 14 . Pilocarpina: è un alca- loide che ha la funzione di stimolare le ghiandole esocrine, è il solo farmaco approvato dalla Food and Drug Administration. Il trattamento prevede di iniziare con 5 mg per via orale 3 volte al giorno, la dose viene titolata in base alla risposta clinica fino al raggiungimento otti- male atto a minimizzare gli effetti negativi. La Pilocarpina di solito aumenta il flusso salivare entro 30 minuti dopo l’in- gestione. La risposta mas- sima si può verificare solo dopo un uso continuativo. . Amifostina: è un cito- protettore che agisce eli- minando i radicali liberi durante la RT, proteggen- do i tessuti sani e riducen- do gli effetti collaterali RT; è approvato per la pro- tezione dei tessuti norma- li contro gli effetti nocivi delle radiazioni, compresa la riduzione della xerosto- mia acuta o tardiva nei pazienti con cancro della testa e del collo(10,11) . Disgeusia È la perdita parziale o tota- le della percezione del gusto, si manifesta inseguito a radia- zione diretta con trattamenti che vanno da 20 a 40 Gy, delle papille gustative o come conse- guenza della riduzione saliva- re. Tuttavia, una discrepanza si nota tra la velocità con la qua- le la sensazione di perdita e il deterioramento delle cellule del gusto avviene. Le cellule del gusto degenerano dal 10°-14° giorno dopo l’irradiazione e con- tinuano dopo 14-21 giorni dopo il completamento della terapia, ma l’alterazione del gusto è già percepita 2-3 giorni dopo la radioterapia. La disgeusia porta alla perdita dell’appetito e con- seguentemente alla riduzione del peso, avvenimenti che di certo non migliorano la qualità della vita del paziente. Il cambiamento avviene per tutti i gusti (dolce, salato, amaro, acido) ma la sensazione dell’amaro e dell’acido è più alte- rata rispetto al salato e al dolce. Questa sensazione è reversibile e si risolve spontaneamente 2-3 mesi dopo la fine della radiote- rapia poiché i recettori del gusto tornano a funzionare normal- mente(12) . Tuttavia, molti altri pazienti sviluppano ipogeusia permanente. • Prevenzione e Trattamento Un’adeguata igiene orale, del- le gengive, dei tessuti parodon- tali, della lingua e di eventuali protesi presenti può aiutare a prevenire le alterazioni del gusto. Un’adeguata terapia com- portamentale per imparare a convivere con la disgeusia. Infezioni La mucosa orale normalmen- te ha molteplici funzioni tra le quali essere una barriera protet- tiva per ridurre i microrganismi che la potrebbero colonizzare, se questa è danneggiata aumenta sicuramente il rischio per l'infe- zione acuta. Infatti i fattori di rischio sono: Mucosite, Xerostomia, Ridotta attività fagocitaria dei granu- lociti salivari. La più comune infezione è la candidosi. • Prevenzione e Trattamento Per la prevenzione, uno sciac- quo orale con clorexidina allo 0,12% può essere utilizzato in combinazione con la profilassi antimicrobica topica e sistemica nei pazienti ad alto rischio. Il trattamento della candidosi orale nel paziente radiotrattato è principalmente con antifungi- ni topici come nistatina e clotri- mazolo. Antifungini sistemici se è presente mucosite orale, nau- sea, dolore può risultare difficile sciogliere le pastiglie. Possono essere utili contro le infezioni anche gli antimicrobici orale. Osteoradionecrosi Per osteoradionecrosi (Fig. 4) siintende“mortedell’ossosecon- daria a radioterapia”, anche se in realtà non è chiaro se l’osteo- radionecrosi è un effetto diretto o indiretto della radioterapia, in ogni caso si manifesta con ipo- vascolarizzazione, ipocellularità e ipossia tissutale. L’incidenza di osteoradionecrosi nella mandi- bola varia dal 5 al 10% ed è mag- giore rispetto alla mascella, per il maggior numero di vasi colla- terali e anastomosi in quest’ul- tima. La fonte del trauma che può generare la sua insorgenza può essere identificata anche in qualcosa di insignificante come un’irritazione provocata da una protesi, mangiare qualcosa di duro, la presenza di creste ossee molto taglienti o l’estrazione di un dente. Quanto alla manifestazione nelle fasi iniziali dell’osteora- dionecrosi il sintomo può essere correlato al dente piuttosto che all’osso, il dolore può diveni- re costante e progressivo senza alcuna evidenza clinica o radio- logica. HT pagina 16Fig. 4 - Osteoradionecrosi. Clinica & Ricerca

Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download