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4 Italian EditionAnno VI n. 7+8 – Luglio-Agosto 2010 Politica Sanitaria Uniti in Confederazione per poter contare di più Dental Tribune è lieto di dare il benvenuto tra i suoi collaboratori a Ro- berto Callioni, il quale esordisce in questo numero con un articolo dedi- cato a Confprofessionisti nell’ottica che naturalmente riguarda la cate- goria degli odontoiatri. Superfluo illustrare la personalità e i meriti del nuovo collaboratore, essendo l’ex presidente dell’Andi ben conosciuto non solo al pubblico di Dental Tribune ma, più in generale, alla più am- pia cerchia odontoiatrica, non solo nazionale. Siamo certi che la testata, già impreziosita dall’apporto di altri “giornalisti” illustri, non potrà che trarre ulteriore prestigio dal contributo di un collaboratore tanto auto- revole. Grazie alla sua esperienza e capacità di lettura, Callioni fornirà certamente ai lettori del nostro giornale una chiave di lettura più appro- fondita dei fatti e dei personaggi salienti del dentale. Recentemente, le agenzie di stampa hanno divulgato le notizie di un incontro tra il Presidente della Camera Gianfranco Fini e di Confpro- fessioni, Gaetano Stella. La settimana precedente la rap- presentanza sanitaria (medici Medicina generale, odontoiatri, veterinari e psicologi) erano sta- ti convocati al Ministero della Salute per discutere sulla Rifor- ma delle Professioni e degli Ordini.Fondatanellontano1966 (allora Consilp), Confprofessioni è la principale organizzazio- ne di rappresentanza dei liberi professionisti in Italia, tra cui gli odontoiatri, di cui più volte si è palesato lo scarso potere di rappresentanza, per due motivi fondamentali: l’esiguità nume- rica (gli iscritti alla Fnomceo sono 56.000 di cui 23.000 all’An- di) e una valenza sociale della professione non riconosciuta dal mondo istituzionale e dalla poli- tica. Quindi, con scarso potere rivendicativo. A questo proposito è sta- ta ripetutamente riportata la metafora per cui i 23.000 den- tisti certificati Andi andrebbe- ro a occupare poco più che la Curva Nord o Sud dello Stadio di San Siro e che tutti i denti- sti messi insieme riempierebbe- ro poco più dello stesso stadio. Una situazione così deficitaria sotto il profilo “contrattuale” interessa (seppur modulata in modo diverso) un po’ tutte le libere professioni, cioè il mon- do delle partite Iva, dei “Pro- Pro” (Professionisti-Produttori). Così definiti da un celeberri- mo editoriale di Ferruccio De Bortoli, è stato ripreso in occa- sione del Workshop di Cernob- bio da Dario Di Vico che, dalla pagine del Corriere della Sera, sta evidenziando l’importanza per il “Sistema Paese” (Italia) della salvaguardia di questa realtà, baluardo del cosiddetto “capitalismo intellettuale”. In tal senso, Confprofessioni conta oggi oltre un milione e mezzo di liberi professionisti, per un comparto di oltre 4 milioni di dipendenti, esprimenti di fat- to il 12,5% del Pil nazionale. In essa confluiscono le princi- pali Associazioni di categoria delle professioni riconducibili a Economia e Lavoro (dottori commercialisti, consulenti del lavoro, revisori contabili), Dirit- to e Giustizia (avvocati e notai), Ambiente e Territorio (ingegne- ri,architetti,agronomiegeologi) e della Sanità e Salute (medi- ci di Medicina generale, odon- toiatri, veterinari e psicologi). Di fatto, Confprofessioni è anche “Parte Sociale” essendo firmataria del Ccnl dei dipen- denti degli Studi Professionali. La sua importanza in questi anni è andata incrementandosi anche grazie all’attenzione che più Ministeri (tra cui quelli del Lavoro e della Salute) hanno posto alla nuova realtà interas- sociativa. E così, nel 1999, Con- fprofessioni entra a far parte del Ceplis (Consiglio Europeo delle Libere Professioni, unica rappresentanza delle professioni liberali a livello comunitario) e recentemente nel Cnel. Contestualmente, la ricaduta degli interessi di Confprofessio- ni si concretizza nelle identità di Cadiprof (Cassa di Assistenza Sanitaria per i dipendenti degli Studi Professionali), Fondopro- fessioni (Fondo paritetico per la formazione continua), Previprof (Fondo Pensione complementa- re per dipendenti) e, infine (ma di grande importanza), Ebipro (Ente Bilaterale) dalla valenza determinante nel contesto della riforma Biagi. In tali organi- smi, Andi è bene rappresentata a partire dalla Giunta Esecuti- va, di cui il sottoscritto è stato chiamato a far parte, financo a Ebipro che vede un dentista, Mario Canton, alla presidenza. In sostanza, sulle orme di Confindustria, di Confartigia- nato, di Confcommercio, ecco la realtà di Confprofessioni che, senza dimenticare la particolare valenza sociale delle professioni, in modo particolare di quelle sanitarie, risulta indispensabile perunamaggiorcapacitàrappre- sentativa e rivendicativa verso le Istituzioni e nel contesto di una Società in rapido cambiamento. Da notare che le professioni intellettuali sono governate da leggi risalenti a oltre un secolo orsono. Come si è visto, l’odon- toiatria italiana, e Andi in par- ticolar modo, sono impegnate in una vera e propria battaglia di civiltà finalizzata anche al supe- ramento di quello stereotipo “corporativista” con cui le pro- fessioni sono state etichettate, troppo spesso superficialmente, dai Governi del nostro Paese. Roberto Callioni Autonomia degli odontoiatri il forte sostegno dell’Aio In un comunicato emanato l’8 giugno nell’ambito del dibat- tito sulle proposte di riforma degli Ordini professionali, l’Aio sottolinea gli aspetti fondamen- tali della figura dell’odontoiatra da considerare in un eventuale riordino del settore. La strut- tura basilare della legge 409 – dice – è ancora valida. Il profilo professionale dell’odontoiatra e la sua autono- miadiazionedevonoessereriba- diti nell’ambito di un distretto anatomico specifico quale cavo orale, denti e tessuti circostan- ti. Fondamentale, inoltre, l’am- bito medico di tale professione esplicata in anamnesi, diagnosi e terapia di sua totale prerogati- va.Diqui,unatotaleautonomia sostenuta fortemente dall’Aio, definita in modo inequivocabi- le dal punto di vista legislativo, che consenta, dopo tanti anni, l’autogoverno della professio- ne di odontoiatra e che l’Aio ritiene si debba realizzare con: - un governo della professio- ne che comprenda tutti i suoi esercenti; - l’autonomia per una indi- pendente e completa gestione degli aspetti disci- plinari; - l’autonomia di analisi e controllo per le questioni afferenti l’odontoiatria; - l’autonomia di gestione dei rapporti con le istituzioni governative di riferimento per il settore; - l’autonomia economica e gestionale dell’attività ordi- nistica; - la totale equiparazione dei titoli abilitanti alla profes- sione nell’accesso ai concor- si per il SSN per i ruoli di pertinenza odontoiatrica. Nell’ambito di questo dibat- tito, Aio ritiene che sia ormai improcrastinabileunalegittima rappresentatività degli odonto- iatri nell’Enpam, espressa per diretta elezione da parte degli odontoiatri dei loro rappresen- tanti nell’Ente di previdenza. Necessaria,inoltre,unanuova definizione della composizione del Consiglio Nazionale dell’En- te con partecipazione attiva da parte di rappresentanti della componente odontoiatrica. Tali punti rappresentano la sintesi di un’analisi delle criti- cità sorte in questi 25 anni – a partire dall’approvazione della legge 409/85 – e costituiscono una proposta di attualizzazione della professione, per risolvere alcune lacune evidenziate nel tempo. Sulla base del costante e coerente impegno di rappre- sentanza della professione, Aio ribadisce la volontà di costruire insieme un governo della pro- fessione più funzionale e orga- nizzato, per agire in modo più mirato per il miglioramento della salute orale dei cittadini.

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