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13 Italian Edition Anno IV n. 3 - Settembre 2010 Trends noi lo abbiamo creato. Voi lo avete desiderato, Via Mazzini, 43/b - 22030 Pusiano CO - Tel 031 2281057 info@megagenitalia.it - www.megagenitalia.it DISTRIBUTORE PER L’ITALIA Special offert intro kit info@megagenitalia.it Short and wide implant. Approved 5mm PBBBBM_210x297__ResqueInt@1.indd 1 04/08/10 23.10 La chirurgia piezoelettrica del seno mascellare Indicazioni cliniche e descrizione di un case series Giacomo Tarquini Libero professionista, Roma Il rialzo del seno mascella- re (Boyne 1980, Tatum 1986) è attualmente considerato una tecnica altamente predicibile e sicura per consentire l’inseri- mento di impianti osteointegrati nel mascellare posteriore atrofi- co (Jensen 1998). In letteratura sono state tutta- via descritte diverse complican- ze ascrivibili a questo intervento: infettive, ORL, vascolari e neu- rologiche (Pjetursson 2008). La complicanza in assoluto più frequente è la lacerazione, par- ziale o totale, della membrana di Schneider durante le manovre di antrostomia o di scollamento della stessa (Cho 2001, Schwarz- Arad 2004, Proussaefs 2004, Wallace 2007). Questa complicanza è degna di nota, in quanto può portare ad abortire la procedura (Aimet- ti 2001, Schwarz-Arad 2004) o a dover mettere in atto tecniche per riparare la membrana per- forata (Pikos 1999, Proussaefs 2003-2004, Testori 2008, Wal- lace 2007). Le cause vanno dallo spessore esiguo della membrana, alla presenza di cisti da ritenzio- ne, setti di Underwood e aderen- ze (Becker 2008). Anche variabili anatomiche, come l’ampiezza trasversale del seno mascellare, sono correlate alla probabilità di perforazio- ne della membrana (Cho 2001). Considerando la tecnica tradizio- nale di rialzo del seno mascella- re per via laterale (Smiler 1997, Van den Bergh 2000), la lacera- zione della membrana di Schnei- der ha una prevalenza variabile dal 12 al 44% con una media che si attesta intorno al 20-30% per la maggior parte degli Autori (Becker 2008, Barone 2008). Va osservato che tutti questi lavori si riferiscono all’impiego di strumentazione rotante tradi- zionale, come frese al carburo di tungsteno e/o diamantate. Questi dati sono comunque de- stinati ad essere considerati inac- cettabili; esemplificando, un in- tervento su cinque va incontro a complicanze. Si è quindi reso ne- cessario lo sviluppo di una tecno- logia che fosse in grado di ridur- re significativamente il rischio di complicanze nelle procedure di rialzo del seno mascellare. Il primo lavoro sulle appli- cazioni della tecnologia piezoe- lettrica nella chirurgia del seno mascellare è da attribuirsi a Tor- rella (Torrella 1998). Successivamente, viene di- mostrato (Wallace 2007) come l’impiego di un dispositivo pie- zoelettrico possa portare alla riduzione della frequenza di perforazioni dal 30 al 7%, alla minor frequenza di lesioni all’A. alveolo-antrale e a una riduzione del trauma chirurgico. In un recente studio (Toscano 2010), l’Autore dimostra come tale prevalenza possa essere ul- teriormente ridotta a 3,6% per quanto riguarda le lacerazioni della membrana di Schneider e a 0% quelle dell’A. alveolo-antrale. Scopo del presente lavoro è di descrivere l’impiego di un dispositivo piezoelettrico nella chirurgia del seno mascellare e presentare i risultati un case se- ries su 63 procedure chirurgiche effettuate. IT pagina 14 Fig. 1

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