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Newsletter Anno IV n. 3 - Settembre 2010 Utilizzo del β-TCP nella G.B.R. (guided bone regeneration) pre-implantare e peri-implantare Vincenzo Bucci Sabattini*, Marta Petri *Prof. a.c. Implantologia avanzata - Facoltà di Medicina e Chirurgia - Corso di Laurea Specialistica in Odontoiatria, Università degli Studi di Pavia Lo stato dell’arte, oggi, in terapia protesica, grazie all’uso degli impianti endossei, è tale per cui sempre più spesso si evita la tradizio- nale protesi amovibile. La protesi su impianti però per avere una prognosi favorevole nel lungo periodo necessita di essere sottoposta a un carico protesico corretto. È per questo che ora si parla di implantologia protesicamente guidata: non si mettono gli impianti laddove c’è osso, ma si ricostruisce il tessuto osseo nei siti in cui è utile per l’inser- zione protesicamente corretta degli impianti. Numerosi sono i materiali e i metodi proposti per ottenere questo risultato. L’Oms definisce come terapia migliore “[...] la terapia che permetta di conseguire il risultato col minimo costo biologico ed economico”. In questo contesto i materiali a potenziale osteo-conduttivo di commercio trovano una loro importante indicazione d’uso. Frutto delle più recenti tecnologie e ideale per la ricostruzione di difetti parodontali, implan- tari e per il riempimento di siti post-estrattivi e chirurgici, è ora disponibile R.T.R. (Resorbable Tissue Replacement - Septodont, France), un nuovo materiale sintetico biocompatibile ste- rile riassorbibile, a base di β-fosfato tricalcico puro al 99%. La struttura cristallina del β-fosfato tricalcico e la sua esclusiva porosità, conferiscono al prodotto proprietà biologiche ottimali e, più precisamente, straordinarie caratteristiche di osteoconduzione e di totale riassorbibilità. I granuli porosi di β-fosfato tricalcico presen- tano una macroporosità compresa fra i 100 e i 400 μm, e una microporosità inferiore ai 10 μm. Queste caratteristiche morfologiche consentono una perfetta colonizzazione dei granuli da parte delle cellule osteogeniche. Il β-TCP è un materiale sintetico biocompatibi- le, utilizzato come sostitutivo dell’osso umano in campo ortopedico e odontoiatrico. È indicato in tutti i tipi di intervento quali riem- pimento di siti postestrattivi, ricostruzione di difetti preimplantari e parodontali, riempimen- to di cavità dopo interventi di chirurgia orale. Caratteristiche biologiche del ß-Fosfato Tricalcico: RTR® Septodont France Questo biomateriale in fosfato di Ca è una ceramica bioattiva che partecipa agli scambi tra cellule e tessuto; preparati istologici hanno confermato la sua funzione di mantenitore di volume, di osteoconduzione e la capacità di promuovere la sua sostituzione con connetti- vo denso che successivamente va incontro a mineralizzazione. A 4 mesi l’esame istologico dimostra una neo- formazione ossea iniziale negli spazi intergra- nulari e nei pori dell’impianto; i granuli di β-TCP ancora presenti fanno da guida all’osso in via di formazione, venendo questi ultimi progres- sivamente riassorbiti e sostituiti da osso vitale. A 6 mesi si evidenzia la trasformazione di osso fibrillare in lamellare e il β-TCP è nello stesso periodo completamente riassorbito. Il riassorbimento, diversamente da quanto ac- cade con l’idrossiapatite, è progressivo, libe- rando ioni Calcio e Fosforo che partecipano attivamente alla neodeposizione ossea. Il β-TCP è fisicamente simile ai cristalli di apa- tite biologica; i granuli di β-TCP sono però ca- ratterizzati da un rapporto Ca/P meno elevato e da una presenza minore di carbonati e so- stituti ionici. Questi fattori modificano taglio e forma dei cristalli, ma sopratutto le proprietà di dissoluzione, e rendono il β-TCP più solubile rispetto all’apatite naturale. La granulometria media è compresa tra i 500μm e 1mm; i macropori hanno un diame- tro compreso tra i 100 e i 400μm, mentre il diametro dei micropori è inferiore ai 10μm. La porosità consente una facile compattazio- ne e un’ottima colonizzazione in profondità da parte delle cellule figurate del sangue nell’in- tero spessore del prodotto, con conseguente diffusione delle cellule osteogeniche che gui- dano la formazione di tessuto osseo. L’ergonomia della siringa curva di R.T.R. per- mette di applicare con estrema precisione il materiale nel sito operatorio, normalmente si consiglia di impregnare i granuli di β-TCP con soluzione fisiologica, ma quando la situazione clinica lo consente è preferibile aspirare diret- tamente il sangue dal sito ricevente. L’RTR viene commercializzato in siringa o in coni (Dispositivo Medico CE 0459). Caso clinico In questo primo caso clinico, si presenta una riabilitazione implantoprotesica del mascella- re superiore in regione 1.1, 1.2, 2.1, 2.2 trami- te l’ausilio di materiale sintetico da innesto e PRF. La paziente si presenta all’osservazio- ne con una lesione endo-parodontale che si evidenzia con la perdita di gran parte della parete vestibolare ossea in regione 1.1, 1.2, 2.1, 2.2. Durante l’indagine anamnestica e radiologica (tramite Ortopantomografia) si rilevano inoltre precedenti interventi di apicectomia nella me- desima regione. Si decide pertanto di eseguire una riabilita- zione implantoprotesica associata a una rico- struzione della teca vestibolare attraverso un impianto di β-Fosfato Tricalcico ricoperto da PRF in membrane. Ortopantomografia preoperatoria. Livellamento manuale della emergenza degli impianti avvitati con contrangolo a 50 N°. Monconi preformati avvitati a 35 N°. Apposizione di R.T.R. Ricostruzione parete vestibolare. Sutura con punti a materassaio. Risultato a una settimana. Provvisori in estetica immediata.

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