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34 Italian EditionAnno IV n. 3 - Settembre 2010 Made in Italy LE CELLULE STAMINALI INCONTRANO LE GRANDI MACCHINE DELLA FISICA LitografiaReverberi-Parmacomm34606 Corso per Igienisti NAPOLI, 27 Novembre 2010 - Stazione MarittimaProgramma CONTRIBUTO DEI TESSUTI DURI E MOLLI ALL’ESTETICANELLARIABILITAZIONEPROTESICA contributo dei tessuti duri e molli all’estetica nella riabilitazione protesica NAPOLIStazioneMarittima-26e27Novembre2010 14.30 - 17.00 Relatore Prof. Franco Rustichelli Napoli, 26 Novembre 2010 Stazione Marittima Iscriviti on-line su www.osteointegrazione.it Programma Moderatore: Filippo Caruso, Clelia Mazza 9.15 Massimiliano Baiano Preparazione iniziale e terapia di mantenimento nel paziente implantare. 10.00 Nicoletta De Chiara Educazione alimentare nel paziente con impianti. 10.45 Alessandra Matassa Responsabilità medico-legali dell’igienista dentale. 11.30-12.00 Break Moderatore: Fernando Zarone Michele Nicolò 12.00 Marisa Roncati Terapia di supporto dei pazienti parodontalmente compromessi e riabilitati con impianti 12.45 Antonella Abbinante Presentazione e discussione di casi clinici di pazienti parodontalmentecompromessiriabilitaticonprotesi implantare. 13.30 Chiusura dei lavori - Compilazione ECM SOCIETÀ ITALIANA DI IMPLANTOLOGIA OSTEOINTEGRATA Corso SIO per Soci Attivi Corso SIO 08.00 Registrazione dei partecipanti 08.45 Saluto del Presidente SIO e delle Autorità 09.00 Luigi Galasso: “Introduzione” I Sessione Moderatori: Massimo Buda, Gregorio Laino, Sergio Matarasso 09.30 Mario Roccuzzo: “Tessuti molli” 10.15 Giuseppe Cardaropoli: “Impiego dei biomateriali” 11.00-11.30 Co ee Break II Sessione Moderatori: Roberto Marra, Gennaro Minervini, Gilberto Sammartino 11.30 TizianoTestori: “Il ruolo dei tessuti duri nelle riabilitazioni implantari totali” 12.15 Alessandro Ponte: “Il ruolo dei tessuti duri nelle riabilitazioni parziali” 13.00-14.00 Pausa Pranzo Via Marchesi 26 D - 43126 PARMA Tel. 0521- 290191 - Fax 0521-291314 sio@mvcongressi.it www.osteointegrazione.it Segreteria organizzativa e Delegata SIO Informazioni generali SEDE DEL CORSO SOCIATTIVI E DIAGGIORNAMENTO SIO: NAPOLI - MoloAngioino Stazione Marittima Tel: 081 5514448 CREDITI FORMATIVI ECM: Verrà richiesto l’accreditamento ECM per la Categoria Odontoiatri. III Sessione Moderatori: Vincenzo Bruno, Filippo Caruso, Fernando Zarone 14.30 GuerinoPaolantoni:“Contributo Protesico” 15.15 Tommaso Cantoni:“Contributo Protesico” 16.00 Discussione 16.30 Veri ca ECM e chiusura dei lavori SEZIONE NAPOLI E CAMPANIA CON IL PATROCINIO DI La lunga marcia della Leone verso l’Exacone™ oltre i tradizionali confini dell’ortodonzia “Il nostro moncone non è cariato”. Ha tutto il suono di uno slo- gan, invece è una constatazio- ne di fatto espressa dal titolare della Leone, Alessandro Pozzi, nel commentare la caratteristica principale del prodotto di punta della sua Azienda, ossia il “si- stema Exacone™ ”, che nel 2010 celebra il decimo anno di nasci- ta. Fonte di più grosse soddisfa- zioni, innanzitutto agli utenti, ma anche all’Azienda, dal punto di vista produttivo e di mercato, l’impianto Leone in questi anni ha contribuito a rafforzare l’im- magine già solida che l’Azienda ha conquistato, dal lontano 1934, in un altro ambito odontoiatrico fondamentale, l’Ortodonzia. Sottoposto a brevetto, nobili- tato dalla riconoscimento euro- peo ISO e della FDA sui dispo- sitivi medici e odontoiatrici, il sistema ha conosciuto una lunga gestazione. La sua realizzazione non fu cosa immediata, perché fedele alla sua tradizionale pru- denza produttiva, la Leone pon- derò bene il passo da compiere, prima di “scendere in campo” e misurarsi con un mercato così diverso e impegnativo come quello implantologico. Nell’am- pliamento produttivo del tradi- zionale ambito ortodontico in cui era cresciuta a quello im- plantologico, così promettente ma anche denso di nuove im- plicazioni, l’Azienda prese le mosse dall’analisi compiuta da un team che, con l’intuizione derivante da una profonda co- noscenza clinica e tecnica del mercato, diede un contributo decisivo al “new deal”. Qual era il punto debole del- la connessione a vite, sistema allora in auge? Quali gli incon- venienti? Per rispondere a que- sti interrogativi basilari, quasi disarmanti nella loro ovvietà, e arrivare all’Exacone™ occorsero anni. Anni di studio e confronto serrato tra il sapere odontoiatri- co e quello ingegneristico, pro- tagonisti assoluti dell’approfon- dito “brainstorming”. A monte, una ferma volontà imprendito- riale di trovare la soluzione che ponesse rimedio (se non proprio fine) alle complicanze più fre- quentemente implicite nell’uni- co sistema: ossia lo svitamento o la rottura della vite di con- nessione che lega l’impianto al moncone e conseguente irruzio- ne di batteri con tutto quel che ne consegue. Semplice (a dirsi), un po’ meno a farsi. Se la soluzione consisteva nel toglier di mezzo quel minuscolo collegamento, occorreva anche modificare la forma del perno per annullare i micromovimen- ti generati dalla vite, elemento certamente essenziale, ma an- che punto debole della struttura e causa prima di complicanze. Eliminata, quindi, la “colpe- vole”, abolito il foro all’inter- no che rendeva meno solida la struttura, l’équipe della Leone individuò infine nel cono Morse “pieno” (cioè senza foro né tan- tomeno vite) un moncone “non cariato”, strumento ideale per sconfiggere gli svantaggi pree- sistenti, riducendoli al minimo. Le statistiche confermano, infatti, che nell’Exacone™ , dal 15% le pericolose infiltrazioni batteriche crollano fino a rag- giungere un trascurabile 0,5%. Non solo. L’abolizione dei mi- cromovimenti fece anche venir meno il fenomeno indotto del riassorbimento osseo che il chi- rurgo si aspetta quasi inevitabil- mente, in conseguenza dell’in- stallazione dell’impianto a vite. Nel realizzare quel che, per la sua semplicità e originalità, ap- pare ancor oggi come un “uovo di Colombo” implantologico, si tennero anche in debito conto quelle specifiche che sarebbero state via via imposte dall’entra- ta in vigore della normativa in- ternazionale (in particolare, la tracciabilità) a salvaguardia del paziente. Ultima, ma non meno im- portante, una caratteristica del nuovo sistema fu, come fanno notare alla Leone, quella di es- sere anche “realizzato comple- tamente in casa”. Cosa niente affatto scontata, essendo relati- vamente frequente il ricorso ai “contoterzisti” anche in processi produttivi delicati come questo. “Noi optammo, invece, per la completa autarchia produtti- va”, dice l’ing. Maurizio Dolfi, Direttore del Servizio Ingegne- ria e Fabbricazione Leone, da 21 anni in azienda. “E questo per varie ragioni, tra cui, non ultima, la difficoltà di trova- re sul mercato ‘contoterzisti’ in grado di lavorare con precisio- ne su misure micrometriche, quel che poteva agevolmente avvenire invece presso di noi. IT pagina 35 Fig. 1 Il Centro Ricerche. Fig. 2 Il reparto torni. Fig. 3 Impianto Exacone™ a connessione conometrica.

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