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7 Italian Edition Anno IV n. 3 - Settembre 2010 Clinica & Ricerca Per un approfondimento dei contenuti ana- lizzati in questo articolo e molti altri, ricor- diamo ai lettori il Congresso promosso dalla Clinica Odontoiatrica IRCCS Istituto Orto- pedico Galeazzi, Dipartimento di Tecnologie per la Salute, Università degli Studi di Mi- lano, Centro di Ricerca per la Salute Orale (Direttore: Prof. Roberto L. Weinstein) su “Ricerca Traslazionale e Pratica Clinica” che si terrà dal 20 al 22 gennaio 2011 presso l’Ata- hotel Executive di Milano. IT pagina 6 Di conseguenza, tale metodo di ragionamento consente di utilizzare gli strumenti chirur- gici evitando lesioni iatrogene rispettando e proteggendo op- portunamente le strutture va- scolari e nervose presenti nei vari strati mucoso, sottomucoso, muscolare, periostale e schele- trico (Fig. 4) anche in situazioni in cui siano presenti variazioni anatomiche importanti(3,4) . Per ciò che concerne le basi os- see, lo studio della osteologia del massiccio facciale negli ultimi anni ha raggiunto livelli elevati in conseguenza dello sviluppo tecnologico legato alla diagno- stica per immagini. Oggigior- no si sta assistendo al definitivo passaggio dalla diagnostica in due dimensioni a una più sofi- sticata visione tridimensionale delle basi scheletriche grazie allo sviluppo di tecnologie di acquisizione di immagini sem- pre più sofisticate e precise le quali hanno un impatto notevo- le sulla capacità diagnostica di un esame tomografico in campo dentale e maxillo-facciale(5) . L’interpretazione di questi dati è potenziata dall’utilizzo combinato con software di ri- costruzione dedicati alla valu- tazione della volumetria ossea delle zone di intervento (Figg. 5, 6). In questo modo il chirur- go, partendo da acquisizioni vo- lumetriche, viene messo nella condizione di poter analizzare le sedi chirurgiche e poter pro- grammare l’inserimento im- plantare attraverso ricostruzio- ni elettroniche multiplanari e volumetriche (Fig. 7). Risulta evidente come lo stu- dio anatomico del caso su ri- costruzioni 3D porti vantaggi notevoli nella pianificazione dell’intervento, evidenziando le strutture vascolo-nervose nei loro decorsi intraossei e alla loro emergenza dai vari forami in una sola immagine interattiva (Figg. 8-9) piuttosto che su una serie di sezioni para-assiali (fa- scio alveolare inferiore, fascio infraorbitario, fascio palatino maggiore, fascio naso-palatino). Tali sistemi permettono anche un più accurato studio delle cavità ossee, quali il seno ma- scellare, oppure consentono una più attenta visualizzazione dei sottosquadri nella mandibola posteriore. Inoltre, questi mo- derni sistemi diagnostici e di programmazione offrono la pos- sibilità di eseguire analisi mor- fo-strutturali dell’osso grazie all’integrazione dei valori den- sitometrici in unità Hunsfield forniti dalla TC. Un’ulteriore evoluzione di questi software attualmente permette la valu- tazione 3D dell’intera regione cranio-facciale con importanti risvolti nella diagnostica orto- dontica legata alla riabilitazione implantoprotesica(6). Con l’aumentare del numero di medici-odontoiatri che ese- gue interventi di chirurgia ora- le e impiantare, è fondamentale che la capacità clinica e tecnica abbia solide fondamenta nelle scienze di base, come l’anato- mia, che, grazie al progresso culturale, scientifico e tecnolo- gico assume una vitalità appli- cativa tale per cui il chirurgo diviene in grado di calarsi nel- la complessità tridimensionale delle strutture su cui opera se- condo scienza e coscienza. Implante_Tribute2-09-10.pdf 2-09-2010 11:47:17

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