DTIITIT0310

8 Italian EditionAnno IV n. 3 - Settembre 2010 Clinica & Pratica Impianti post-estrattivi con tecnica flapless, predicibilità e risultati. Un case report Massimiliano Ricci*, Ugo Covani**, Antonio Barone*** *Dottorando di Ricerca, Nanoworld Institute, Università di Genova, Italia - Socio Sicoi **Professore Straordinario di Malattie Odontostomatologiche, Dipartimento di Chirurgia, Università di Pisa - Past-President Sicoi ***Professore a Contratto, Dipartimento di Scienze e Tecniche Biomediche e Odontostomatologiche, Università degli Studi di Genova - Presidente ad interim Sicoi Introduzione Il posizionamento degli im- pianti in siti post estrattivi è stato giudicato essere predici- bile come quello nei siti guari- ti(1,2) . Questa tecnica ha subito un’enorme evoluzione soprat- tutto nel posizionamento di impianti nella regione fronta- le mascellare, ad alta valenza estetica(3-7) . Tuttavia, studi recenti ripor- tano che la recessione margina- le a livello perimplantare può avvenire determinando effetti sfavorevoli a livello estetico(7-8) . Diversi fattori sembrano coin- volti nell’influenzare la frequen- za e l’estensione della recessione marginale, incluso il biotipo tis- sutale, la presenza di un prov- visorio, le condizioni dell’os- so perimplantare vestibolare, l’angolazione vestibolo palatale dell’impianto e il posizionamen- to di innesti connettivali e/o os- sei attorno all’impianto(9-13) . In aggiunta a questi, uno studio ha indicato come l’osso vestibolare sia composto quasi esclusivamente di osso lamel- lare, che può essere oggetto di riassorbimento sia su un piano orizzontale che verticale. Questo riassorbimento cre- stale può indurre recessione del margine vestibolare della mu- cosa marginale(14) . È stato suggerito come l’inter- ruzione dell’apporto vascolare a livello crestale possa costituire un fattore di cruciale importan- za(15-17) . Perciò, diversi studi indicano come il posizionamento di un impianto debba avvenire con una elevazione minima del lem- bo o senza lembo(18,19) . Tuttavia, altri studi hanno evidenziato che tale recessione avviene comunque anche senza questa cautela(6-10) . È stato allora proposto di au- mentare lo spessore della muco- sa vestibolare un innesto con- nettivale(20) . Questo case report valuta l’outcome estetico di un im- pianto post-estrattivo eseguito secondo un approccio in assenza di lembo e con l’aggiunta di bio- materiale e di un innesto con- nettivale. Case report Si è recato a visita presso il Dipartimento di Odontoiatria dell’Ospedale unico della Ver- silia un paziente di sesso ma- schile di 46 anni, che lamen- tava la spontanea rimozione di una corona in metallo ceramica dall’elemento 1.4. All’anamne- si non riferiva alcuna patologia sistemica. L’esame obiettivo odonto- stomatologico evidenziava la presenza di una grossa lesione cariosa sull’elemento 1.4, prece- dentemente trattato endodonti- camente e protesizzato (Fig. 1). Il paziente richiedeva inoltre che qualsiasi trattamento non trascurasse le esigenze estetiche. Si è quindi proceduto ad attuare il seguente piano di trattamen- to: avulsione chirurgica senza il sollevamento di un lembo in zona 1.4, posizionamento di un impianto dentale, riempimento del gap creatosi con biomateria- le e innesto connettivale. Una terapia antibiotica, se- condo la procedura della “short term therapy” (amoxicillina, 2 g), è stata somministrata al pa- ziente un’ora prima dell’inter- vento. Al paziente è stato sommini- strato anestetico a base di Li- docaina al 3% con l’aggiunta di adrenalina secondo una concen- trazione di 1:100000. Quindi, si è proceduto alla sindesmotomia con eliminazio- ne delle fibre più coronali del legamento parodontale, dopodi- ché, attraverso una leva dritta, l’odontoiatra ha eseguito una progressiva lussazione del resi- duo radicolare, così da limita- re il più possibile il trauma sui tessuti duri e molli, consenten- do un’estrazione minimamente traumatica. Estrema cura è sta- ta posta nella rimozione del resi- duo radicolare, minimizzando il trauma dei tessuti duri e molli, soprattutto a livello vestibolare. L’alveolo è stato ripulito uti- lizzando strumenti a mano. Quindi, è stata esclusa la pre- senza di eventuali fenestrazioni con un esame visivo (Fig. 2). La decisione di eseguire un impianto post-estrattivo è stata presa dopo aver estratto il dente. L’utilizzo di un approccio flap- less è indicato nei casi in cui l’alveolo si presenta intatto o, al massimo, ha piccole deiscenze di 3 mm in altezza. Nel caso il chirurgo aves- se evidenziato una deiscenza maggiore, si sarebbe proceduto all’elevazione di un lembo. Si è proceduto all’inserimento di un impianto post-estrattivo delle dimensioni di 3.80 × 11.5 mm (Premium® - Sweden&Martina, Due Carrare, Padova). Il chirurgo ha proceduto al posizionamento dell’impianto in una zona più palatale, al fine di evitare che il riassorbimento osseo successivo ne determinas- se l’esposizione. IT pagina 9 Fig. 1 - All’esame obiettivo il paziente presentava elemento 1.4 gravemente compromesso. Fig. 3 - Visione clinica dell’inserimento di un impianto post-estrattivo. Fig. 4 - Riempimento del gap vestibolare con l’ausilio di biomateriale. Fig. 2 - È stata condotta l’estrazione del residuo radicolare evitando sollevamento di lembi.

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