Dental Tribune Italy, Settembre 2010, Vol. 6, No. 9

Anno II n. 2 Inserto di Dental Tribune Italian Edition Anno VI, n. 9 - Settembre 2010 Settembre 2010 IL CUORE PER ECCELLENZA DEI CONTATTI, DEGLI SCAMBI E DEL BUSINESS. IL CENTRO DELLA CULTURA, PORTATO A TUTTI GLI OPERATORI PROFESSIONALI DEL SETTORE ODONTOIATRICO E ODONTOTECNICO CON EXPODENTAL FORUM. ISCRIVITI SUBITO ON LINE AI CORSI ECM GRATUITI Terapia chirurgica laser della Osteonecrosi Mascellare Associata ai Bisfosfonati P. Vescovi, E. Merigo, M. Manfredi, M. Meleti, R. Guidotti, C. Fornaini, A. Serraj, G. Mergoni, M. Bonanini, S. Pizzi, J-P. Rocca, S. Nammour Introduzione Dal settembre 2003 sono state riportate in letteratura interna- zionale sempre più numerose segnalazioni di osteonecrosi dei mascellari (Osteonecrosis of the Jaws - ONJ) in pazienti affetti da mieloma multiplo, tumori con metastasi ossee osteoliti- che e osteoporosi in terapia con bisfosfonati (BPs)(1) . I BPs vengono impiegati per prevenire o contenere le compli- cazioni scheletriche nei pazien- ti affetti da mieloma multiplo o metastasi osteolitiche di tumori solidi oppure da malattie osteo- metabiliche quali osteoporosi o malattia di Paget. Una volta depositati sulla superficie ossea, i BPs vengono internalizzati dagli osteoclasti, alterandone la funzione e la sopravvivenza e determinan- do l’arresto del riassorbimento osseo. L’attività in vitro dei vari BPs nei confronti del riassorbi- mento osseo (potenza relative) varia da 1 per l’etidronato fino a > 10.000 per lo zoledrona- to. Alcune classi di BPs conte- nenti catene laterali o gruppi terminali di azoto denominati amino-bisfosfonati (nBPs) han- no mostrato importanti attività antineoangiogenetiche. Questa proprietà viene sfruttata nella terapia antitumorale: lo zole- dronato presenta una poten- te inibizione dell’endothelial growth factor, coinvolto nella diffusione delle cellule meta- statiche(2) . Epidemiologia e patogenesi delle BRONJ Indipendentemente dalle percentuali molto variabili a seconda degli studi (retrospet- tivi o prospettici), del tipo di neoplasia (mieloma multiplo o metastasi ossee osteolitiche) e dei diversi Paesi (inferiori nel Nord Europa, superiori negli Usa e Sud Europa), si stima che tra il 3 e il 12% dei sogget- ti oncologici in cura con questi farmaci sviluppa BRONJ. Risulta un fatto assolutamen- te incontrovertibile e ampia- mente riportato in tutta la letteratura internazionale che il paziente oncologico abbia un rischio assolutamente più elevato e statisticamente alta- mente significativo di svilup- pare ONJ (1 - 10/100 pazienti in trattamento con BPs per anno) rispetto ai pazienti non oncolo- gici dove il rischio (1/100.000 pazienti trattati con BPs per anno) appare mediamente sovrapponibile alla popolazione non esposta al farmaco(3,4) . Le cause sono molteplici: dallo stato di debilitazione e di immu- nodepressione di base, all’azione stessa di citokine liberate in circolo dalla massa neoplastica e/o metastatica che svolgono un’azione deprimente sul circo- lo e il trofismo mucoso e osseo. Tutte condizioni, queste, che si associano all’azione inibente il rimodellamento osseo e antine- oangiogenetica dei BPs. La stessa chemioterapia anti- blastica, oltre a ridurre le difese generali e sostenere le infezioni locali e sistemiche, determina un indebolimento delle barrie- re mucose di rivestimento delle ossa mascellari (l’azione citosta- tica coinvolge come noto tutti i tessuti ad alta replicazione cel- lulare in particolare l’epitelio orale). Questo fatto esita in una facile produzione di deiscen- ze mucose ed esposizione ossea alveolare con penetrazione di batteri patogeni e l’induzione di un processo di osteonecrosi(2) . Altri fattori di rischio, quali fumo, alcool, diabete, età avan- zata sono correlati all’insorgen- za delle lesioni ossee. La BRONJ si può verificare in maniera spontanea nel 35-40% dei casi circa in presenza di pro- babili situazioni concomitanti quali infezioni endodontiche o parodontali, microtraumatismi a carico dei tessuti di rivesti- mento o la presenza di strutture protesiche in grado di esercita- re compressioni sulle mucose indebolite dalla malattia onco- logica di base e dall’azione con- comitante di altri farmaci oltre ai BPs (antineoangiogenetici, steroidi, chemioterapici)(2) . LT pagina 12 Trattamento dell’anchiloglossia con il laser a Diodo R. Kornblit, G.L. Sfasciotti, U. Romeo, A. Polimeni Introduzione L’anchiloglossia è un’ano- malia congenita caratteriz- zata da un frenulo linguale corto che colpisce il 4-5% del- la popolazione e, per motivi sconosciuti, sembra essere più comune nei maschi. La patogenesi dell’anchi- loglossia non è ancora del tutto chiara. Clinicamente l’aspetto della lingua assu- me la forma di un cuore, poiché la punta viene tratte- nuta dal frenulo e trazionata all’indietro e verso il basso. L’anchiloglossia è riscontra- bile già nei neonati e potrebbe portare dei problemi nell’al- lattamento. I sintomi attribuiti a questa patologia sono: la difficoltà di attacco al seno, poppate fre- quenti e suzioni non coordina- te che possono causare dolore ai capezzoli della madre. Tali problematiche posso- no portare all’interruzione dell’allattamento al seno, e per coloro che promuovono l’allat- tamento naturale per almeno il primo anno di vita, questo può interferire nella corretta crescita del neonato. LT pagina 17 tueor Non rincorrere il tuo aggiornamento! Corso ECM oNliNE tuEor: ECoNoMiCo, faCilE, CoModo. Formazione a distanza 22 crediti ecm anno 2010 Per informazioni e iscrizioni: 011 0463350 / www.tueor.it “L’utilizzo di nuove tecnologie in odontoiatria: applicazioni, patologie e tecniche interdisciplinari”

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