Dental Tribune Italy, Settembre 2010, Vol. 6, No. 9

17 Anno II n. 2 - Settembre 2010Italian Edition Speciale 0 5 25 75 95 100 0 5 25 75 95 100 0 5 25 75 95 100 0 5 25 75 95 100 SQUADRA LASER 2010 2 mercoled 16 giugno 2010 19.16.57 Il trattamento dell’anchiloglossia con il laser a Diodo R. Kornblit, G.L. Sfasciotti, U. Romeo, A. Polimeni Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche Università “Sapienza” di Roma - Dir. Prof. A. Polimeni Materiale e Metodi Sono stati trattati 12 casi con anchiloglossia di diversa entità in bambini in età compresa fra i 5 e i 10 anni. Tutte le 12 frenulectomie sono state eseguite sotto aneste- sia locale 1.8 ml (Carbosen con adrenalina industria farmaceu- tica Galenica Senese) con laser a Diodo 915 nm in modo continuo a 3.6 W. Non sono state effettuate suture e la guarigione è avvenu- ta per seconda intenzione. Nel post-operatorio non sono stati somministrati né antibiotici né analgesici, ed è stato raccoman- dato di tornare alle normali abitudini quotidiane il giorno successivo. Sono stati consiglia- ti esercizi per la mobilità della lingua, da eseguire tre volte al giorno a cominciare dal giorno seguente a quello dell’interven- to chirurgico. Durante e dopo la chirurgia, sono stati registrati eventuali dolori, sanguinamento o altre complicanze post-operatorie. LT pagina 18 LT pagina 11 Un’attenta valutazione della funzione linguale, seguita da frenuloplastica quando indicato, sembra essere un buon approc- cio per non interrompere l’allat- tamento. La lingua ha un ruolo impor- tante nel linguaggio, influenza la posizione dei denti, la salute dei tessuti parodontali, l’ali- mentazione, la deglutizione e alcune attività sociali. L’anchi- loglossia (lingua-legata) limita la libertà di movimento della lingua, ostacolando la sua capa- cità di svolgere le funzioni sopra descritte. Tale patologia nei bambini può causare una serie di proble- mi nell’articolazione di alcuni fonemi, come per esempio la difficoltà nel pronunciare cor- rettamente le consonanti D-L- N-R-S-T-Z poiché, essendo la lingua corta, la punta non si ele- va per raggiungere il palato. Le difficoltà sociali, come l’in- capacità di leccare il gelato o suonare uno strumento a fiato, potrebbero creare imbarazzo nei confronti dei coetanei durante l’infanzia e l’adolescenza. Il ruolo della lingua per lo sviluppo delle strutture schele- triche del volto è stato studiato nel corso degli anni. L’impedimento della lingua a esercitare una spinta sul palato può portare a un insufficiente sviluppo dell’arcata superiore nel piano trasversale, mentre un’eccessiva pressione contro l’arcata inferiore può portare a un ipersviluppo mandibolare, con la conseguenza di malocclu- sione caratterizzata da un morso crociato latero-posteriore e/o da un morso aperto anteriore. L’anchiloglossia può presen- tarsi in vari gradi. A tutt’oggi non vi è alcun metodo clinico valido per sta- bilire una adeguata diagnosi. Uno strumento standardizzato, sviluppato da Hazelbaker, che consiste nell’attribuire un pun- teggio sia per gli aspetti mor- fologici sia per quelli clinici, è troppo lungo e complesso per un utilizzo clinico. È evidente la necessità di svi- luppare dei criteri diagnostici che possano permettere una più adeguata scelta del momento in cui intervenire ma soprattutto se intervenire. A volte, anche un’anchiloglos- sia grave potrebbe non com- portare dei problemi clinici o sociali, in altri casi invece, fre- nuli linguali corti, ma di entità non grave possono portare a un quadro clinico più complesso. La soluzione chirurgica consi- ste negli interventi di “frenulo- tomia” o “frenulectomia”. La frenulotomia consiste nell’incisione parziale del fre- nulo, la frenulectomia invece nell’escissionedell’interofrenulo. Obiettivo del lavoro Valutare l’efficacia clinica e la performance del laser a Diodo 915 nm 5W (Eufoton, Trieste, Italia) nella frenulectomia lin- guale.

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