CDIT0310

dentistry 3_2010 cosmetic30 special_desensibilizzazione Ipersensibilità dentinale e terapia desensibilizzante Autori_Juli Kagan, RDH L’ipersensibilità dentinale è una condizione dentale dolorosa che spesso non viene trattata. La prevalenza dell’ipersensibilità dentinale nella popolazione adulta può variare dall’8 al 30%, con una maggior incidenza tra i 25 e i 45 anni. Secondo questi dati, un clinico vedrà ogni giorno, in media, da uno a tre pazienti affetti da gradi diversi di sensibilità. La condizione ha una prevalenza leggermente superiore nelle donne e nei pazienti con problemi parodontali. Con l’aumento dell’età media della popola- zione e il mantenimento dei denti naturali per un tempo più lungo, vi è un aumento dell’incidenza dell’ipersensibilità dentinale, della recessione e della malattia parodontale. Inoltre, la maggio- ranza della popolazione anziana assume farmaci che causano xerostomia. Le alterazioni nel flusso salivare o nella sua composizione possono con- tribuire allo sviluppo dell’ipersensibilità dentinale, influenzando la formazione dello smear layer. Il sintomo doloroso causato dall’ipersensi- bilità gengivale può sopraggiungere durante lo spazzolamento dei denti, l’uso del filo interden- tale, l’assunzione di alimenti freddi o caldi, be- vande ghiacciate, alimenti acidi, dolci o zucche- rati, nonché respirando aria fredda. _Il meccanismo dell’ipersensibilità L’esatto meccanismo della trasmissione del dolore dalla superficie del dente alla polpa non è ancora stato completamente individuato. In ogni caso, la teoria idrodinamica proposta da Martin Brännstrom nel 1963 è quella più accettata. I fluidi si muovono all’interno dei tubuli den- tinali in risposta a stimoli esterni. Il movimento dei fluidi trasmette stimoli fisici alla superficie, stimolando i recettori meccanici, ritenuti essere le fibre A-delta, che si trovano intorno al proces- so odontoblastico, vicino alla polpa, alla fine dei tubuli. Il fluido nei tubuli può espandersi con il calore e contrarsi con il freddo. Il flusso del flu- ido eccita i terminali nervosi nelle estremità più profonde dei tubuli o negli strati più esterni della polpa. Questa eccitazione dei nervi intradentali agisce sul sistema nervoso centrale, causando dolore. Vi sono cinque diversi tipi di stimoli che possono innescare il dolore quando la dentina risulta esposta: di tipo tattile (meccanico), chi- mico, termico, osmotico e batterico. La stimolazione tattile può essere attribuita alle setole o ai filamenti dello spazzolino, alla fri- zione dei ganci dentali o delle protesi e a oggetti di metallo come posate o strumenti dentali. Probabilmente, gli stimoli chimici sono tra le cause più esaminate dell’ipersensibilità dentina- le. Gli acidi presenti in molti cibi e bevande, come gli agrumi, le vitamine, i condimenti, le spezie, il vino, le bevande addizionate con anidride car- bonica, dovrebbero essere considerati più di altri uno stimolo del dolore dentale. È stato dimostrato che i cibi acidi e le bevan- de agiscono sulla dentina e possono rimuovere i depositi sulla superficie dentinale. Anche l’acido ascorbico, che si assume masticando le com- presse di vitamina C, può essere uno stimolo. Fino al 90% degli individui che soffrono di ipersensibilità dentinale riporta che l’effetto dello stimolo termico, soprattutto uno stimolo freddo come il respirare attraverso la bocca in una giornata fredda o l’assunzione di una be- vanda fredda, causano una sensazione dolorosa associata ai denti sensibili.

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