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DT Italian Edition, Novembre 2010, Anno VI n. 11

10 Italian EditionAnno VI n. 11 - Novembre 2010 Attualità Omogeneità del colore del manufatto, senza riduzione della resistenza alla flessione. Certificazione dell’elevata omogeneità e purezza dei materiali. Risultati estetici eccellenti grazie alla colorazione della struttura sottostante. Tecnica di colorazione industriale innovativa. In seguito al successo dei prodotti NobelProcera Zirconia Crowns colo- rati, le stesse quattro tonalità sono ora disponibili per tutta la gamma – cappette, ponti, abutment e ponti implantari. L’innovativa tecnica di colorazione industriale garantisce la perfetta omogeneità del materia- le e l’uniformità del colore in tutti i manufatti. Inoltre, studi esterni non rivelano alcuna riduzione della resi- stenza rispetto allo zirconio bianco.* NobelProcera propone soluzioni per tutte le indicazioni – corone singole, ponti fino a 14 elementi, protesi cementate o avvitate, fisse o rimovibili su denti naturali ed impianti. NobelProcera mette a vostra disposizione una notevole esperienza e l’accesso ad una produzione industriale centraliz- zata e di qualità garantita. Grazie all’adattamento preciso, ai tempi di lavorazione ridotti e ai risultati predicibili e sicuri, i vostri clienti saranno più soddisfatti e la vostra attività più efficiente. Nobel Biocare è leader mondiale nelle soluzioni estetiche innovative basate sull’evidenza. Per ulteriori informazioni, contattate la filiale locale Nobel Biocare al numero +39 039 683 61 o visitate il nostro sito Web: www.nobelbiocare.com * Test condotti dal Nordic Institute of Dental Materials (NIOM) su NobelProcera Zirconia. Esclusione di responsabilità: Alcuni prodotti potrebbero non avere l’approvazione o l’autorizzazione alla vendita da parte degli enti normativi in tutti i mercati. Rivolgetevi all’ufficio vendite locale Nobel Biocare per informazioni sulla gamma dei prodotti esistenti e la loro disponibilità. NobelProceraTM Una gamma completa di prodotti in zirconio in quattro tonalità di colore. white light medium intense ©NobelBiocareServicesAG,2010.Tuttiidirittiriservati.NobelBiocare,illogoNobelBiocareetuttiglialtrimarchidifabbricasono,salvodiversadichiarazioneoevidenzadalcontestoinun casospecifico,marchidifabbricadiNobelBiocare. NobelProcera Shaded Zir A4 IT.indd 1 10-09-28 11.41.45 Andi Lazio incontra Ita al Forum Expodental di Roma L’incontro ad Expodental tra Andi Lazio e l’Accademia Ita (Ita- lian Tufts Alumni, gli ex alunni della Tufts University di Boston), di cui mi onoro di essere segreta- rio culturale, nasce dal desiderio di rappresentare ai dentisti italia- ni una realtà culturale diversa. Il presidentedisedutaDinoGrimal- di aprendo i lavori congressuali ha dato la parola al presidente Andi Nazionale, Prada, e a Lino Calvani, il Presidente Ita che ha illustrato la struttura dell’Ateneo e alcuni reparti di specialistica. Cosa è la Tufts University L’Università si fonda su una prassi scientifica basata sull’os- servazione clinica, lo studio della teoria attraverso lezioni e revisio- ne della letteratura, applicazione delle conoscenze acquisite e stru- mentazione di altissimo livello. Prepara lo studente a diven- tare membro della comunità di professionisti con cui collaborerà condividendo i fondamenti del- la propria disciplina. La prima relazione di Roberto Pellecchia è dedicata allo “Studio e valu- tazioni cliniche e meccaniche sulle connessioni dente impianto in protesi fissa”, quando si può connette il dente a un impianto senza compromettere la progno- si a lungo termine del pilastro naturale o artificiale, ecco il mio commento: “La presentazione denuncia in modo indiretto erro- ri, miti e superstizioni che spesso ostacolano la pratica clinica quo- tidiana. Quando la professione non può più trascurare anomalie che sovvertono la tradizione della pratica clinica (nel caso di specie è il divieto di connettere impianti con denti naturali), allora comin- ciano indagini straordinarie con l’abbandono di una determinazio- ne clinica per un’altra, compatibi- le con le osservazioni raccolte. A questo punto la raccolta dei fatti e l’articolazione della teoria diventano altamente orientate e la nuova assimilazione richiede una diversa valutazione dei casi clinici osservati, processo rara- mente condotto a termine da un unico uomo e non realizzabile da un giorno all’altro”. Il tema affrontato da Carlo Coiana, inve- ce, è stato “L’estetica dentale vs quella impiantare: una revisione critica degli obbiettivi”. Chiedendosi se sia giusto per- seguire sempre e ad ogni costo l’ideale estetico, fa una revisione critica della letteratura e con i propri casi clinici dimostra l’in- fondatezza della pretensione. Il mio commento: “Siamo dominati da una immagine dell’estetica ricavata dallo stu- dio dei risultati raccolti nei clas- sici manuali del dentale da cui ogni generazione impara. Essi espongono teorie ritenute valide e applicazioni coronate da suc- cesso e le confrontano con casi clinici esemplari comparati con casi non risolti, per dimostrare lo stretto accordo tra natura e teoria. La ricerca del risultato estetico a costo di pesanti interventi di chi- rurgia e lunghe terapie riabilitati- ve sembra un tentativo di forzare la natura nelle caselle concettuali dell’educazione professionale data inmassimapartedadettimanua- li. Preso un manuale, il profes- sionista può cominciare da dove questo finisce e concentrarsi sugli aspetti più complessi dei fenome- ni naturali d’interesse. La profes- sione si trova a dover orientare su altri criteri l’impalcatura teorica attraverso cui contatta il mondo e costruire la professionalità sul- la letteratura scientifica e su una continuing education in centri di reputazione internazionale”. Infine, su “L’estetica in protesi implantare: materiali e metodi perlagestioneprotesicadeitessuti molli peri-implantari”, si è intrat- tenuto Gianluca Paniz, mentre Fabio Mazzocco ha illustrato i “Criteri decisionali in implanto- logia: dall’impianto post estratti- vo alla preservazione alveolare”. Nel commento ho evidenziato l’aspetto più interessante riflesso nella collaborazione tra protesista e parodontologo, che collabora- no da anni nella gestione di casi complessi. Hanno studiato alla Tufts e frequentato le specialità nello stesso periodo. La loro pratica clinica si basa su paradigmi condivisi nella stessa scuola di pensiero che costringe a studiare una parte della natu- ra in modo profondo, cercando di mantenersi aderenti alla teoria e ai casi pratici indagati. Li impegna inoltre a osservare stesse regole e modelli, requisito per mantenere una tradizione scientificaeprofessionaleagaran- zia del risultato. Luigi Gallo Segretario Cultura Andi Lazio.