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DT Italian Edition, Novembre 2010, Anno VI n. 11

14 Italian EditionAnno VI n. 11 - Novembre 2010 Trends DT pagina 13 Le infezioni virali delle ghiandole salivari che danno come risultato un’iposalivazione rimandano a diverse infezioni virali che possono influenzare la produzione di saliva, tra cui l’HIV, l’Herpes e i Poliomavirus comprendenti il BKV. Una delle sfide principali, ha affermato la professoressa Webster-Cyriaque, è la determinazione di come i virus attacchino e generino infe- zione nelle cellule salivari. Dopo il coffee break, durante il quale c’è stata la possibilità di confrontarsi e discutere gli argo- menti presentati nella mattina- ta, la parola è passata al professor Roland Jonsson, Vice-preside del Gade Institute della University of Bergen. La sua relazione era incentratasulla“Immunopatolo- giacomecausadiiposalivazione”. Egli ha concentrato l’attenzione soprattutto sulla Sindrome di Sjogren, affermando che que- sta, nelle sue fasi precoci, è una condizione di non facile diagno- si. Ha quindi sottolineato che le biopsie sono fondamentali per la diagnosi e la comprensione della patogenesi di questa condizione. Esaminando in dettaglio diver- si studi, il professore Jonsson ha ipotizzato l’esistenza di un virus da cui partirebbe l’infiammazio- ne. Anche la relazione successiva della dottoressa Elizabeth Price, dal titolo Associazioni tra malat- tie sistemiche e iposalivazione, si è incentrata sulla Sindrome di Sjogren. La dottoressa Price ha un particolare interesse nella Sindrome di Sjogren e si occupa di questa malattia presso la Sjo- gren’s clinic del Great Western Hospital in Swindon. Ha quindi esaminato più in dettaglio que- sto tipo di condizione, eviden- ziando come oltre alla secchezza di occhi e bocca vi siano anche altri sintomi comuni, come la stanchezza e l’affaticamento. Ha discusso anche l’associazioen di questa condizione con la malat- tia tiroidea e l’osteoartrite. Successivamente, la profes- soressa Sue Lightman, MRC Senior Clinical Fellow/Senior Lecturer dell’Institute of Ophthalmology e Consulente di oftalmologia presso il Moor- fields Eye Hospital di Londra, ha presentato il tema delle “Asso- ciazioni oculari dell’iposaliva- zione”. Ha quindi esaminato in dettaglio la rapida insorgenza della secchezza oculare e come si instaurino condizioni come quel- la della Sindrome di Sjogren. Il relatore finale della sessione è stato il dottor Philip Fox, Visi- ting Scientist presso il Reparto di Medicina orale, Carolinas Medi- cal Center, in Charlotte, NC, e consulente biomedico indipen- dente soprattutto nell’ambito dei progetti di ricerca e analisi cli- nica. Questa parte della sessione ha avuto un aspetto più pratico, focalizzandosi sul trattamento di pazienti affetti da xerostomia. La prima cosa che il clinico si deve ricordare, ha affermato il dottor Fox, è che l’obiettivo è il trattamentodeipazienti.Bisogna quindi incoraggiare quest’ultimi a masticare e stimolare la fun- zione masticatoria. Philip Fox ha anche esamina- to diversi modi per la gestione della xerostomia, tra cui alcu- ne formulazione come Biotene, sotto forma di gel, gomme da masticare e collutori. Ha con- cluso affermando che uno dei principali fattori che il clinico deve considerare è il paziente e cosa possa alleviare la secchezza del suo cavo orale per un confort migliore. La sessione ha permes- so di approfondire le cause della xerostomia e dell’iposalivazione e ha consentito ai partecipanti di comprendere meglio il modo in cui queste condizioni influen- zano il flusso salivare. Inoltre, è stato un momento di aggiorna- mento sul razionale che vi è alla base di molti dei prodotti che i clinici consigliano ai pazienti per alleviare il loro disagio. La fresa che sa dove lavorare K1SM in ceramica – la rosetta selettiva per l’escavazione dentinale La scelta della qualità ©10/2008·BRA/0·403980V1 KOMET ITALIA S.r.l. · Via Fabio Filzi 2 · 20124 Milano · Telefono (02) 670766 54 · Fax (02) 674793 18 · kometitalia@komet.it · www.komet.it Da alcuni anni KOMET ha introdotto sul mercato CeraLine, una linea di strumenti rotanti per chirurgia ed implantologia in ceramica al biossido di zirconio - ZrO2 - ad alta resistenza ed elevato rendimento. Si è aggiunta ora un’ottima indicazione per chi esercita la conservativa, vale a dire la possibilità di escavare la dentina con la fresa a palla K1SM in ceramica ZrO2. Chi ha avuto modo di impiegare questa fresa, si è reso immediatamente conto dell’elevata resa di taglio sulla dentina molle cariata, mentre quando la fresa entra in contatto con la dentina dura sana, l’asportazione risulta estre- mamente ridotta o quasi nulla. 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