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DT Italian Edition, Ottobre 2010, Anno VI n. 10

10 Italian EditionAnno VI n. 10 - Ottobre 2010 C M Y CM MY CY CMY K Pag_Pubbl_102x124.pdf 1 23/07/10 11:15 Total Face Approach: un moderno approccio diagnostico-terapeutico in implantologia e ortognatodonzia Riportiamo qui di seguito un’intervista alla dott.sa Giovanna Perrotti, che sarà relatrice insieme al prof. Aldo Bruno Giannì e al dr. Ti- ziano Testori al Congresso di Milano “Ricerca Traslazionale e Pratica Clinica” (20-22 gennaio 2011 – www.odontoiatriagaleazzi.it), in cui si affronterà il paziente impiantare in modo globale. Dottoressa Perrotti, ci può illustrare cosa si intende per TFA, Total Face Approach? Il TFA è prima di tutto un con- cetto mentale, oltre che diagno- stico e terapeutico. “Total Face Approach” significa partire da una base diagnosti- ca adeguata in cui i parametri analizzati comprendono l’inte- ro blocco maxillo-facciale, ossia parametri scheletrici, cavo orale e arcate dentarie, tessuti molli e parametri di diagnostica estetica. Ogni aspetto viene analizzato in termini di qualità, quantità, fun- zionalitàedesteticainunavisione tridimensionale. Dalle numerose informazioni che risultano da queste analisi, di fatto comun- que snelle e di facile esecuzione, emerge un quadro completo dello status quo del paziente in esame. I dati vengono poi utilizzati per la progettazione a tutto campo della riabilitazione implantare del soggetto in esame. Il concetto di partenza è quello della ortodonzia e della chirur- gia ortognatica. Si parte dal con- cetto che le arcate dentarie sono inserite in un contesto strutturale costituito da ossa, articolazioni, muscoli, tessuti molli, ed è perciò indispensabile sapere che l’inse- rimento di un elemento “alieno” comporta un adattamento da parte della parte organica, ma obbliga a una riproduzione più vicina possibile a gradi funzio- nalità ed estetica ideali. Quali sono gli obbiettivi del Total Face Approach? Se l’obbiettivo finale è ridare la dentatura, il percorso diagnostico terapeutico è in grado, attraverso il TFA, di finalizzare ogni caso di riabilitazione implanto-protesica con maggiori dettagli in termini di funzionalità, estetica e com- pliance del paziente. Il TFA consente, in fase preli- minare, di intercettare proble- matiche di tipo extra cavo orale, integrandole con la progettazio- ne implantare. Questa integrazione fa la diffe- renza in termini di risultato fina- le (Figg. 1-5). Il Total Face Approach com- prende varie figure professio- nali? Il percorso che conduce verso risultati di eccellenza nella ria- bilitazione orale complessa è costellato di figure specialistiche che sono in grado di interagire fra di loro sia in fase diagnostica che terapeutica. Si parla da mol- ti anni di multidisciplinarità in campo ortodontico, ma riteniamo che con il TFA si siano creati dei presupposti di confronto più com- pleti e coordinati. Le differenze sostanziali si fanno con l’approccio diagnostico pre- liminare che raccoglie dati ana- litici, seguendo uno schema di macro-mini-micro analisi. Questi dati sono resi disponibili e forniti da e per tutte le figure specialistiche coinvolte – cosa che spesso non accade nel sistema multidisciplinare classico in cui ogni specialista esegue la propria fase diagnostica e terapeutica in modo individuale – al fine di for- mulare un progetto terapeutico che ingloba e/o esclude determi- nate fasi terapeutiche a seconda delle necessità del caso. Facciamo un semplice esempio: paziente di anni 65 edentulo a livello dell’arcata superiore. Cosa vogliamo sapere? Quanti denti inserire in cresta? Certo che sì, ma aggiungiamo che il mascellare è atrofico, che la disposizione spaziale è arretrata rispettoallamandibolaecheites- suti perilabiali sono corti perché scheletricamente il mascellare è ipoplasico con diametri trasversi e antero-posteriori insufficienti. È che dire delle analisi della funzionalità delle articolazioni temporo-mandibolari? Lariabilitazioneimplanto-prote- sica come la chirurgia ortognati- ca tiene sempre in gran conto del fatto che l’equilibrio funzionale ed estetico che si può ottenere con questi interventi passa anche attraverso il rispetto delle artico- lazioni tempo-mandibolari. In sintesi, l’obiettivo del TFA è quello di fornire un metodo attraverso il quale si è in grado di eseguire un percorso diagnostico più articolato. Ampio spazio viene dedicato alla visita iniziale con un percorso anamnestico completo, indivi- duazione dei “desiderata”del paziente e la compilazione di car- telle diagnostiche relative ai vari aspetti odontoiatrici di routine. Gli esami strumentali, attual- mente, sono rivolti all’acquisizio- ne di immagini tridimensionali delle basi scheletriche e dei tessu- ti molli attraverso cui, e con l’uti- lizzo di software d’avanguardia dedicati, si possono estrapolare parametri cefalometrici ed este- tici di grande interesse diagno- stico. Siamo quindi certi che un approccio globale del paziente che ampli i propri orizzonti nel- la valutazione preliminare della stesura di un piano terapeutico sia la chiave di volta per ottene- re risultati clinici conformi alle aspettative del nostro tempo. Figg. 1-5 - Esempi di approccio TFA dall’esame extraorale all’esame intraorale. Clinica & Ricerca