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DT Italian Edition, Ottobre 2010, Anno VI n. 10

15 Italian Edition Anno VI n. 10 - Ottobre 2010 Informi i suoi pazienti e promuova la sua professione SORRIDIAMO È IL PRIMO PERIODICO DI INFORMAZIONE AL PAZIENTE SU NOVITÀ IN CAMPO ODONTOIATRICO, SALUTE, BELLEZZA E BENESSERE. Il primo strumento etico ed innovativo per consolidare il rapporto con i pazienti, motivandoli all’importanza della salute orale e informandoli su novità in campo diagnostico e terapeutico. Un modo semplice ed economico per delizzare motivando alla prevenzione e a alla frequentazione dello studio e per sviluppare nuova potenziale clientela. Semios-www.key-stone.it prenoti il suo Kit! Contatti i nostri consulenti telefonando allo 011-0463350 o scrivendo a info@tueorservizi.it I pazienti e le loro famiglie sono il patrimonio più importante dello Studio Dentistico Personalizzi la rivista, Sorridiamo è su misura per Lei! da Maggio nel suo studio! www.sorridiamo.info ADV_DT_4_10_orizzontale.indd 1 18-03-2010 12:06:06 DT pagina 14 Spesso è stato necessario adat- tare il nostro intervento alle con- dizioni cliniche del Paziente. Non sarà ad esempio consigliabile un trattamento di elezione, come una terapia causale, in un Pazien- te portatore di cannula tracheo- stomica CET ma, sicuramente, appena la criticità sia rientrata, risulterà opportuno riprendere da subito le misure preventive di controllo della placca per evi- tare l’insorgenza di complican- ze dovute alla sospensione delle manovre di igiene orale. Proprio per questo, nei Pazienti appena trasferiti dalla terapia intensiva, abbiamo sempre indirizzato il personale paramedico e i caregi- vers a eseguire le manovre base di decontaminazione del cavo orale (delicata detersione delle mucose con garza imbevuta di clorexidina). È corretto afferma- re che la cura dell’igiene dentale è qualcosa che va oltre l’esecu- zione meccanica di procedure cliniche; pertanto è necessario proporre delle opzioni terapeuti- che e sviluppare dei piani di cura individualizzati che soddisfino le necessità del Paziente. Nel fare questo è fondamentale stabilire delle priorità che dipen- dono dall’immediatezza delle condizioni cliniche del Paziente, identificarelecondizionieirischi dello stesso, porsi degli scopi cor- relati al problema generale. Nell’arco dell’ultimo anno sia- mo entrati in contatto anche con Pazientigravementecompromes- si, che presentavano contestual- mente patologie odontoiatriche necessarie di intervento non dila- zionabile. Per questa tipologia di Paziente, l’approccio multiprofes- sionale è risultato fondamentale neldecidereitempidiintervento. Il caso clinico di M. M. ,19 anni, affetto da tetraparesi spa- stica da politrauma, ha com- portato, visto la complessità del quadro sintomatologico, una pia- nificazione condivisa del piano di trattamento. Una volta superata la fase post-acuta (svezzamento dalla cannula tracheostomica), è stata richiesta una consulenza odontoiatrica. All’osservazione, il Paziente si presentava in respiro spontaneo, con assente controllo del tronco in posizione seduta alla poltrona,conmovimentidistonici non controllabili. Si evidenziava inoltre una grave malocclusione. Dalla cartella clinica si rilevava- no disturbi della deglutizione e ingombro bronchiale per scarso riflesso tussigeno. Tutti questi fattori hanno influito sulla deci- sione di intervenire in narcosi. In fase di visita, il paziente presentava un’infiammazione cronica delle mucose gengivali, con sanguinamento spontaneo, erosioni cervicali diffuse e gra- ve trauma occlusale con perdita della dimensione verticale con- seguente a contrazione spastica ricorrente dei muscoli elevatori della mandibola (Fig. 5). In data 27.08.2009, il Paziente è stato sot- toposto a intervento odontoiatri- co in sala operatoria. Abbiamo proceduto all’avulsione di alcuni elementi gravemente compro- messi e l’esecuzione di cure con- servative, a carico degli elementi che presentavano lesioni cervi- cali complesse. Durante la sedu- ta operatoria il paziente è stato sottoposto a una seduta di igiene orale eseguita con strumentazio- ne meccanica e manuale (Fig. 6). Successivamente, nell’arco del- la stessa giornata abbiamo prov- veduto a istruire i caregivers circa il protocollo di manteni- mento fornendo loro gli strumen- ti necessari. È stato consigliato di procedere con le manovre di igiene orale due volte al giorno nel seguente modo: 1.passare una garza imbevu- ta di collutorio sulle mucose gengivali in modo da rimuo- vere i residui alimentari; 2.spazzolamento dei denti e delle mucose con spazzolino e gel alla clorexidina; 3.utilizzo di strumenti per la pulizia delle zone interpros- simali Proxabrush Bi-Direc- tion Gum; 4.utilizzo del puliscilingua Gum per la rimozione della placca dal dorso della lingua. Nella successiva visita di con- trollo, a distanza di 15 giorni dalla seduta operativa, abbiamo riscontrato una buona guarigio- ne dei tessuti e assenza di infiam- mazione delle mucose. Questo risultato potrebbe esse- re in relazione alla capacità dei caregivers di eseguire corretta- mente le manovre di manteni- mento A questo punto il paziente è stato inserito nel programma di mantenimento (Fig. 8). Conclusioni Il caso clinico esposto è esem- plificativo del progetto ancora in corso, che vede il contributo dell’Istituto Stomatologico Tir- reno all’interno del reparto di riabilitazione delle gravi cere- brolesioni acquisite dell’Ospedale Unico Versilia. Questa collabo- razione ha come obiettivo quello di fornire un valido contributo nel progetto di riabilitazione dei pazienti del Codice 75. L’appor- to dell’Istituto Stomatologico Tirreno va così a inquadrarsi nell’ambito di un approccio mul- tiprofessionalefinalizzatoalsupe- ramento di interventi settoriali, mirati a risolvere sintomi mani- festi in fase acuta, a favore di un approccio olistico dove diventa fondamentale una visione di insieme del Paziente. A tal scopo si rende necessaria una attiva e costruttiva collaborazione tra le specifiche competenze dei due reparti. Nel case report è stato fondamentale lo scambio di opi- nioni tra le figure di odontoiatra- igienista da una parte, e medici deputati alla riabilitazione della deglutizione dall’altra. Premessa necessaria allo svolgimento di tale progetto risulta essere il con- trollo dell’igiene orale in questi Pazienti. Nel caso clinico prece- dentemente descritto, abbiamo eseguito in narcosi una seduta di igiene professionale e diver- se cure dentarie con l’obbietti- vo di sanificare il cavo orale del Paziente. Abbiamo poi istruito il personale paramedico e i caregi- vers con un protocollo di mante- nimento finalizzato a conservare nel tempo i risultati raggiunti con la decontaminazione batteri- ca. Ciò ha contribuito all’imme- diato benessere della Paziente e ha agevolato il lavoro svolto dai terapisti della riabilitazione. Riguardo al protocollo di man- tenimento che abbiamo forni- to al personale paramedico e ai caregivers, si renderà necessario adattarlo a seconda dell’evoluzio- ne del quadro clinico e cognitivo della Paziente. All’interno di un reparto di medicina riabilitati- va, i pazienti e le loro famiglie stazionano per molto tempo, a volte per mesi. Si crea fra il siste- ma Paziente-famiglia e l’intera équipe una profonda intimità che risulta essere una risorsa attiva in un progetto di recupero della persona. L’andamento cli- nico di ogni Paziente potrebbe essere altalenante con periodi di miglioramento del quadro gene- rale e momenti di rapida involu- zione. Dovremo allora essere in grado di arginare ogni eventuale imprevisto adattando il piano di cura alle contingenze. 1. Park M S, Sigal M J. “The role of hospital-based den- tristy in providing treat- ment for person with deve- lopmental delay.” JCDA 74 (4). 2008. 2. Lingiardi V. “L’alleanza terapeutica. 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