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DT Italian Edition, Ottobre 2010, Anno VI n. 10

18 Italian EditionAnno VI n. 10 - Ottobre 2010 Trends ODONTOIATRI GENERICI - SPECIALISTI IN ORTODONZIA E IMPLANTOLOGIA. È richiesta l’iscrizione all’Albo degli Odontoiatri ed un’esperienza minima di 4 anni. Inviare CV dettagliato, indicando la propria specializzazione a: hr@vitaldent.com Ricerca rivolta ad ambosessi (l.903/77). Allegare consenso al trattamento dei dati personali (D.lgs 196/2003) Cerchiamo medici odontoiatri che condividano il nostro progetto. Collaborazioni settimanali flessibili Possibilità di mantenere il proprio lavoro Tecnologia all’avanguardia www.vitaldent.com VITALDENT è il più importante network europeo di franchising odontoiatrico, in Italia abbiamo già più di 50 cliniche: venite a lavorare con noi. OK_VITALDENT NEW 102x124 29-07-2010 15:50 Pagina 1 DT pagina 17 Conformità Il camice Lifepreserve di Odontoiatrica Innovations sas è corredato di certificato di con- formità, manuale d’uso e manu- tenzione, è certificato CE e testato da un laboratorio accre- ditato. Il prodotto è interamen- te Italiano, così come il deposito della richiesta di brevetto, una vera innovazione in ambito odontoiatrico che si estenderà a tutto il settore sanitario e indu- striale interessato. Il camice Lifepreserve rea- lizza la protezione del corpo, in quanto è costituito in tessuto idrorepellente che fa scivolare via gli schizzi liquidi di natura chimica e biologica, così come gli aerosol prodotti dagli stru- menti rotanti; è impermeabi- le, quindi nel caso si dovesse bagnare esternamente, evita che le sostanze chimiche e bio- logiche vadano a contatto con il corpo; è antibatterico, quindi evita la proliferazione batterica ed elimina la formazione degli odori. Con queste caratteristiche il tessuto Lifepreserve consente una perfetta traspirabilità, un elevato livello di termoregola- zione e benessere, è decisamente elegante e ha anche il vantaggio che non necessita di stiratura post lavaggio e si asciuga in bre- vissimotempo.Inoltre,incasodi schizzi di sangue, non serve più cambiarsi il camice, basta assor- birlo con una salvietta asciutta e poi strofinare con una salvietta bagnata per togliere l’eventuale abbandonando da alcuni anni. Il chirurgo guarda il rosso; con l’uso della lampada scialitica, dovendo distogliere lo sguardo per prendere un ferro chirurgi- co, succede di vedere, su fondo bianco, una macchia luminosa verde-azzurra assai fastidiosa con temporaneo abbagliamento. Venne quindi introdotto, negli anni ’60, l’uso dei teli e camici verdi; in questo modo, la mac- chia verde-azzurra sul telo di pari colore non dava più fasti- dio e l’operatore non rimaneva abbagliato. Nuovi studi hanno dimostrato che l’azzurro cielo, piuttosto chiaro, oltre a elimina- re i fenomeni di abbagliamen- to, favorisce la concentrazione. Inoltre, rassicura il paziente che lo vede, donandogli maggiore serenità e rilassamento, oltre che un maggior senso di igiene e pulizia rispetto al verde erba; l’azzurro chiaro, infatti, ha solo elementi positivi anche nel suo significato simbolico, quindi il passaggio all’azzurro chiaro che irradia sicurezza e serenità al paziente e maggior concentra- zione all’operatore, è divenuto un fatto consolidato. Vengono scelti comunque colori pastello e chiari, in quanto i colori scu- ri riflettono nel paziente una sensazione di scarsa igiene e di significati simbolici troppo variegati. Si evita il blu, che viene impiegato per gli ipertesi e gli insonni, perché riduce la concentrazione dell’operatore; si evitano i rossi e i gialli, che tendono a eccitare la sfera delle passioni e dei desideri; si evi- tano i verdi troppo chiari per i significati occulti negativi; da qui la scelta dell’azzurro chia- ro cielo rappresenta il perfetto equilibrio del chirurgo e del suo rapporto col paziente. Diverso è il discorso dell’ortodontista e del pediatra: non ha fenomeni di abbagliamento e opera con bambini, quindi si a tutte le tin- te pastello, magari in fantasia e ricche di disegni. Nei laboratori chimici, farmaceutici, alimen- tari, industriali, nei centri di estetica, negli ospedali e ambu- latori medici, la prevalenza è invece fissata nel bianco, colore che dà la massima concentra- zione all’operatore e un senso di pulizia e igiene unico, inol- tre trasmette un immagine di superiorità, di verità e di cultura elevata ed è pieno di significati simbolici elevati e positivi. Dispositivi di Protezione Individuale I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) sono attrez- zature che hanno lo scopo di tutelare il lavoratore da rischi per la sicurezza o la salute non altrimenti evitabili con misure tecniche ambientali. La mate- ria è disciplinata, oltre che dal D.L.vo 81/08 (in Italia), dalle norme contenute nel D.L.vo 475/92. I DPI devono essere forniti dal datore di lavoro e devono essere di uso individuale; il datore di lavoro inoltre deve curare la loro manutenzione e la loro sostitu- zione quando necessario. I DPI sono classificati in 3 categorie: - DPI di I categoria: sono di protezione semplice e per- tanto sono idonei ad essere utilizzati solo per alcune tipologie di rischio quali azioni lesive meccaniche di lieve entità, azioni lesive da alone, quindi si può anche disin- fettare subito e proseguire col proprio lavoro mantenendo il camice addosso.Risponde appie- no alle esigenze delle leggi sulla sicurezza dei lavoratori (626, 81, 106), in quanto realizza la pro- tezione impermeabile richiesta per le igieniste dentali e per le assistenti in sala sterilizzazione che obbligatoriamente devono indossare una protezione imper- meabile. Inoltre, diventa indi- spensabile in quanto finalmente l’operatore sanitario riesce ad avere un camice DPI certificato di 3a categoria che lo protegge e che rimane pulito e integro più a lungo. Sopporta le gocce dei liquidi di fissaggio, di acido solforico al 98%, di acido ipoclo- rico al 99%, di acido formico, di perossido di idrogeno al 130% e altri agenti ancora. Una vera e propria innovazio- ne nata nel settore dentale, ma che avrà sviluppi anche nell’in- dustria e in molti altri ambiti professionali. Criterio di scelta dei colori I colori rivestono un’impor- tanza primaria nel mondo del lavoro e non solo. Per il settore sanitario, alimentare, chimico, farmaceutico, il colore preva- lente è il bianco. Bianco perché rappresenta l’igiene, la purezza, la verità e le migliori virtù. Sta oggi prevalendo in tutte le sale operatorie un particolare tono dell’azzurro cielo, mentre il vec- chio color verde chirurgico, in uso dagli anni ’60, invece si sta prodotti detergenti, urti e vibrazioni non sufficienti a produrre lesioni gravi e per- manenti, effetti termici non superiori ai 50°C ecc. - DPI di II categoria: sono quelli che non appartengo- no né alla I né alla III. - DPI di III categoria: sono di progettazione complessa e servono a salvaguardare da rischi gravi (morte, lesioni permanenti). Appartengo- no alla III categoria i DPI delle vie respiratorie, quelli per agenti chimici e ten- sioni elettriche, quelli per ambienti con temperature non inferiori a +100°C e non superiori a -50°C ecc. L’individuazione e la scelta del DPI devono essere aggiornate in funzione di: - eventuali cambiamenti del- le condizioni di lavoro; - progressi tecnici e tecnolo- gici in tema di materiali; - eventuali aggiornamenti normativi. Norme e Certificati I camici Lifepreserve sono DPI di III categoria, risponden- ti principalmente alle norme EN 13034:2009 per tipo 6, pic- coli spruzzi nebulizzati di agenti chimici; rispondenti alla norma EN 14126:2004 per tipo 6, P.B. 6 B. (Partial Body Biological). Per la III categoria, sono richieste perlacertificazioneCEleanalisi da parte di un laboratorio accre- ditato. Il Camice Lifepreserve è anche un dispositivo medico in classe 1. Però, dal momento che la norma non prevede che un DPI sia anche un dispositivo medico, questo ha una doppia codifica e una doppia certifica- zione. Quindi ha un codice con certificazione CE DPI e un altro codice con certificazione CE come Dispositivo Medico. Il prodotto è lo stesso ma cam- bia codice e certificato. L’elenco delle prove a cui stato sottopo- sto il camice con esito positivo è il seguente: UNI EN 340:2004 PAR.6; UNI EN 340:2004; UNI EN ISO 6330:2009; UNI EN 13034:2009 PAR. 4.1; UNI EN ISO 13934-1:2000; UNI EN 863:1997; UNI EN ISO 6530:2005; UNI EN ISO 13935- 2:2001 + UNI EN 13034: 2009 PAR. 4.2.2; ISO 16603:2004 + UNI EN 14126:2004 PAR.4.1.4.1; ISO 16604:2004 + UNI EN 14126:2004 PAR.4.1.4.1; UNI EN 14126:2004 PAR.4.1.4.2 + UNI EN ISO 22610:2006; ISO/ DIS 22611:2003 + UNI EN 14126 PAR. 4.1.4.3; UNI EN ISO 22612:2005 + UNI EN 14126:2004 PAR. 4.1.4.4; UNI EN ISO 6330:2009 + UNI EN ISO 5077:2008 + UNI EN ISO 3759:2008 + UNI EN 340:2004 PAR.5.3;UNIENISO6529:2003 + UNI EN 14126:2004 PAR. 4.1.3 A seguito del superamen- to di dette prove, il laboratorio accreditato ci ha rilasciato atte- stato di esame CE di tipo che ci autorizza alla marcatura CE per i DPI di III categoria. Test in Studio odontoiatrico e relazione del dr. Pierluigi Martini Nella ricerca di un camice adatto alla totale protezione per me e i miei dipendenti, è stato testato un camice Lifepreserve presso il mio Studio odontoiatri- co, confrontandolo con le presta- zioni di un normale camice in cotone. Il camice viene proposto sia come DPI per la protezione da agenti chimici e biologici che come DM, ha quindi una doppia certificazione. Il cami- ce Lifepreserve, nonostante la resistenza alla penetrazione dei liquidi, mantiene una traspira- bilità e comfort soddisfacenti, una morbidezza elevata, una colorazione antiriflesso, appa- rentemente non rilascia peluria dalla superficie. Per l’esecuzione dei tamponi ci avvalemmo del Laboratorio di Sanità Pubblica della Provincia di Trento. La ricerca della carica micro- bica (bioburden) è stata eseguita mediante l’utilizzo di Contact Plate e tamponi a carica micro- bicatotale,conpiastrada24cm². Al fine di avere una migliore rappresentatività, il campiona- mento è stato eseguito in doppio (utilizzando cioè due piastre da 24 cm² su due porzioni di super- fici vicine). I tamponi sono stati eseguiti sulla superficie frontale e sulle maniche camici prima del loro utilizzo, il camice in cotone proveniva direttamen- te dalla lavanderia industriale, mentre in camice Lifepreserve era nuovo. Entrambi i camici sono stati utilizzati per un’intera settimana, quello Lifepreserve da un odontoiatra, mentre quel- lo in cotone da un’assistente alla poltrona. Al termine del periodo di prova sui camici furono rifat- ti i tamponi. Dai primi riscontri apparve evidente la differenza di inquinamento microbiologi- co dei camici Lifepreserve che risultarono, dopo una settimana di utilizzo, con meno bioburden anche rispetto a quelli in cotone lavati a livello industriale e non ancora utilizzati. Chiaramente questi risul- tati, decisamente confortanti, andranno confermati con una ricerca più approfondita e con metodi di analisi statistica che abbiano una valenza scientifi- ca, comunque sia i dati scatu- riti da questa prima analisi sul campo che quelli previsti dalle normative europee condotti dal fabbricante, portano a ritenere che la strada intrapresa per la soluzione del problema sia quel- la giusta. Dott. Pierluigi Martini, laureato in Odon- toiatria e Protesi Dentaria all’Università di Padova nel 1987. Dal 1988 svolge la libera pro- fessione di Odontoiatra ad Arco (TN) e si de- dica in particolare alla conservativa, protesi fissa, ortodonzia ed alle procedure di gestione dell’attività extra clinica dello Studio odontoia- trico. Dal 1990 è membro della Sido. Dal 1991 - 2006 specialista ambulatoriale in Odontoiatria presso l’Asl del Comprensorio C9 Alto Garda e Ledro. Dal 2003 è presidente dell’Associazione Italiana Odontoiatri AIO di Trento. Relatore in corsi di formazione su Igiene Disinfezione e Sterilizzazione in Odontoiatria. Relatore dal 2005 per corsi organizzati dall’AIO. Dal 2006 membro della Società italiana di Igiene (SitI) e del gruppo di studio per l’igiene in odontoiatria.