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DT Italian Edition, Ottobre 2010, Anno VI n. 10

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Biomec adv 210x128 15_09_10_Layout 1 15/09/10 11:23 Pagina 1 Torna il Chirone, terza edizione: una trentina di interventi sul rapporto cavo orale e psiche Baudo ai dentisti: “Fateci belli, anzi gradevoli, perché la Tv, coi suoi primi piani, è senza pietà” DT pagina 1 “Motore” niente affatto “immobile” della “due giorni psico-odontoiatrica” – svolta- si nel Dipartimento diretto da Antonella Polimeni alla “Sapienza” di Roma – è stata Gianna Nardi, coordinatore scientifico, nonché documen- tato relatore, come lo stesso presidente del Chirone, Ugo Covani, che a un uditorio ammirato, ha illustrato l’espe- rienza del “Codice 75”. Espe- rienza che ha guadagnato al suo staff un riconoscimento internazionale (vedi Dental Tribune, Anno VI, n. 9) e sulla quale riferiamo in dettaglio in questa edizione (pagg. 12-15). A parte i numerosi collega- menti bocca-psiche sviscera- ti nella “due giorni” da una trentina di relatori in succes- sione quasi frenetica, l’idea di fondo che ha animato questa edizione del Chirone, come le due precedenti, è che il cavo orale non sia da banalizzare come semplice organo-trami- te, ma un efficace campanello di allarme facente parte di un “sistema olistico”. “Basti pensare – spiega la Nardi – ai rapporti col diabete e le cardiopatie. Il richiamo alla psiche quest’anno ci ha intrigato per- ché uno dei primi obiettivi del dentista è combattere l’ansia del paziente. Ma altre sono le manifestazioni della psiche che si possono risolvere anche nello studio odontoiatrico, dall’onicofagia, all’alitosi, al russamento…”. Come negli anni scorsi, anche nel 2010 l’Accademia ha chiamato un “testimonial” d’eccezione, Pippo Baudo (vedi articolo sotto) perché un tema come la prevenzione (“che tut- ti citano – dice Nardi – ma pochi fanno”) ha bisogno di un grande supporto di comu- nicazione per emergere, anche a costo dell’accusa di effimero e di inopportuna mescolanza tra sacro e profano. Gianna Nardi è pienamen- te convinta (e con lei lo staff del Chirone) che testimonial di richiamo costituiscano, in realtà, “una finestra all’ester- no su un pubblico non di set- tore”. Baudo a parte, l’uditorio (numerose le igieniste) ha dimostrato di apprezzare i relatori e i loro temi con una presenza compatta che ha stu- pito più di un osservatore. Citando qualche interven- to a caso, apprezzata è state la relazione “La bocca rac- conta…” di Menotti Calvani, quella sull’“Estetica e psicolo- gia delle emozioni in protesi e gnatologia” di Mario Bosco e Marzia Segù. Fino allo “Stress ossidativo e psiche”, di Umber- to Cornelli e alla Floriterapia di Bach applicata all’Odonto- iatria di Angelo Vozza. Nella seconda giornata, all’impegna- tivo richiamo esercitato dalle Linee Guida Nazionali pre- sentate da Michele Nardone, alto funzionario del Ministero della Salute, ha fatto seguito la rassegna di volti “prima e dopo la cura”, illustrati da Matteo Tretti Clementoni, abile chirurgo di luce laser. Nel gran finale, nell’annun- ciare che il IV Chirone si farà nel mese ormai tradizionale di settembre, la Nardi ha anche anticipato il titolo della pros- sima edizione. Ossia “Piccoli sorrisi, dalla mamma al bam- bino”. Per il resto tutto come prima, in ossequio al principio che la formula vincente (come la squadra) non si cambia. Il suo arrivo è stato a dir poco difficoltoso per via dei tanti (troppi) che volevano avvicinar- si a lui, stringergli la mano, ma soprattutto farsi fotografare al suo fianco. Pippo Baudo ha faticato non poco prima di raggiungere il microfono da cui sabato 18 mattina ha tenuto una Lectio Magistralis. Alla fine, spenti i flash, esaurite le pose di circo- stanza, il celebre presentatore è riuscito a prendere la paro- la, dinanzi a un pubblico più che attento, rapito. Rifacendosi all’inizio al celeberrimo verso dantesco “fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza” [scolpito in tanti licei del Paese, Ndr], ha deplorato la dilagante barbarie, leggi, crassa ignoranza con tut- to col quel che ne consegue, che ha invaso “anche” e soprattutto la Tv. Ha accennato infine ad alcune sue tormentate vicen- de con Mamma Rai prima di entrare nel tema portante, ossia il riso, visto che il titolo del suo intervento era “La Tv fa anche ridere”. Secondo Pippo (e un noto pro- verbio latino), il riso non abbon- da affatto sulla bocca degli stolti “perché – ha osservato – io col riso ci campo. E guai se il mio fosse serioso o triste”. L’osservazione gli ha fatto ricordare la caratteristica di alcuni grandi comici, di non ridere mai. Alzi la mano chi ha mai visto farlo (se non sulla scena) Gianni Agus, Paolo Vil- laggio o, più in là, Red Skelton, tanto per fare dei nomi. Perché, giustamente, osserva Baudo, “le barzellette devono far ridere il pubblico, non il loro dicitore”, al contrario di quel che facevano invece Dapporto e Bramieri, ridendo a 32 denti. Sul valore del riso per la gente di spettacolo basterà l’aneddoto riferito da Baudo su Mino Rei- tano, cantante di buona qualità e di recente scomparsa, che lo assediava per essere ammesso al Festival di Sanremo presen- tato da lui. Baudo disse di sì, purché fosse andato prima dal dentista… Cosa che Reitano fece subito, procurandosi (for- se e anche per questo) un buon successo. Ridere o no di frequente è un fatto che riguarda anche i politici, e si sa bene Berlusco- ni in quale categoria rientri, quella in cui non compaiono certamente né De Gasperi, né Berlinguer, né tantomeno Aldo Moro (anche perché obbiettiva- mente, c’era poco da ridere). Ritornando a sé, “io, però non rido – ha puntualizzato il pre- sentatore – sorrido. E come in molti uomini di spettacolo anche il mio è un sorriso che ha un filo di malin- conia, di saudade, come dicono i brasiliani”. Concludendo l’in- tervento, Baudo ha ringraziato pubblicamente i dentisti per la loro preziosa opera, esortando- li a “farci belli, anzi gradevo- li. Perché la Tv, coi suoi primi piani, è senza pietà”. Applausi, ça va sans dire, frenetici e stan- ding ovation finale. m.boc Foto:datvoggi.info