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DT Italian Edition, Ottobre 2010, Anno VI n. 10

6 Italian EditionAnno VI n. 10 - Ottobre 2010 L’Assistente Categorie dei lavoratori dipendenti e inquadramento dell’Assistente di Studio Odontoiatrico Con questo contributo a firma di Salvatore Verga, apprezzato consulente del lavoro di Torino, prosegue la serie degli articoli pubblicati riguardanti gli operatori dello Studio odontoiatrico e loro caratteristiche. Categorie, qualifiche e mansioni I lavoratori subordinati sono classificati, secondo l’art. 2095 del Codice Civile, nelle “cate- gorie”: operai, impiegati, quadri e dirigenti. Nell’ambito di cia- scuna si sviluppa un’ulteriore suddivisione in base alla “quali- fica”, che evidenzia la posizione del lavoratore nell’organizzazio- ne dell’impresa, determinando il trattamento normativo ed economico. L’attribuzione delle diverse qualifiche è stabilita dal datore, che le assegna in base alle man- sioni svolte e i criteri legali e contrattuali di classificazione. Le categorie di impiegati e operai si suddividono ulterior- mente per gradi, in funzione del livello di responsabilità e dell’at- tività svolta, secondo la loro importanza nell’organigramma dello studio professionale. La categoria degli impiegati com- prende le qualifiche d’ordine, di concetto, con funzioni direttive. Quella degli operai, invece, si suddivide in comuni, qualifica- ti, specializzati. Le “mansioni” rappresenta- no l’insieme dei compiti e atti- vità che il lavoratore è tenuto a eseguire, e il datore il diritto di pretendere. All’assunzione, deve far conoscere al prestatore cate- goria e qualifica assegnate in relazione alle mansioni per cui è assunto. L’inquadramento deve essere determinato con riferi- mento alle mansioni concre- tamente espletate, non avendo rilevanza la qualifica attribuita se determinata su basi diverse da quelle illustrate. Il mutamento delle mansioni (c.d. jus variandi) Una caratteristica del rap- porto è costituita dal diritto del datore di assegnare al lavorato- re mansioni differenti rispetto a quanto inizialmente conve- nuto. Tale potere, denominato jus variandi, si giustifica con effettive esigenze organizzative e produttive, e può essere eser- citato entro i limiti inderogabili dell’art. 2103 cc. (novellato, in chiave garantista, dallo Statu- to dei Lavoratori), secondo cui il lavoratore, senza diminuzio- ne di retribuzione, può essere adibito alle mansioni per cui è stato assunto, o a quelle corri- spondenti alla categoria supe- riore successivamente acquisita, o a quelle equivalenti alle ulti- me effettivamente svolte (c.d. “mobilità orizzontale”). La figura dell’Assistente di Studio Odontoiatrico o “Assistente alla poltrona” In particolare, il CCNL degli Studi professionali prevede un sistema di ripartizione dei lavo- ratori in Aree e classifica il per- sonale dell’Area Professionale Medico-Sanitaria e Odontoia- trica in sei livelli. All’interno, la figura dell’Assistente di Stu- dio Odontoiatrico è prevista nei livelli quarto, quarto super e terzo. Per un corretto inquadra- mento dell’assistente alla poltro- na è essenziale valutare attività e mansioni assegnate in sede di assunzione e durante il rapporto di lavoro. L’Assistente di Studio Odon- toiatrico, che svolge esclusiva- mente mansioni d’ordine con adeguate conoscenze tecnico- pratiche comunque acquisite, sarà inquadrata al quarto livello. Al quarto livello super, invece, l’assistente con mansioni d’or- dine che richiedono specifiche conoscenze e particolari capa- cità tecnico-pratiche comunque acquisite. Al terzo livello, sarà inquadrato, invece, l’Assisten- te di Studio Odontoiatrico con mansioni di concetto operati- vamente autonome che com- portino particolari conoscenze ed esperienze tecnico-professio- nali comunque acquisite, anche con eventuale coordinamento esecutivo dell’attività di altri dipendenti. Le mansioni proprie dell’Assi- stente di Studio Odontoiatrico Per delinearne le attività, è opportunorichiamarel’attenzio- ne sui contenuti del Protocollo d’intesa firmato da ANDI e dal- le OO.SS. il 9 gennaio 2001 per l’istituzione di un profilo profes- sionale denominato “Assistente di Studio Odontoiatrico”, per meglio rispondere all’interesse di qualificazione del personale dello Studio ai fini della tutela della salute. In tale documento si delinea il profilo professio- nale dell’ASO. Viene precisato, in particolare, che l’Assistente di Studio Odontoiatrico mette in atto le linee organizzative dell’andamento generale del- lo Studio dettate dall’esercente legale l’odontoiatria e lo coa- diuva nell’attività lavorativa. Le sue mansioni sono svolte in sua stretta dipendenza, nessuna operazione può essere compiuta autonomamente. Queste le funzioni dell’ASO: 1. Ricezione, accoglienza e dimissione dei pazienti 2. Gestione appuntamenti 3. Controllo e aggiornamento dello schedario pazienti 4. Rapporti con fornitori e collaboratori esterni 5. Svolgimento delle quoti- diane attività amministra- tive anche con tecnologia informatica 6. Preparazione dell’area di intervento clinico 7. Assistenza dell’operatore/i nell’esecuzione delle pre- stazioni 8. Manipolazione, preparazio- ne, stoccaggio dei materiali dentali 9. Riordino, pulizia, disinfe- zione, sterilizzazione, pre- parazione e manutenzione dello strumentario e delle attrezzature 10. Decontaminazione e disin- fezione degli ambienti di lavoro 11. Archiviazione e cataloga- zione del materiale radio- grafico e iconografico dei pazienti La figura dell’Assistente alla poltrona ha assunto, nel tempo, una valenza rilevante nell’or- ganizzazione dello Studio pro- fessionale odontoiatrico, e il suo ruolo, nel futuro, sarà sempre più importante. Consideriamo, inoltre, che le grandi indivi- dualità, da sole, non bastano più ad assicurare il successo di una qualsiasi attività organizzata e che “l’intelligenza” di un’orga- nizzazione è semplicemente la somma delle intelligenze dei soggetti che la compongono. Quindi, anche dei propri dipendenti e collaboratori. Salvatore Verga Consulente del Lavoro in Torino