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IT Italian Edition, Novembre 2010, Anno IV n. 4

2 Italian EditionAnno IV n. 4 - Novembre 2010 Fatti & Opinioni Licensing by Dental Tribune International Group Editor Daniel Zimmermann Managing Editor newsroom@dental-tribune.com DT Asia Pacific +49 341 48 474 107 International Editorial Board Dr Nasser Barghi, USA – Ceramics Dr Karl Behr, Germany – Endodontics Dr George Freedman, Canada – Aesthetics Dr Howard Glazer, USA – Cariology Prof Dr I. Krejci, Switzerland – Conservative Dentistry Dr Edward Lynch, Ireland – Restorative Dr Ziv Mazor, Israel – Implantology Prof Dr Georg Meyer, Germany – Restorative Prof Dr Rudolph Slavicek, Austria – Function Dr Marius Steigmann, Germany – Implantology Publisher Torsten Oemus Editors Claudia Salwiczek Anja Worm Copy Editors Sabrina Raaff Hans Motschmann Publisher/President/CEO Torsten Oemus Sales & Marketing Peter Witteczek Antje Kahnt Director of Finance & Controlling Dan Wunderlich Marketing & Sales Services Nadine Parczyk License Inquiries Jörg Warschat Accounting Manuela Hunger Business Development Manager Bernhard Moldenhauer Project Manager Online Alexander Witteczek Executive Producer Gernot Meyer © 2010, Dental Tribune International GmbH. All rights reserved. Dental Tribune makes every effort to report clinical information and manu- facturer’s product news accurately, but cannot assume responsibility for the validity of product claims, or for typographical errors. The publishers also do not assume responsibility for product names or claims, or statements made by advertisers. Opinions expressed by authors are their own and may not reflect those of Dental Tribune International. Dental Tribune International Holbeinstr. 29, 04229, Leipzig, Germany Tel.: +49 341 4 84 74 302 - Fax: +49 341 4 84 74 173 Internet:www.dental-tribune.com-E-mail:info@dental-tribune.com Regional Offices Asia Pacific DentalTribuneAsiaPacificLimited Room A, 20/F, Harvard Commercial Building, 111 Thomson Road, Wanchi, Hong Kong Tel.: +852 3113 6177 - Fax: +8523113 6199 The Americas Dental Tribune America 116 West 23rd Street, Ste. 500, New York, NY 10011, USA Tel.: +1 212 244 7181 - Fax: +1 212 224 7185 International Imprint Allegato n. 2 di Dental Tribune Italian Edition - Anno VI, n. 11 - novembre 2010 Registrazione Tribunale di Torino n. 5892 del 12/07/200 Direttore responsabile Massimo Boccaletti Direzione scientifica Enrico Gherlone, Tiziano Testori Amministratore Patrizia Gatto Editore TU.E.OR. Srl - Corso Sebastopoli, 225 10137 Torino Tel.+39.011.04.63.350 Fax +39.011.197.15.882 www.tueor.com redazione@tueor.com Coordinamento editoriale Crisitana Ferrari Comitato scientifico Alberto Barlattani, Andrea Bianchi, Rober- to Cocchetto, Ugo Covani, Mauro Labanca, Carlo Maiorana, Gilberto Sammartino, Massimo Simion, Paolo Trisi, Leonardo Trombelli, Ferdinando Zarone Traduzioni scientifiche Cristina M. Rodighiero Progetto e controllo grafico Angiolina Puglia Realizzazione TU.E.OR. Srl - www.tueor.it Stampa GraficheMazzucchelliSpa-SeriateBergamo(BG) Pubblicità TU.E.OR. Srl Errata Corrige Sullo scorso numero di Implant Tribune (Anno IV, n. 3, settembre 2010) a pagina 8, Fig. 3, è stato fatto erroneamente riferimento a un impianto post-estrattivo, dimensioni 3.80 x 11.5 mm (PremiumÆ - Sweden&Martina, Due Carrare, Padova). In realtà, l’esatto impianto impiegato è: 4.15 in diametro, 3i, Biomet, Palm Beach, Florida, USA. Gli Autori e la Redazione si scusano con gli interessati. Fig. 3 Total Face Approach: un moderno approccio diagnostico-terapeutico in implantologia e ortognatodonzia Riportiamo qui di seguito un’intervista al prof. Aldo Bruno Giannì, che sarà relatore insieme al al dr. Tiziano Testori al Congresso di Milano “Ricerca Traslazionale e Pratica Clinica” (20-22 gennaio 2011 – www.odonto- iatriagaleazzi.it), in cui si affronterà il paziente impiantare in modo globale. Prof. Giannì, nel Congres- so organizzato dalla Clinica odontoiatrica dell’Isitituto Galeazzi si parlerà, anche con un suo contributo, di “Total Face Approach” (approccio facciale globale) in implan- tologia e ortognatodonzia. Ci può illustrare cosa si intende con questo termine? Innanzitutto vorrei chiarire che il concetto non è una novità in senso assoluto, ma è un approccio che potremmo definire globale di riabilitazione sia funzionale che estetica, non solo della bocca ma del viso in toto. Tale filosofia, cioè l’ottimizzazione del risultato estetico e funzionale, è un obbiet- tivo consolidato da molti anni in svariati ambiti della chirurgia maxillo-facciale. In particolare, parlando di chirurgia ortogna- tica, la semplice correzione dei rapporti occlusali in paziente con deformità dento-mascellare oggi non è più accettabile. Infatti, per definizione, l’obiettivo è quello di ottenere sì una correzione di rap- porti occlusali, ma nel contempo la migliore estetica del viso con un armonico rapporto tra le tre componenti che sempre sono in gioco in questi trattamenti, vale a dire denti, ossa e tessuti molli. Il messaggio che dovrebbe essere recepito dai colleghi odontoiatri è quindi duplice: da un lato, cioè, i parametri di estetica del viso che vengono comunemente utilizzati nella programmazione dei casi in chirurgia ortognatica (linea del sorriso, definizione del profi- lo, esposizione labio-dentale ecc.) possono e devono valere anche nella programmazione di riabi- litazioni implantoprotesiche di pazienti totalmente o parzial- mente edentuli per ottimizzare anche in questi pazienti l’armo- nia del volto e dall’altro che il successo di un trattamento odon- toiatrico (ortodontico o implan- tare) non può unicamente essere misurato dal “buco della serra- tura” cioè guardando il paziente in bocca, ma deve essere valutato globalmente. Il paziente non va in giro con i suoi denti o con la sua lastra, ma con la sua faccia. Ma allora il ruolo più impor- tante sia in ambito ortogna- tico che implantoprotesico è del chirurgo maxillo-facciale che con il suo intervento può modificare in modo anche drammatico l’estetica del vol- to? Al contrario il ruolo dell’ortodon- tista e del chirurgo impiantare, oggi più che mai, è fondamen- tale. Infatti, per prima cosa, sia nella riabilitazione implantopro- tesica che in chirurgia ortogna- tica non è possibile raggiungere un buon risultato se non vi è un vero approccio multidisciplinare sin dall’inizio, con la discussione collegiale del caso e la definizio- ne dei tempi e della priorità dei vari trattamenti specialistici. Ad esempio, se in chirurgia orto- gnatica l’ortodontista non fina- lizza in modo corretto la fase di decompenso degli incisivi, per quanto il chirurgo possa fare, non verrà mai ottenuto un buon rapporto labiodentale sia supe- riormente che inferiormente. In implantologia spesso è presente nei pazienti totalmente edentuli una atrofia del mascellare supe- riore con deficit della dimensione verticale anteriore e conseguente pseudo-prognatismo per la ante- rotazione mandibolare; di volta in volta bisognerà valutare se è possibile correggere tale condi- zione soltanto con il confeziona- mento di un supporto protesico oppure con un intervento finaliz- zato al ripristino tridimensiona- le dei rapporti intermascellari. In altre parole, il collega odonto- iatra deve sapere che anche i suoi trattamenti ortodontici o implan- tari condizionano nel bene e nel male l’estetica del III inferiore del viso, e in particolare dei tessu- ti molli periorali, che al termine di ogni terapia dovrebbero rag- giungere un adeguato sostegno garantito sia dall’osso che dalla componente dentaria. Nella pratica clinica, quindi, cosa significa affrontare un caso con un Total Face Appro- ach? Vuol dire essere consapevole che la richiesta del paziente parte dai denti (malocclusioni o edentiu- lie), ma spesso sottintende anche e soprattutto motivazioni che vanno oltre l’elemento dentario. Cerchiamo di non essere attenti esclusivamente alla componente dentaria del caso; per dirla con Tiziano Testori, non guardiamo solo alla microestica o minieste- tica del dente, della protesi, del- la gengiva o della papilla, ma guardiamo anche e soprattutto alla macroestetica, cioè a come il lavoro odontoiatrico si inseri- sce nel viso del paziente. Questo approccio, che ovviamente è mul- tispecialistico, oltre a migliora- re la qualità del risultato finale potrà essere un elemento distinti- vo del professionista, che è in gra- do di offrire un servizio completo e differente al suo paziente. In ogni trattamento odontoiatrico ci sono dei risvolti di estetica, non solo dentaria ma anche faccia- le, importantissimi, che devono essere prima conosciuti e quindi previsti. In altre parole non è suffi- ciente, soprattutto nelle ria- bilitazioni più complesse, un bagaglio tecnico, ma bisogna programmare in dettaglio come l’estetica facciale cam- bierà? Esatto, ma spesso ai congressi vengono mostrate situazioni di edentulia brillantemente risolte con riabilitazioni implantoprote- siche; però ci viene mostrato solo il dettaglio della protesi e nella realtà bisogna vedere come quel- le protesi si inseriscano nell’eco- nomia di quel viso. Ad esempio, bisogna prevedere se il sostegno protesico dei tes- suti molli del labbro è corretto o deficitario oppure se la linea del sorriso consente una buo- na esposizione labiodentale che normalmente al sorriso scopre i denti incisivi fino a far vedere il colletto, oppure se permane un antiestetico sorriso gengivale o, al contrario, una ipoesposizione dentaria. La stessa cosa vale in ortodonzia quando spesso vengo- no discussi casi di malocclusioni ottimamente risolti, ma soltan- to mostrando documentazione fotografica dei rapporti occlusali finali, senza una visione della faccia in toto. Nelle edentulie totali o qua- si totali e nelle malocclusioni suggerisce sempre la necessità di un approccio multidiscipli- nare? Direi che questo, oggi, dovrebbe essere il gold standard perché esi- stono per definizione competenze diverse che devono integrarsi (implantoprotesiche, chirurgiche maxillo-facciale, ortognatodon- tiche) e il caso, sin dall’inizio, dovrebbeesserediscussoconivari specialisti che, senza desiderio di prevaricare, ma con il giusto spi- rito di gruppo e nel pieno rispetto delle rispettive competenze, pos- sono raggiungere risultati fino a qualche anno fa impensabili anche nei casi apparentemente più “disperati”. Ma tutto questo accade vera- mente nella realtà clinica o è solo un sogno ancora difficile da realizzare? Noi, all’Istituto Galeazzi, sin dal 2002 (da due mesi, in realtà, diri- go l’UO complessa di chirurgia maxillo-facciale del Policlinico di Milano, ma la collaborazione con la clinica odontoiatrica del Galeazzi prosegue comunque) l’abbiamo fatto. Abbiamo cioè creato sul campo un team mul- tidisciplinare che sempre si è confrontato nella discussione di ogni singolo caso e io personal- mente posso dire di aver impa- rato molto dalla collaborazione con colleghi implantologi e orto- dontisti, e spero che loro possano affermare di avere a loro volta imparato da me qualcosa di utile per la loro professione. Tale colla- borazione ovviamente si è basata non solo sulla stima professio- nale, ma anche e soprattutto sul feeling personale, sia con il prof. Weinstein, Direttore della Clini- ca, sia con i colleghi dell’équipe di chirurgia orale e implantare coordinata dal dr. Testori, e con i colleghi dell’équipe di ortodon- zia coordinata dal dr. Pizzoni e dalla dr.ssa Perrotti. Proficua collaborazione che ha portato, oltre alla risoluzione di numero- si casi clinici, anche all’uscita di pubblicazioni scientifiche nazio- nali e internazionali, e che for- se ha anche fornito lo spunto di inserire il Total Face Approach come tema di questo interessan- tissimo convegno. Secondo me, infatti, il messaggio finale dovrà essere proprio questo: nessuno da solo può ottenere il massimo ma insieme, parafrasando il presi- dente Obama, “we can”.