Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download

IT Italian Edition, Novembre 2010, Anno IV n. 4

Anno IV n. 4 - Novembre 2010Italian Edition OOsteOsteOste Th DThe DThe D 1 | Barone A, Ricci M, Covani U, Nannmark U, Azarmehr I, Calvo-Guirado| porcine bone: histomorphometric evaluation after 6 months Clinical Imporcine bone: histomorphometric evaluation after 6 months. Clinical Im 2 | Nannmark U, Sennerby L. The bone tissue responses to prehydrated an maxillary defects Clinical Implant Dentistry and Related Research 200maxillary defects. Clinical Implant Dentistry and Related Research, 200 OROEN  011 9682604 - info@roen.itROEN  011 9682604 info@roen.it Bi l® eoBiol® eoBioleoBiol l Ph R l iual Phase Revolutionual-Phase Revolution mp3mp3p Mix di osso cortico-spongioso collagenatoMix di osso cortico spongioso collagenato  Composto da fase minerale e fase collagenica Composto da fase minerale e fase collagenica  Abbondante neo-formazione ossea a 6 mesi1  Abbondante neo-formazione ossea a 6 mesi  G d l i bi t t l ti 2  Graduale riassorbimento osteoclastico2  Id l il i l di l l Ideale per il rialzo di seno con accesso lateralep  Preidratato in siringa sterile pronta all’uso Preidratato in siringa sterile pronta all uso  Eccellente maneggevolezza e praticità Eccellente maneggevolezza e praticità  Altamente idrofilo e stabile dopo l’innesto Altamente idrofilo e stabile dopo l’innesto  A b id l’ ffl i Assorbe rapidamente l’afflusso ematicop  Riduce i tempi della chirurgia e aumenta la sicurezza Riduce i tempi della chirurgia e aumenta la sicurezza  Disponibile in siringhe da 0 5 cc e da 1 0 cc Disponibile in siringhe da 0.5 cc e da 1.0 cc o JL. Maxillary sinus augmentation using prehydrated corticocancellousy g g p y mplant Dentistry and Related Research 2010 May 11 EPUBmplant Dentistry and Related Research, 2010 May 11, EPUB nd collagenated cortico-cancellous porcine bone grafts. A study in rabbit 08 10:264 27008, 10:264-270 bi lwww.osteobiol.comwww.osteobiol.com IT pagina 28 riguardo l’evoluzione di questo ambito dell’odontoiatria, predi- cendo nel prossimo futuro (già nel prossimo anno) “lo sviluppo di tecniche che possono miglio- rarelavascolarizzazionenell’area di innesto di questi biomateriali - che possono dare risultati posi- tivi in presenza di vasi e san- gue del paziente - portando a una vascolarizzazione dell’area di innesto. Quindi, in futuro la ricerca si focalizzerà sul miglio- rare la quantità di vascolarizza- zione nell’area in cui vogliamo aumentare la quantità di tessuto osseo”, ha affermato, ricordando l’uso di fattori di crescita come scelta del futuro, sebbene siano necessari ulteriori studi riguar- do a questi materiali prima della loro completa applicazione. Ricostruzione di difetti localiz- zati con sostituti ossei di origi- ne suina Luca Pagliani, MD, DDS ha presentato una relazione incen- trata soprattutto sul riempimen- to di difetti ossei con materiali d’innesto di origine suina. Sulla base dei suoi esperimenti scienti- fici, “questo tipo di materiale ha la capacità di condurre la forma- zione di nuovo osso e, nello stesso tempo, è riassorbibile”. Questo è un nuovo modo di considerare i biomateriali, non solo perché non è necessario prelevare osso dal corpo umano ma anche perché essi funzionano correttamente. Egli ha affermato che “abbia- mo verificato che dopo sei mesi vi è formazione di nuovo osso e questo è ciò di cui abbiamo bisogno”. Alla domanda diretta riguardo agli aspetti etici e reli- giosi riguardo all’uso di xenoin- nesti,Paglianiha“clinicamente” risposto: “Solo quelli che sono interessati a queste implicazioni saranno preoccupati e certamen- te non rappresentano la maggio- ranza della popolazione. Quando un paziente ha bisogno di denti e non vuole soffrire o perdere tem- po, dobbiamo offrirgli le miglio- ri opportunità cliniche e tutte le possibilità disponibili. Ma se questo materiale funziona, pos- siamo usarlo e il paziente sarà sicuramente soddisfatto. D’altra parte, c’è sempre la possibilità di usare l’osso del paziente stesso, invece che materiale di deriva- zione suina o equina”. Per quanto riguarda l’uso di materiali sintetici, Luca Paglia- ni è pragmatico, affermando che “se usiamo dei materiali solo per un incremento, possiamo usarne uno qualunque, e se non si rias- sorbe, è ancora meglio perché il volume verrà mantenuto nel tempo.Maoggisolitamenteusia- mo questi materiali per inserire impianti, che funzionano solo se si verifica l’osteointegrazione. Quindi, credo che non si debba avere un contatto tra il materiale sintetico e l’impianto: è preferibi- le che il contatto avvenga con le cellule biologiche mesenchima- li affinché si possa realizzare il processo dell’osteointegrazione”. Il professor Adriano Piattel- li, MD, DDs dell’Università di Chieti, Italia, è stato il mode- ratore e il presentatore dell’in- contro, che ha classificato come “molto interessante”. “Le tec- niche di rigenerazione ossea, conoscendo come e quando usare un certo tipo di biomateriale, le tecniche di ingegneria tissutale e anche la manipolazione mole- colare rappresentano un ambito molto interessante e una sfida per i chirurghi maxillofacciali e gli implantologi che ogni gior- no hanno a che fare con l’osso, un tessuto complesso quanto il cervello. E io credo che tutti noi abbiamo imparato molto da questi eccellenti relatori, a tutto vantaggio dei nostri pazienti e del nostro lavoro”, ha infine sin- tetizzato. Isabel Pereira (Pubblicato su Dentistry Portugal, No 59, June 2010, pagg. 44-45). MarcoEsposito,DDS,PhD. Patrick Palacci, DDS. Antonio Barone, DDS, PhD, Msc. Luca Pagliani, MD, DDS e Adriano Piatelli, MD, DDS. 29specIale regeneratIon