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IT Italian Edition, Novembre 2010, Anno IV n. 4

6 Italian EditionAnno IV n. 4 - Novembre 2010 IT pagina 5 Proprio su questi ultimi pun- ti la figura dell’Odontotecnico riveste particolare importanza, sia nella fase di realizzazione della guida radiologica, che nell’eventuale costruzione della guida chirurgica e della protesi provvisoria. - La fase chirurgica: comple- ta la procedura di chirurgia guidata. La pianificazione virtuale si concretizza nel- la fase chirurgica, se tutti i passaggi precedenti sono stati correttamente seguiti gli unici fattori che possono interferire con la precisione di posizionamento guidato degli impianti sono le carat- teristiche anatomiche indi- viduali del Paziente, quali: . Anatomiadellacrestaalveo- lare. . Caratteristiche e trofismo dei tessuti molli. . Grado di apertura della bocca. Tali fattori sono rilevabi- li in anticipo grazie all’esame obiettivo e all’indagine radio- logica preliminare, pertanto il giudizio clinico e l’esperienza dell’odontoiatra rivestono il ruolo dominante fin dall’inizio della procedura e ne determi- nano il successo fino alla fase conclusiva dell’intervento. Partire con il piede giusto In tutta la procedura analiz- zata fino ad ora è importante considerare che l’odontoiatra è come il protagonista di un film in cui la presenza di altri attori (il radiologo, il bioingegnere e l’odontotecnico) concorre al suc- cesso nelle sale. In altre parole la chirurgia guidata, nell’espe- rienza di centinaia di casi ana- lizzati e osservando i Gruppi di Studio più attivi, ha successo nel momento in cui il team, in cui ogni componente riveste la sua specifica funzione, lavora verso il medesimo obbiettivo: la riabilitazione protesica del Paziente secondo la modalità meno invasiva possibile. La fase di crescita tecnologica segue un percorso lento, di con- seguenza è utile approcciarsi a queste procedure partendo con casi clinici semplici per pren- dere confidenza sia con il team (senza il quale le probabilità di successo diminuiscono notevol- mente), che con le nuove pro- cedure e relativi componenti chirurgici. Non dimentichiamo l’importanza che riveste la fase diagnostica, per cui un medi- co che decida di approcciare questo cammino di crescita dovrebbe investire la maggior parte del tempo nella gestione del software di diagnostica per immagini, in modo da “virtua- lizzare” il suo piano di tratta- mento. Solo dopo avere preso necessa- ria confidenza con questo nuovo strumento (ormai paragonabile al manipolo chirurgico), si può passare alla parte pratica della chirurgia guidata. Analisi costi/benefici Adottare le procedure di chi- rurgia guidata comporta due tipi di investimento: - Investimento economico. - Investimento in termini di tempo. Dal punto di vista economi- co le offerte commerciali sono molto variabili, a seconda che il sistema sia legato ad una par- ticolare Azienda implantare o sia universale, e in funzione del numero di componenti che costituiscono il kit chirurgi- co. In ogni caso ognuno di noi attribuisce agli investimenti economici un peso più o meno preponderante in funzione del valore della tecnologia acqui- sita. Qualunque sia l’investi- mento monetario iniziale non bisogna dimenticare i vantag- gi, non immediatamente per- cepibili, ma rilevanti nel corso del tempo quali: - Maggiore predicibilità e quindi meno “sorprese” in fase operatoria con con- seguente riduzione dello stress per il Clinico. - Maggiore confidenza da parte del Paziente, che è molto sensibile al grado di avanzamento tecnologico del proprio Medico. - Ottimizzazione dei tempi legati alle procedure chi- rurgiche, soprattutto se è possibile effettuare un carico immediato. Se con- frontiamo infatti il numero di sedute a cui il Paziente deve sottoporsi in caso di chirurgia tradizionale in confronto alla chirurgia guidata ci accorgiamo che quello che viene investito per l’adozione della proce- dura viene ripagato anche da una minore occupazio- ne del “tempo poltrona” e conseguente ottimizzazio- ne delle risorse per altri Pazienti. CHIRURGIA TRADIZIONALE IT pagina 7 Fatti & Opinioni