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IT Italian Edition, Novembre 2010, Anno IV n. 4

8 Italian EditionAnno IV n. 4 - Novembre 2010 Envelope technique nel trattamento delle recessioni gengivali Anna Simonelli, Roberto Farina, Leonardo Trombelli Centro di Ricerca e Servizi per lo Studio delle Malattie Parodontali e Peri-Implantari, Università di Ferrara IT pagina 1 Risultati: I casi clinici illustra- ti mostrano come la ET sia una valida opzione per il trattamento di recessioni gengivali di classe I e II di Miller, grazie all’ottimiz- zazione del risultato estetico e a un limitato disagio post-operato- rio per il paziente. I dati derivan- ti dalla letteratura attualmente disponibile, inoltre, indicano che la ET è caratterizzata da una pre- dicibilità di risultato clinico, in termini di copertura radicolare, simile a quella di altre tecniche Ricerca Traslazionale e Pratica Clinica Dal laboratorio alla clinica: quali biotecnologie l’odontoiatra può realmente utilizzare nella pratica quotidiana? Relatori: Elena Cattaneo, Juan Carlos Izpisua, Eduardo Anitua, Marc L. Nevins, Francesco Carinci, Hendrik Terheyden, Enrico Gherlone, Raffaele Vinci Total Face Approach (T.F.A.). Un moderno approccio diagnostico/terapeutico in implantologia ed ortognatodonzia Relatori: Giulio Preti, Roberto Brusati, Tiziano Testori, Aldo Bruno Giannì, Giovanna Perrotti, Mirko Raffaini, Renato Cocconi, Gaetano Calesini Presidente del Congresso: Prof. Roberto L. Weinstein Coordinatori Scientifici: Dott. Tiziano Testori - Prof. Massimo Del Fabbro 20-21-22 Gennaio 2011 - ATAHOTEL EXECUTIVE Via Don L. Sturzo 45, 20154 Milano Segreteria Organizzativa Via Marchesi 26 D - 43126 Parma Tel. 0521.290191 - Fax 0521.291314 sara@mvcongressi.it - www.mvcongressi.itM.V. Congressi S.p.a. Clinica Odontoiatrica IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi Dipartimento di Tecnologie per la Salute Università degli Studi di Milano Centro di Ricerca per la Salute Orale Direttore: Prof. Roberto L. Weinstein Per ulteriori informazioni sul curriculum vitae dei relatori, sugli abstract delle relazioni e sulla rassegna stampa del Congresso consultare il sito www.odontoiatriagaleazzi.it Corso pre-congressuale Integrazione fra anatomia clinica e diagnostica per immagini Relatori: Tiziano Testori, Fabio Galli, Matteo Capelli, Francesco Zuffetti, Luca Fumagalli, Andrea Parenti, Matteo Deflorian, Ilaria Franchini, Gabriele Rosano, Silvio Taschieri, Alessandro Motroni, Alberto Zerbi bilaminari convenzionali. Conclusioni: Quando vi sono le indicazioni all’utilizzo di una tecnica bilaminare per il trat- tamento di recessioni singole o multiple di classe I e II di Miller, la ET dovrebbe essere considera- ta come la opzione chirurgica di prima scelta, provvisto che siano verificate le condizioni locali per la sua applicazione. Introduzione Con il termine “recessione gengivale” si identifica la dislo- cazione del margine gengivale apicalmente alla giunzione ame- lo-cementizia (CEJ)(1) . La pre- senza di recessioni gengivali si associa a una ridotta efficacia del controllo di placca domiciliare(2) , un aumento della suscettibilità alla carie radicolare(3) , un’au- mentata sensibilità dentinale(4) e una insoddisfazione estetica del paziente(5) . Inoltre, una ridotta dimensione apico-coronale del tessuto cheratinizzato, spesso associata alla recessione gengi- vale, influenza negativamente la prognosi dell’elemento denta- rio(6) . La copertura della quota di radice esposta e il ripristino di una adeguata quantità di tessu- to cheratinizzato sono, pertanto, gli obiettivi primari delle diverse tecniche di chirurgia mucogen- givale utilizzate nel trattamento delle recessioni gengivali(7-10) . Tra gli approcci terapeutici ad oggi disponibili, la tecnica bilamina- re descritta da Langer & Langer prevede il posizionamento di un innesto connettivale libero tra un lembo peduncolato avanzato coronalmente e un letto rice- vente costituito dal periostio(11) . La lamina propria, compresa nell’innesto, è in grado di indur- re la cheratinizzazione del lem- bo peduncolato sovrastante(12,13) . Diversi studi clinici hanno riportato dati relativi all’effica- cia della tecnica bilaminare. In particolare, un incremento della quantità di tessuto cheratinizza- to variabile da 0.6 mm a 3.6 mm è stato riportato da Jahnke et al. a distanza di 6 mesi dalla chirur- gia(14) , mentre un incremento da 2.1 mm a 3.2 mm è stato ripor- tato da Müller et al.(15) a 12 mesi dalla chirurgia; un aumento del- la copertura radicolare variabile tra 2 mm e 6 mm è stato, infine, registrato a un follow-up di 4 anni da Langer & Langer(11) . La percentuale di copertura radicolare riportata in lettera- tura per la tecnica bilaminare presenta un range variabile tra il 52% e il 97,4%(4,11,16-18) . Tali risul- tati sono sovrapponibili o supe- riori a quelli riportati per altre tecniche chirurgiche, inclusi l’innesto gengivale libero, il lem- bo avanzato coronalmente e la Rigenerazione Guidata dei Tes- suti (GTR)(19) . Inoltre, rispetto al convenzionale innesto gengiva- le libero, la tecnica bilaminare è caratterizzata da una minore invasività del prelievo, che con- sente di limitare il disagio post- operatorio per il paziente(4,20) , e da una migliore integrazione dell’innesto con i tessuti del sito ricevente, che riduce l’incidenza di inestetismi dovuti a differen- ze di colorazione e spessore con i tessuti circostanti(20-25) . Alle luce di queste considerazioni, la tec- nica bilaminare rappresenta ad oggi uno degli approcci più effi- caci e versatili della chirurgia plastica ricostruttiva. IT pagina 9 Clinica & Ricerca