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IT Italian Edition, Novembre 2010, Anno IV n. 4

9 Anno IV n. 4 - Novembre 2010Italian Edition IT pagina 8 Negli ultimi anni sono sta- te proposte numerose varianti della tecnica bilaminare origi- nalmente descritta da Langer & Langer(11) , differenti per disegno di lembo e modalità di prelievo connettivale(26) . Alcune varian- ti che caratterizzano ciascuna procedura chirurgica, tuttavia, possono influenzare in modo determinante il risultato dell’in- tervento. L’estensione mesio-distale dell’incisione può causare una perdita di attacco clinico nelle aree adiacenti a quella di inte- resse. Le incisioni di rilascio, quando utilizzate, possono gua- rire con cheloidi o antiestetiche cicatrici di colore bianco(22) . La dissezione a spessore par- ziale del lembo peduncolato, eseguita per consentirne la mobi- lizzazione,provocalatemporanea interruzione della vascolarizza- zione sopraperiostale, interfe- rendo con la rivascolarizzazione dell’innesto e influenzando nega- tivamente l’entità della copertu- ra radicolare ottenuta(8,27) . Nell’esecuzione di una tecnica bilaminare, pertanto, l’utilizzo di lembi peduncolati di dimensioni mesio-distali ridotte, la mini- mizzazione della dissezione a spessore parziale del lembo ed il ridotto utilizzo di incisioni verti- cali di rilascio appaiono elementi determinanti per ottimizzare il risultato finale dell’interven- to(4,28,29) . Il lembo a busta associato a innesto sovra periostale (o “enve- lope technique”, ET) rivede i passaggi operativi della tecnica bilaminare alla luce dei moderni principi della chirurgia minima- mente invasiva, essendo caratte- rizzato dall’assenza di incisioni di rilascio e da una ridotta esten- sione del lembo peduncolato sia in senso mesio-distale che apico-coronale. La tecnica è sta- ta descritta da Raetzke(4) per il trattamento di recessioni singo- le e successivamente rivisitata da Allen per il trattamento di recessioni multiple(20) . Il presente lavoro si propone di descriverne in dettaglio le indicazioni e i pas- saggi operativi con il supporto di due casi clinici paradigmatici. Materiali e Metodi Definizione La ET prevede l’esecuzione di un lembo a busta a spesso- re parziale privo di incisioni di rilascio verticali. L’innesto di tessuto connettivo, generalmen- te ottenuto dallo spessore della fibromucosa palatina, viene posi- zionato tra un sottostante letto periostale e il sovrastante lem- bo a busta e immobilizzato con un numero limitato di suture. Indicazioni e controindicazioni La ET è indicata per il trat- tamento di recessioni singole o multiple adiacenti di classe I o II di Miller(30) , in particolare loca- lizzate in aree completamente prive di gengiva cheratinizzata e ad elevata valenza estetica. Le controindicazioni sistemi- che all’utilizzo della ET sono condivise con quelle della chi- rurgia parodontale generica- mente intesa. A livello locale, l’ET è controindicato nel tratta- mento di recessioni di III o IV classe di Miller(30) , nelle aree che presentano tasche parodontali, o nei casi in cui il sito donatore non garantisca altezza e/o spes- sore adeguato di tessuto connet- tivo. La presenza di un frenulo aberrante con inserzione coro- nale in gengiva cheratinizzata, inoltre, richiede una correzione chirurgica che deve essere ese- guita almeno 4-6 settimane pri- ma dell’intervento di chirurgia plastica ricostruttiva(28) . Infine, laddove vi siano le condizioni cliniche che consentano di non ricorrere all’utilizzo aggiuntivo di un innesto (ad esempio in aree che dispongono, in corrispon- denza della recessione o dei siti adiacenti, di un quantitativo di gengiva cheratinizzata sufficien- te al ricoprimento della recessio- ne)(31-34) ,ilsololembopeduncolato deve rappresentare il trattamen- to di elezione. Rispetto alla ET, infatti, esso associa una minore morbidità post-operatoria (grazie all’ utilizzo di un solo sito chirur- gico) a risultati clinici sovrap- ponibili in termini di copertura radicolare(22) . Tecnica chirurgica Si riportano di seguito le fasi operative per l’ esecuzione della ET. Indagini pre-operatorie Al fine di verificare le con- dizioni anatomiche locali che consentono l’ applicazione della ET, devono essere effettuate le seguenti indagini pre-operatorie: - rilevazione dei parametri biometrici parodontali (pro- fondità di sondaggio, livello di attacco clinico, profondità e ampiezza delle recessioni gengivali, quantità di tessu- to cheratinizzato, presenza di lesioni interradicolari, mobi- lità ecc.) al fine di valutare la condizione parodontale del paziente, in genere, e degli elementi dentari inclusi nel lembo e di quelli adiacenti al sito donatore, nello specifico; - valutazione delle caratteri- stiche anatomiche del sito donatore, al fine di stabilire l’altezza e la larghezza di tes- suto connettivo prelevabile. Inoltre è consigliabile effet- tuare, previa somministra- zione di anestetico locale, il bone sounding (sondag- gio trans-gengivale) del sito donatore con una sonda parodontale per determina- re lo spessore di tessuto con- nettivo prelevabile. IT pagina 10 Clinica & Ricerca