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Dental Tribune Italian Edition, Dicembre 2010, Anno VI n. 12

14 Speciale Italian EditionAnno III n. 2 - Dicembre 2010 HT pagina 13 Ad ogni paziente afferente all’Istituto viene chiesto se è soggetto o meno all’abitudine al fumo; nel caso in cui ci si tro- vi di fronte a un paziente sano, privo di stili di vita a rischio, l’operatore sanitario effettuerà un rinforzo positivo di tale com- portamento, incoraggiandolo a continuare in questa direzione. Nell’eventualità in cui l’ope- ratore si trovi a confrontarsi con un paziente fumatore, l’iter procedurale consiste nel fornire un intervento minimo infor- mativo (minimal advice) mira- to ad accrescere e correggere le nozioni possedute dal paziente sull’argomento fumo. Termi- nato il momento informativo Abitudine al fumo e dismissione si svolge insieme al paziente il Test di Fagestrom, necessario per valutare il grado di dipen- denza dalla nicotina. Il minimal advice consente di ottenere un 3% di buona riuscita inambitodidismissione(“Effec- tiveness of Tabacco Counselling in the Dental OfficeSaman Warnakulasuriya”. J Dent Educ, 2005 september). Alla conclusio- ne del minimal advice si propo- ne al paziente la possibilità di seguire un percorso di dismis- sione mirato e personalizzato, definito “intervento struttura- to”, caratterizzato dall’utiliz- zo delle tecniche del colloquio motivazionale e del counselling. Tale metodo permette di avere una buona riuscita nel 10% dei casi (“Effectiveness of Tabacco Counselling in the Dental Offi- ceSaman Warnakulasuriya”. J Dent Educ, 2005 september). Questo approccio prevede l’utilizzo del modello Transteo- rico degli stadi di cambiamen- to di Prochaska e Di Clemente, del counselling e del colloquio motivazionale. Questa modalità procedurale permette di otte- nere buoni risultata sia a livello delle modifiche delle abitudini di vita sia riguardo all’aderenza alle terapie che vengono propo- ste dall’operatore sanitario. Il colloquio motivazionale e il counselling vengono condotti da un operatore adeguatamente addestrato, in grado di condur- re il paziente verso l’obietti- vo prefissato. Queste tecniche sono estremamente efficaci, ma necessitano di una preparazione specifica dell’operatore. In tal senso, l’Università degli Studi dell’Insubria propone un corso di Perfezionamento in dismissione da fumo di sigaret- ta che permette di acquisire le nozioni e le tecniche necessarie per poter gestire centri anti- fumo e attuare interventi di dismissione, sia in ambito pub- blico che in ambito privato. Il Corso di Perfezionamento anti- tabagico è alla sua seconda edi- zione e verrà proposto nella sede universitaria di Como presso il Chiostro di Sant’Abbondio da gennaio 2011. Per maggiori informazioni riguardo al Corso “Dismissione da fumo di sigaretta” è possi- bile rivolgersi alla pagina del sito dell’Ateneo: www4.uninsu- bria.it/on-line/Home/Naviga- perTema/DIDATTICA/Corsi/ Corsidiperfezionamento/artico- lo1605.html. Angelica Belotti Angelica Belotti è laureata in Igiene Dentale presso l’Uni- versità degli Studi dell’Insubria (direttore prof. L. Levrini). Re- latrice del Corso pre-congres- suale in dismissione da fumo e prevenzione orale presso il XX Congresso Nazionale Aidi 2010. Partecipazione e presentazione Poster presso l’International Symposium On Dental Hygiene di Glasgow 2010. Autore L’esperienza dell’Istituto Stomatologico Tirreno all’attenzione degli Igienisti dentali giapponesi Nuovo successo dell’Igiene dentale italiana Dal 30 agosto al 5 settembre, la dott.ssa Annamaria Genovesi ha tenuto un ciclo di conferen- ze a Tokyo e Osaka (Giappone) sul ruolo dello spazio interden- tale nella patogenesi della pato- logia orale e sulle implicazioni biologiche, microbiologiche e operative del mantenimento igienico di tale delicata regione anatomica. In particolare, sono state illustrate le esperienze e le ricerche sul tema realizzate presso l’Istituto Stomatologico Tirreno, diretto dal prof. Ugo Covani dell'Università di Pisa, che ha guidato la delegazione. Il tema ha suscitato un gran- de interesse, testimoniato dalla piena affluenza ai due eventi principali, organizzati presso la Science Hall del prestigioso Life Science Center di Osaka (Foto 1) e al Sid Conference Center di Tokyo (Foto 2) dove, in entram- be le circostanze, cento sele- zionati igienisti dentali hanno seguito con grande attenzione 4 ore di corso. La presenza della dott.ssa Genovesi, accompagnata nella circostanza dalla dott.ssa Oli- via Marchisio, anch’essa coin- volta nelle attività di ricerca dell’IST, ha richiamato l’atten- zione delle igienisti giapponesi (Foto 3) anche per la notorietà internazionale da loro acquisita dopo il recente conseguimento del World Dental Hygienists Award, tanto da aver ricevuto a Osaka la graditissima visita e il saluto della collega Hiroko Shimada, della Japan Dental Hygienists’ Association, appo- sitamente giunta da Kyoto (Foto 4). Maggiormente dedicato agli aspetti operativi, un altro corso tenuto a Tokyo a un più ridot- to numero di partecipanti, dove è stato possibile organizzare anche stimolanti esercitazioni pratiche su modelli. L’occasione ci consente di for- mulare alcune domande alla dott.ssa Genovesi sull’esperienza giapponese e sulla realtà di que- sto importante Paese asiatico. Alla luce della sua recen- te esperienza, quali sono le sue impressioni sulla realtà dell’Igiene dentale giapponese? “Da un punto di vista della ricerca e dello sviluppo scien- tifico-tecnologico, le Università e le Aziende dell’oral care sono all’avanguardia sui temi moder- ni della prevenzione. Se guardiamo l’aspetto pura- mente clinico, la precisione, l’at- tenzione e la puntualità, tipiche della cultura giapponese, fanno della nostra professione nell’Est del mondo una realtà importante e in grande fermento”. C’è qualcosa che porta a casa dalla sua esperienza giapponese e che rappresenta un arricchi- mento per la sua futura attività professionale? “In Giappone abbiamo avuto la sorpresa di trovare una gran- de attenzione delle Aziende coin- volte nell’oral care verso il tema dell’Igiene orale dei pazienti con bisogni speciali, un tema cui siamo anche noi dell’Istituto Sto- matologico Tirreno seriamen- te interessati, e che sarà per noi oggetto di future ricerche tese ad approntare specifici strumen- ti e pratiche procedure operative standardizzate per gli operatori coinvolti, siano essi igienisti den- tali, infermieri o ‘care givers’ in generale. Credo che sia giunto il momento di affrontare anche in Italia, sull’esempio di quanto avviene in Giappone, questo rile- vante problema sociale”. m.boc Foto 1 Foto 2 Foto 3 Foto 4