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Dental Tribune Italian Edition, Dicembre 2010, Anno VI n. 12

16 Speciale Italian EditionAnno III n. 2 - Dicembre 2010 HT pagina 15 Generalmente l’irradiazio- ne avviene quotidianamente o per cicli settimanali, e la dose varia a seconda del tipo di tumo- re, dall’affiancamento di altre terapie quali la chemioterapia, dall’utilizzo di altri farmaci e dall’impiego dell’intervento chi- rurgico. Nei casi di trattamenti radicali, la dose tipica fornita ai tumori epiteliali solidi varia dai 50 ai 70 Gray o più, per i linfomi le dosi sono pari a 20-40 Gy, sud- divisi in frazioni quotidiane(1) . A livello del cavo orale, le pos- sibili complicanze incontro alle quali può andare il paziente radiotrattato nel distretto testa- collo sono legate al danno otte- nuto dalla radiazione ionizzante che, come già detto, colpirà sia le cellule anomale che le cel- lule sane. Le possibili compli- canze sono: atrofia dei tessuti molli, osteoradionecrosi, disfun- zioni delle ghiandole salivari, infezioni batteriche, fungine, virali, carie destruenti, mucositi e alterazioni del gusto. La mag- gior parte di queste patologie è una conseguenza del danno reca- to alle ghiandole salivari, infatti, come sappiamo, la saliva governa l’omeostasi dell’ecosistema orale e un danno alle ghiandole sali- vari porterà automaticamente al “crollo” dei potenziali di difesa della cavità orale. La ridotta secrezione salivare seguirà una ridotta protezione fisico-chimica della mucosa orale e una ridotta presenza di enzi- mi e immunoglobuline andan- do a determinare un’alterazione dell’equilibriodell’ecosistemaora- le che influirà drasticamente sulla qualità di vita del nostro paziente. L’intensità del proces- so degenerativo a livello delle ghiandole salivari è legato al tipo di ghiandola colpita, al tempo e alla dose di radiazione sommi- nistrata, che darà luogo ad apop- tosi a basse dosi e necrosi ad alte dosi; questa atrofia sarà la causa dell’insorgenza della xerostomia. La ripresa della funzione ghian- dolare dopo la radioterapia è controversa, è possibile assistere a una parziale ripresa dopo 6-18 mesi dalla radioterapia se la dose cumulativa alle ghiandole saliva- ri non è troppo alta (24-26 Gy). Per le alte dosi (>30 Gy), l’iposalivazione è irreversibile o semipermanente. Clinicamente osserveremo: diminuzione della produzione salivare del 50% e saliva più densa e schiumosa per il maggior contenuto di mucina (