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Dental Tribune Italian Edition, Dicembre 2010, Anno VI n. 12

7 Anno VI n. 12 - Dicembre 2010 Sicurezza sul Lavoro A2G srl Ufficio Commerciale Via degli Olmetti, 18 00060 Formello (zona ind.) ROMA Tel. +39 06 83960390 info@a2glaser.com un sorriso abbiamo per tutti Sistemi laser appositamente rivolti all’odontoiatria Esclusivista dei marchi: DISPONIAMO DEI SISTEMI PIÙ FAMOSI E VERSATILI PER APPLICAZIONI DENTALI ED ESTETICHE Diodo dentale 6W a partire da E 7.500,00 • Laser a diodo A2G da 2 a 60 Watt • Piattaforma Lumenis One™: IPL® / Laser Nd:Yag / Lightsheer® diodo/ RF Aluma™ • Laser a diodi: Lightsheer© Duet e Lightsheer® ST - ET - XC e IPL® Quantum™ SR, HR ed IPL® Elora™ per fotoringiovanimento ed epilazione • Laser frazionale Ultrapulsato: UltraPulse® Encore™ ActiveFX™ - DeepFX™ - TotalFX™ • Laser frazionale non ablativo • Laser lipolisi • Radiofrequenza • Ultrasuoni • Isoforesi (EPOREX®) • Cavitazione (KAVITRON™) • Sistemi LED per fotomodulazione, terapia fotodinamica e fotoringiovanimento cutaneo • Sistemi di raffreddamento professionali per trattamenti IPL e laser • Progettazione e realizzazione di centri medici-estetici chiavi in mano A2G_PUBB 01.indd 1 26-05-2010 17:23:32 DT pagina 6 Sono da analizzare: 1.l’area Indicatori Aziendali: indici infortunistici, assen- ze dal lavoro, ferie non godute ecc.; 2.l’area Contesto del Lavoro: cultura organizzativa, evo- luzione di carriera, autono- mia e controllo decisionale, interfaccia casa lavoro ecc.; 3.l’area Contenuto del Lavo- ro: ambiente e attrezzature di lavoro, carico e ritmo, orario ecc. Se la prima analisi collo- ca lo Studio nella fascia bas- sa di rischio, non si procede alla seconda fase, ma si deve comunque effettuare una nuo- va valutazione dopo 2 anni, e ipotizzare miglioramenti per singole aree o sotto catego- rie. È obbligo (art. 36, D.Lgs. 81/2008) informare i lavora- tori sul rischio. Se lo Studio si colloca nella fascia media o alta, si procede a una valuta- zione soggettiva. A prescindere dai risultati della prima, tale fase è obbligatoria in presenza di istanze per molestie sessua- li e/o morali, di disagio lavo- rativo o di stress segnalati dal Medico competente. Per valutare i fattori sog- gettivi, ai lavoratori vengono somministrati questionari atti a valutarne la percezione del rischio stress lavoro-correlato, cui possono seguire intervi- ste semi strutturate o focus group. Tramite il raffronto con i risultati della prima fase, il datore di lavoro dovrà redigere con l’esperto un piano di inter- vento per eliminare i fattori di rischio riscontrati. Resta inteso che, come da art. 29, comma 5, D.Lgs. 81/2008, gli Studi con meno di 10 dipendenti possono effet- tuare un’autocertificazione della valutazione del rischio stress, come di tutti gli altri rischi. Molti esperti legali e di sicurezza concordano però nel dire che si deve redigere il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) anche per attività sotto i 10 lavoratori, tanto più se si tratta di azien- de costantemente monitorate dagli Organi competenti (in primis l’ASL), come gli Studi odontoiatrici. Nel caso della valutazione del rischio stress a questa motiva- zione se ne somma un’altra che avvalora la necessità di andare oltre l’autocertificazione. Infatti, se sviluppato in modo appropriato e con competen- za, il tema offre la possibilità di trattare col team dello Stu- dio argomenti che toccano la comunicazione, il clima azien- dale, i problemi di gestione del 1. Accordo Europeo sullo Stress sul Lavoro dell’8 Ottobre 2004. 2. Decreto Legislativo n. 81 del 9 Aprile 2008. 3. Decreto Legislativo n. 106 del 3 Agosto 2009. 4. NIOSH Stress at Work, articolo n. 101 del 1999. 5. Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro, Valutazione e gestione del rischio da stress lavoro-correlato – Guida operativa, INAIL 2010. 5. Network Nazionale per la Prevenzione Disagio Psicosociale nei Luo- ghi di Lavoro, La valutazione dello stress lavoro-correlato – proposta metodologica, ISPESL 2010. 6. Magnavita N. Strumenti per la valutazione dei rischi psicosociali sul lavoro. Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia 2008; vol. 30 n. 1. la differenza da fenomeni qua- li mobbing e burn out e stimo- landone il confronto tra parti per generare un clima positivo e di collaborazione. Sara Luciani, Consulente per la sicurezza sul lavoro - Psicologa del lavoro e delle organizzazioni Per contatti: www.smstudioassociato.it sara.luciani@smstudioassociato.it Bibliografia gruppo di lavoro, il rapporto con gli utenti. I collaboratori percepiranno così l’attenzione da parte della dirigenza nei loro confronti e del loro vissuto lavorativo. Tale percezione permetterà, quindi, il miglioramento delle relazioni interpersonali e l’im- plementazione della produtti- vità dello studio. Per massimizzare i risultati, diventa importante la presenza di un esperto esterno che, con l’esposizione dei risultati della valutazione, possa chiarire il termine stress, sottolineandone