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Cosmetic Dentistry Italy

17dentistry 4_2010 cosmetic speciale sbiancamento_ricerca Sebbene i produttori indichino che la maggior parte degli agenti sbiancanti possa essere uti- lizzata senza irradiazione luminosa, alcuni studi hanno riportato che l’attivazione mediante luce può migliorare i risultati dello sbiancamento(2) . L’energia luminosa aumenta la percentuale di de- gradazione del perossido di idrogeno per formare radicali di ossigeno liberi, portando a un incre- mento del processo di sbiancamento(2-5) . Introdotte nel 1948, le tetracicline (TCN) sono antibiotici ad ampio spettro che possono essere utilizzati nel trattamento delle infezioni più co- muni in bambini e adulti. Uno degli effetti collate- rali delle TCN è la loro incorporazione nei tessuti che calcificano al momento della somministrazio- ne del farmaco, come i denti, la cartilagine e le ossa. Ne deriva quindi una decolorazione perma- nente della dentizione primaria e permanente che può variare dal giallo, al grigio al marrone, in base al dosaggio e al tipo di farmaco somministrato nonché alla durata di esposizione al farmaco stesso(6,7) . Nella letteratura recente, è stato no- tato che la Minociclina, un membro semi-sinte- tico della famiglia TCN ampiamente utilizzato nel trattamento dell’acne, causa una pigmentazione anomala anche nei tessuti contenenti collagene, come la pelle, le ghiandole tiroidee, le unghie, le ossa, la sclera e la congiuntiva negli adulti. Il pigmento è il prodotto di una reazione da ossidazione, e studi di laboratorio hanno mostrato che la formazione di pigmenti può essere indotta dall’esposizione della luce ultravioletta in presen- za di aria(8) . In modo simile, è stato dimostrato che la Minociclina causa una colorazione da bluastro a grigio nei denti degli adulti. Questo sembra es- sere legato al ciclo di demineralizzazione e rimi- neralizzazione della superficie dello smalto e può produrre una pigmentazione che clinicamente risulta indistinguibile dalla decolorazione duran- te lo sviluppo dentale(9) . Come continuazione di quanto riportato da Harada(10) , recentemente ab- biamo descritto un efficace metodo in vitro per produrre una pigmentazione standardizzata di molari umani estratti mediante Clortetraciclina e i suoi analoghi(11) . Mediante questa tecnica è possibile ottenere prontamente denti pigmentati per valutare l’effi- cacia di diversi protocolli di sbiancamento. Scopo di questo studio era quello di valutare l’effetto di una procedura di sbiancamento professionale (Zoom 2, Discus Dental) su tali denti pigmentati in modo standardizzato per valutare la loro idoneità a essere utilizzati come modelli per la ricerca sullo sbiancamento. La nostra ipotesi era che i denti decolorati dalla tecnica in vitro si sbiancassero nello stesso modo dei denti non sperimentali. Fig. 2 Fig.2_Denti pigmentati con la dimostrazione dell’applicazione della lampada agli alogenuri di mercurio. Notare il modo in cui tutti i denti pigmentati sono disposti all’interno del fascio della lampada. Tabb. 1a-c_Schemi di regressione di L*, C* e H*. Tab. 1a Tab. 1b Tab. 1c