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Cosmetic Dentistry Italy

dentistry 4_2010 cosmetic22 speciale sbiancamento_case report Sbiancamento dentale: case report Autore_G.M. Nardi*, A. Scattarella**, A. Bizzarro***, Italia *Ricercatore Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche Università “Sapienza” di Roma. Direttore Prof.ssa A. Polimeni. **DDS, Dipartimento di Odontostomatologia Università di Bari. Cattedra di Parodontologia, Prof. F.R. Grassi. Direttore Prof.ssa D. De Vito. ***Libero professionista (Lecce). _L’estetica del sorriso riveste un ruolo im- portante nelle relazioni sociali. Le crescenti esi- genze estetiche della popolazione hanno favorito lo sviluppo di varie metodiche per lo sbianca- mento dei denti. Viene di seguito riportato il caso di una paziente di 42 anni, in buone condi- zioni di salute generale, che sentiva fortemente l’esigenza di voler sbiancare i suoi denti, sebbene presentasse fenomeni di ipersensibilità dentina- le. Dopo la risoluzione di quest’ultima problema- tica, si è scelta una procedura di sbiancamento professionale, che, rispetto a quella domiciliare, presenta alcuni vantaggi quali la rapidità, l’ef- ficacia, la garanzia di effettuare una procedura sotto stretto controllo di uno specialista. _Background L’estetica del sorriso riveste un ruolo im- portante nelle relazioni sociali. Un sorriso este- ticamente piacevole influenza notevolmente l’espressione facciale: questo è uno dei motivi per cui negli ultimi anni si è riscontrato un netto incremento di pazienti che richiedono lo sbian- camento dentale. Le crescenti esigenze estetiche della popolazione hanno portato allo sviluppo di varie metodiche per lo sbiancamento dei denti. È possibile distinguere tra sbiancamento profes- sionale, domiciliare e misto. Per lo sbiancamento domiciliare viene utilizzato un gel a base di pe- rossido di carbamide al 10% o al 15%, posizio- nato direttamente all’interno di mascherine ter- mostampate costruite sui modelli in gesso della bocca del paziente(1) , utilizzate da alcuni minuti al giorno a tutta la notte, per un periodo variabi- le da alcuni giorni fino a sette settimane(2) . Lo sbiancamento professionale viene effet- tuato dal professionista, odontoiatra o igienista dentale. I ruoli sono diversi e interdisciplinari, dal momento che all’odontoiatra spetta la prima vi- sita, la diagnosi del caso, la valutazione di even- tuali controindicazioni e la scelta del trattamento ideale, mentre l’igienista condivide con l’odonto- iatra la scelta opportuna e passa alla prepara- zione pre-trattamento del paziente con sedute personalizzate di igiene, individuando punti di forza e punti di debolezza delle capacità manuali del paziente nelle procedure di igiene domiciliare, e promuoverà quegli stili di vita che portano alla durata nel tempo del trattamento. Lo sbianca- mento professionale viene effettuato utilizzando perossido di idrogeno dal 30 al 38%, o perossido di carbamide al 35% , avendo cura di isolare il tessuto gengivale e applicando la sostanza sol- tanto sulla superficie dei denti(3) . In questo caso è sufficiente una sola seduta per ottenere un ri- sultato estetico gradevole. Per effettuare la foto attivazione (l’utilizzo della luce mira a ridurre il tempo di sbiancamento) si possono utilizzare delle lampade apposite (a luce alogena, a led, al plasma) oppure il laser. Lo svantaggio del laser consiste nel fatto che esso è in grado di attivare un solo dente per volta a causa del caratteristico fascio collimato(4) . Il vantaggio del laser è quel- lo di poter selezionare il dente da trattare nel caso in cui fosse interessato alla discromia solo qualche elemento. Se i professionisti eseguono le varie tecniche seguendo il paziente con una preparazione adeguata prima, durante e dopo il trattamento, con tutte le tecniche si possono ottenere risultati ideali. Scaldando il perossido, è possibile aumentare il tasso di decomposizione dell’ossigeno e formare radicali liberi dell’ossi-