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Cosmetic Dentistry Italy

dentistry 4_2010 cosmetic32 Quando parliamo del preciso dovere di com- piere quanto è possibile, si può parlare di ob- bligazione di mezzi. Che dire quindi, quando il paziente chiede di avere una “bella bocca” o di ottenere un “bel sorriso”? Volenti o nolenti, in questi casi abbiamo il sorgere di una obbligazio- ne di risultato quando il rapporto posto tra pa- ziente e professionista ha lo scopo di ottenere un risultato in termini prettamente estetici(8) . Sarà bene sottolineare che il trattamento di sbiancamento dentale deve considerarsi un trat- tamento di cosmesi poiché in questo caso, al di là del raggiungimento del concetto di “bello”, po- trebbe non rispecchiare le aspettative soggettive del paziente sottoposto a un unico trattamento. Inoltre, la possibilità che il paziente non adotti stili di vita congrui a perdurare il risultato otti- male raggiunto, pone una responsabilità di obbli- gazione di risultati, se insorge la recidiva. _Sbiancamento chimico Con questo termine si intende la distruzione dei gruppi cromofori presenti in composti organi- ci o inorganici. Questa metodica si realizza grazie all’azione di perossidi e di altri agenti sbiancanti che attraversano lo smalto, raggiungono la zona di unione tra smalto e dentina determinando processi di ossidazione che degradano i sistemi pigmentanti(9) (Fig. 3). Rompere una molecola cromogena in corri- spondenza del doppio legame, oppure trasfor- mare il doppio legame in un legame semplice, significa modificare radicalmente le proprietà fisiche e chimiche della molecola stessa e di con- seguenza indurre nei prodotti di reazione l’effet- to ottico di decolorazione. I doppi legami presentano una più elevata densità elettronica, per cui essi risultano di facile attacco da parte delle sostanze con spiccata at- tività. L’azione ossidante complessiva viene con- dotta dalle molecole elettrofile che si producono in questo processo di scomposizione del peros- sido di idrogeno: ossigeno nascente o atomico, radicale idrossile, idrogenione e ione ammonio. Tali molecole si muovono per diffusione nella struttura prismatica dello smalto, e a livello della zona amelo-dentinale, reagiscono con le mole- cole cromogene che si sono depositate nel tem- po e responsabili dell’imbrunimento progressivo del dente. Le sostanze cromogene presentano doppi legami coniugati nella loro struttura chimica, e detti legami sono i principali responsabili della disposizione della molecola nello spazio e del fenomeno di risonanza elettronica strettamente connessi alla percezione del colore. Le onde elet- tromagnetiche, comprese nel campo del visibile (400 nm < λ < 700 nm) e considerate energia a bassa frequenza, sono in grado di eccitare gli elettroni di questi legami (assorbimento) e di es- sere poi ri-emesse, per caduta energetica, sem- pre nel campo del visibile; a questa componente riflessa è imputabile la percezione del colore. Il variare della concentrazione delle sostan- ze reagenti e della somministrazione di energie attivanti, modificano la quantità di specie chimi- che elettrofile prodotte e questi determinano un più o meno efficace processo sbiancante. Il problema che bisogna risolvere sullo smal- to è quello di gestire ambulatorialmente, in modo semplice e in assoluta sicurezza operativa, un efficace sbiancamento che non provochi poten- zialmente irritazioni pulpari e sensibilità dentina- le, e che elimini i radicali liberi prodotti durante la reazione chimica dello sbiancamento. L’efficacia del trattamento di sbiancamen- to dentale è relativa al singolo paziente (colore base: spessore dello smalto e dentina) e dipende fortemente anche dal tipo di colorazione pre- sente: colorazioni arancioni, gialle o marroni hanno dimostrato, infatti, di rispondere meglio al trattamento chimico rispetto a macchie grigie o bluastre. _Analisi delle fasi che compongono la procedura clinica nell’intervento di sbiancamento professionale Prima di effettuare un qualsiasi trattamento sbiancante è necessario valutare le condizioni del cavo orale del paziente. Inoltre, l’approccio psicologico al paziente che deve sottoporsi a trattamento sbiancante è Fig. 3 speciale sbiancamento_expert article