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Cosmetic Dentistry Italy

41dentistry 4_2010 cosmetic Prominenza del naso La prominenza del naso si misura dal punto subnasale (Sn), punto in cui la columella continua con il labbro superiore, alla parte pronasale del naso (punto anteriore più prominente del naso). Questa distanza (i cui valori normali nell’adulto variano da 16 a 20 mm) presenta ovviamente un valore inferiore nei bambini. Anche la forma del naso deve essere presa in considerazione, calco- lando che con la crescita la punta tende a cadere in basso e in avanti (Fig. 12). Un angolo nasolabiale aumentato va consi- derato prima di una terapia. Un naso prominente controindica a un trattamento con estrazioni, e una forma convessa del naso e del profilo tende a peggiorare con la crescita; viceversa, la pro- gnosi è migliore nei soggetti con profilo piatto o concavo del naso. In questi casi è assai utile os- servare i genitori del bambino: occhi e naso sono infatti caratteristiche somatiche del volto con il più alto livello di ereditarietà. Angolo naso-labiale L’angolo naso-labiale può essere più aperto nel bambino se si calcola che la crescita della punta del naso verso il basso è più tardiva e che negli adulti la progressiva lassità dei tessuti molli tende a seguire le forze di gravitazionali. Per que- sta ragione, un labbro superiore leggermente più corto o in tensione e un sorriso gengivale mag- giore di 3-4 mm, sono accettabili nel bambino. Curva delle labbra Entrambe le labbra superiori e inferiori de- vono presentare una lieve curva e concavità in avanti. Un solco labio-mentoniero molto marca- to nel bambino può indicare un deficit sagittale e verticale mandibolare, e presuppone una tipo- logia di volto con angolo piccolo. Viceversa, la totale assenza di questo solco può indicare un marcato sviluppo mandibolare sagittale e verti- cale. I soggetti con angolo grande mascherano una III classe di Angle dento-scheletrica, e quelli con angolo piccolo una II classe, migliorando le compensazioni dentali che possono essere pre- senti in questi casi. _Rapporto corretto tra area sottomentoniera e terzo inferiore del volto Questo rapporto NTP-Gn/Sn-Gn, il cui valore normale è di circa 0,8, è più alto nei bambini, an- che se la mandibola si sviluppa in lunghezza per due motivi: il terzo inferiore del volto continuerà a svilupparsi in altezza(13) e il profilo mento-collo è modesto nei bambini(14) . Per queste ragioni, il valore normale nei bambini varia da 1 a 1,2; valori inferiori depongono per un deficit di cre- scita mandibolare, mentre valori più alti per una crescita maggiore della mandibola. Anche il tipo scheletrico del paziente deve essere esaminato; è ipotizzabile un valore diminuito in un bambino obeso e aumentato in un bambino longilineo(12) . _Orientamenti ortodontici preventivi e terapeutici del paziente in crescita Eziopatogenesi delle dismorfosi del cranio e del volto Nel valutare una dismorfosi del cranio e del volto (fenotipo) dobbiamo considerare la complessa interazione tra il patrimonio geneti- co (genotipo) dell’individuo e i numerosi fattori ambientali che lo influenzano(12) . Alcune volte è difficile valutare il peso dell’influenza dei fattori genetici nella determinazione di un certo fenoti- po, altre volte il peso principale dei fattori am- bientali e/o genetici è più palesemente evidente (ad esempio nel succhiatore cronico del dito con morso aperto, oppure in un paziente con agene- sia familiare di alcuni elementi dentali). _Fattori genetici Il fattore genetico trasmesso riguarda per i denti, la formazione, le dimensioni e la forma, il numero con eventuali agenesie o soprannume- rari. Il controllo genetico della crescita delle ossa mascellari si manifesta con maggiore evidenza sulla crescita verticale del cranio e sulla larghez- za bizigomatica e bigoniale, mentre la crescita sagittale sembra essere maggiormente influen- zata dall’ambiente(15) . Peraltro, sono riportate alterazioni scheletri- che ereditate in modo mendeliano (III classe di Angle), ma se a volte si tratta di alterazioni fe- notipche controllate da geni singoli (ereditarietà monogenica), in altri casi si tratta di ereditarietà poligeniche, di più difficile previsione. Accanto alla considerazione dell’influenza genetica sul tessuto osteo-cartilagineo, molto importante è la componente geneticamente tra- smessa del sistema neuromuscolare, che ricono- sce anche una sua componente acquisita. _Fattori ambientali Se i problemi di crescita alla base delle di- verse dismorfosi scheletriche fossero unicamen- te legati a fattori genetici, l’ortodonzia avrebbe poche possibilità di modificare i “patterns” di crescita scheletrica, avendo l’unica possibilità di adattare (minimamente) le strutture dentali alla struttura scheletrica, che non può altrimenti es- sere modificata. È quello che avviene con l’orto- Fig. 12 Fig. 12_Bolla adiposa del Bichat molto sviluppata. Angolo naso-labiale aumentato. speciality_ortodonzia estetica