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Dental Tribune Italian Edition 01/11

15 Italian Edition Anno VII n. 1 - Gennaio 2011 Trends Per ordini e info: 011 0463350 / 011 19715665 / www.tueorservizi.it Per ordini e info: 011 0463350 / 011 19715665 / www.tueorservizi.it Contiene immagini video, illustrazioni e disegni animati che risultano gradevoli, considerando l’occhio e la sensi- bilità di chi li visiona. Si tratta quindi di un utile ausilio per il professionista, perché consente al paziente, mentre è seduto in sala d’aspetto, di ricevere già le prime istruzioni di igiene, sfruttando al meglio i tempi di attesa. 75,00 euro + IVA DT pagina 14 Inizialmente, si è proceduto all’osteotomia per raggiungere la corticale del seno mascellare. Nei casi in cui l’altezza residua era superiore ai 6 mm, è stata realizzata una preparazione con strumenti rotanti, sino a circa 1 mm dalla corticale, verifican- do l’avanzamento con control- li radiologici (Figg. 2, 3). Per altezze inferiori o pari a 6 mm, la preparazione è stata intera- mente piezoelettrica (Fig. 4). Il primo inserto ad essere utilizzato, presente in due dia- metri, provvede sia alla prepa- razione osteotomica del sito che a un iniziale sollevamento del- la membrana (Fig. 5). Tutti gli inserti hanno un sistema di irri- gazione interna che assolve alla duplice funzione di garantire un raffreddamento anche in pro- fondità ma, soprattutto, di con- tribuire all’elevazione idraulica dellamembranacherisultaesse- re al contempo molto efficiente, Figg. 2, 3 - Preparazione osteotomia con strumenti rotanti. conservativa e con una distri- buzione delle forze ottimale. Una volta interrotta la corti- cale, si passa al secondo inserto che ha un’azione di taglio pres- soché nulla e un’amplificata irrigazione secondo specifici vettori, permettendo di ottenere un importante scollamento del- la schneideriana in assenza di tensioni (Fig. 6). Per rialzi di modesta entità (sino a 2 mm) non è stato uti- lizzato alcun materiale da riem- pimento, lasciando assolvere questa funzione al coagulo. In tutti gli altri casi è stato inse- rito del collagene che si inter- pone tra la membrana e il beta tricalcio fosfato. Il materiale da riempimento è servito da impal- catura per la formazione di un coagulo stabile che contrasti la pressione endosinusale(17) . In ogni caso sarà opportuno che il biomateriale sopravanzi l’impianto di almeno 2-3 mm. Nel caso in cui il riempimento fosse inadeguato, la membra- na sinusale collasserà sull’apice dell’impianto riducendo la for- mazione ossea e, quindi, il BIC (contatto osso-impianto). Infine, è stato utilizzato l’ulti- mo inserto con bassa irrigazio- ne, che assolve alla funzione di compattatore del biomateriale inserito. Questa ultima fase è stata anche realizzata con tecnica manuale di tipo tradizionale. Tutti gli inserti che presenta- no un sistema di microforatu- ra molto sofisticato, dovranno essere accuratamente puliti con acqua distillata per evitare che la precipitazione di fisiologica possa compromettere la corret- ta irrigazione. Successivamente all’inserimento dell’impianto, in accordo alle specifiche indi- cazioni della sistematica, è stataFig. 4 - Preparazione piezoelettrica. Fig. 5 - Inserto per la preparazione del sito e iniziale sollevamento della membrana. Fig. 6 - Inserto per scollamento della membrana di Schneider. realizzata una sutura con punti staccati in seta o in materiale sintetico. Al paziente è stata infine pre- scrittaunaterapiaantidolorifica, antiinfiammatoria ed antibioti- ca (amoxicillina 1 g ogni 12 ore per 6 giorni dal giorno prima dell’intervento). Inoltre, abbiamo invitato il paziente a non soffiarsi energi- camente il naso durante i primi giorni ed eventualmente a star- nutire a bocca aperta. A tre mesi di distanza si è proceduto con controllo radiografico endorale e a sei mesi è stata effettuata la protesizzazione definitiva in oro-ceramica, curando l’aspetto occlusale. Risultati Nella valutazione dei risultati sono stati presi in considerazione due parametri: l’entità del rialzo e la sopravvivenza implantare. La sopravvivenza a 18 mesi dei 26 impianti inseriti è stata del 100%. I pazienti non hanno presentato edema significati- vo e la sintomatologia dolorosa sembrerebbe inferiore rispetto a quanto riferito in interventi di implantologia convenzionale; DT pagina 16 Fig. 2 Fig. 3